mercoledì 29 luglio 2020

Mt 14,13-21 - XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Domenica 02 Agosto 2020
Mt 14,13-21 - Tutti mangiarono e furono saziati.


1. CHI È QUESTO GESÙ che anche oggi si fa seguire e amare più del pane, più dei propri beni e della propria casa? E SPENDONO LA PROPRIA VITA PER LUI nella carità, nella missione, nella verginità, nella misericordia? … 
2. Gesù risponde al bisogno della folla guarendo i malati e moltiplicando il pane. Ma il suo miracolo non è un gesto magico, solitario. COINVOLGE I DISCEPOLI NELL'OFFRIRE I CINQUE PANI E I DUE PESCI, E NEL DISTRIBUIRLI ALLA FOLLA. C’è da CONSEGNARE a Gesù tutto ciò che abbiamo e siamo per poi DISTRIBUIRE!
3. Il MIRACOLO DELLA CONDIVISIONE dei pani e dei pesci è L’INVITO A METTERSI IN GIOCO PER ESSERE SOLIDALI CON GLI ALTRI, non restando ripiegati sull'egoismo, ma DIVENENDO STRUMENTI CHE GENERANO VITA. C’è bisogno di TUTTI…
BUONA DOMENICA...

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 14,13-21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

martedì 28 luglio 2020

FESTA DELLA MADONNA DI ALTINO 2020

Festa della Madonna di Altino
ANNIVERSARIO DELLA APPARIZIONE 
(23 luglio 1496) Altino - 22 luglio 2020.

DAL PAESE DELL’INCOMPIUTO ALLA TERRA PROMESSA

Il paese dell’incompiuto: chi ha sete.
Viviamo nel paese dell’incompiuto. Abbiamo fatto molto, ma non abbastanza: sembra che il più resti ancora da fare. Abbiamo realizzato molti desideri, ma il desideri realizzati non ci hanno soddisfatto. Abbiamo ancora sete.
L’incompiuto.
L’incompiuto nelle relazioni con gli altri: cerchiamo un amore che non troviamo, anche le persone più care non ci amano abbastanza, non riescono a capire quello che siamo e che stiamo vivendo, i no-stri colleghi e capi non apprezzano abbastanza quello che facciamo e le nostre capacità.
L’incompiuto nella cura per gli altri: vogliamo procurare gioia alla gente di casa e li vediamo spesso così insoddisfatti e così scontenti; non riusciamo a far loro capire quanto li amiamo e siamo in pen-siero per loro.
L’incompiuto delle nostre aspettative: si vorrebbe avere figli e i figli non vengono, si cerca un lavoro corrispondente alla competenza e preparazione e il lavoro non si trova.
Nel paese dell’incompiuto passa Gesù, che ben conosce la gente: è gente che ha sete, gente che ogni giorno deve andare al pozzo ad attingere acqua e la sete ritorna, la sete, ineluttabilmente ritorna.
Siamo l’incompiuto.

Venga a me, e beva (Gv 7,7).
Gesù non solo riconosce la sete della gente, ma indica al paese dell’incompiuto la via del compimen-to: c’è un’acqua che non solo disseta per un momento, ma diventa un fiume che sgorga dentro, una sorgente d’acqua viva.
Dov’è questa acqua viva? dov’è questo fiume?
Il compimento si trova nella terra promessa. Come si può giungere alla terra promessa, al paese del compimento? 
Maria si offre come guida.

1) ascolta l’annunciazione. Prima o poi arriva un angelo a casa tua. Gli angeli non sono come te li aspetti, rivestiti di luce, con le ali bianche, con i modi gentili e con il volto sempre giovane e bello. Prima o poi arriva un angelo: si capisce che è un angelo perché ti sorprende con la gioia: Rallegrati, il Signore è con te”.

2) attraversa l’angoscia. Angosciati ti cercavamo. Chi si dichiara disponibile alle parole dell’angelo e si dedica a portare a compimento la sua vocazione non si aspetti di abitare sempre nel giardino delle delizie, dove tutto è bello e tutti sono giulivi. Come Maria che smarrisce Gesù a Gerusalemme e lo cerca angosciata insieme a Giuseppe, così chi si dedica a dare compimento alla parola che gli è stata annunciata deve mettere nel conto i giorni dell’angoscia e nei giorni dell’angoscia continuare a cer-care Gesù.

3) intercedi per il vino. Non pensare solo al tuo desiderio, non preoccuparti solo dei tuoi problemi. Apri gli occhi per accorgerti che la festa di nozze è incompiuta. Prenditi cura della sete degli altri, non solo della tua sete. Porta a Gesù l’invocazione.

4) guarda a colui che hanno trafitto. L’ingresso nella terra promessa è la glorificazione di Gesù, in-nalzato da terra attira tutti a sé. Dal fianco trafitto esce sangue e acqua. Lì c’è il fiume d’acqua viva, la gloria di Gesù è il principio del mondo nuovo.

5) entra nella casa del discepolo amato. Dalla Pasqua di Gesù nasce il popolo nuovo. Il discepolo amato accoglie in casa sua la Madre, secondo la parola di Gesù in croce.
Com’è la casa del discepolo amato? come si vive nella casa del discepolo amato?
Nella casa del discepolo amato si fa quello che si fa in tutte le case: si vive, si lavora, ci si vuol bene, qualche volta si litiga, c’è chi si ammala e chi sta bene, c’è chi nasce e c’è chi muore. Quello che ren-de straordinaria la vita ordinaria non è altro che quell’acqua viva che viene dal Cristo crocifisso e glorificato.
Chi abita la casa del discepolo amato, con Maria, non vive per se stesso, ma vive della vita ricevuta da Gesù;
non cerca quello che gli manca, ma offre quello che ha; 
non si lamenta dei problemi del mondo, ma cerca di risolverli;  
non si dimentica che la morte è inevitabile, ma si ricorda di essere chiamato alla vita eterna.
Mons. Mario Enrico Delpini. Arcivescovo di Milano 

lunedì 27 luglio 2020

lunedì 20 luglio 2020