giovedì 30 dicembre 2021

Lc 4,14-22 - RITO AMBROSIANO - Domenica dopo l'Ottava del Natale del Signore

RITO AMBROSIANO
Domenica dopo l'Ottava del Natale del Signore
DOMENICA 02 GENNAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 4,14-22

1. GESÙ nella sinagoga a Nazareth SI RIVELA PER QUELLO CHE È: l'inviato dal Padre per annunciare la Buona Notizia ai poveri, proclamare la libertà ai prigionieri, restituire la vista ai ciechi e la libertà agli oppressi. “GESÙ” VUOL DIRE IN EBRAICO: «DIO SALVA». REALMENTE, FIDATI...

2. Gesù collega la profezia di Isaia alla sua stessa persona. OGGI QUELLA PAROLA SI COMPIE NELLA SUA VITA! È Lui il pieno di Spirito, il consacrato, chiamato a portare il lieto annuncio, a guarire e liberare, a proclamare la grazia di Dio. ANCHE NOI SIAMO CHIAMATI A SCOPRIRE COME LA PAROLA SI INCARNA NELL'OGGI DELLA NOSTRA VITA…

3. "Tutti erano MERAVIGLIATI delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca", PAROLE DOLCI per chi desidera conoscere la verità ma per chi chiude il suo cuore e rifiuta la verità, la PAROLA DI DIO DIVENTA DURA, AMARA E INACCETTABILE. DIPENDE DA NOSTRO ATTEGGIAMENTO NEI SUOI CONFRONTI. A NOI LA SCELTA...

BUONA DOMENICA...

  ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 4,14-22
In quel tempo. Il Signore Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

domenica 26 dicembre 2021

Lc 2,41-52 Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri. - COMMENTO AUDIO

SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO C)

Lc 2,41-52 Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.

 Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,41-52

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



sabato 25 dicembre 2021

Mt 17,24-27 - RITO AMBROSIANO - II GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE - Festa di santo Stefano, primo martire

RITO AMBROSIANO

II GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE - Festa di santo Stefano, primo martire
Domenica 26 dicembre 2021
Lettura del Vangelo secondo Matteo Mt 17,24-27

1. Il tempio di Gerusalemme aveva un costo. Comportava una spesa. Ogni figlio di Israele era tenuto a versare la tassa stabilita. Tutti devono pagare la tassa per il tempio. Nessuno è sopra la legge. TUTTI DEVONO OBBEDIRE ALLA LEGGE. Ma…

2. Ma Gesù annunzia la Verità che è Lui stesso. GESÙ DEL PADRE È IL FIGLIO prediletto, il Tempio di Gerusalemme serve per il culto celebrato in onore del Padre. SE IL TEMPIO È DEL PADRE, IL FIGLIO DI CERTO NON DEVE PAGARE LA TASSA AL PADRE. Gesù è Dio!

3. Ma se Gesù si sarebbe rifiutato di pagare la tassa in ragione della sua figliolanza con Dio, la gente si sarebbe scandalizzata. Non avrebbe creduto nella sua verità. Avrebbe pensato che Gesù non voleva pagare la tassa. LO SCANDALO VA SEMPRE EVITATO, IN OGNI MODO, AD OGNI COSTO. Lo scandalo è via che potrebbe escludere l’altro dalla verità della fede. GESÙ ALLORA DONA LA SOLUZIONE A PIETRO: “Va’ al mare, getta l'amo…” 
BUONA DOMENICA…

 

✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 17,24-27
In quel tempo. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

Gv 1,1-18 - Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. - COMMENTO AUDIO

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DEL GIORNO

Gv 1,1-18 - Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

 Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato. 

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA



venerdì 24 dicembre 2021

Lc 2,1-14 - Oggi è nato per voi il Salvatore. - COMMENTO AUDIO

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE

Lc 2,1-14 - Oggi è nato per voi il Salvatore.

 + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,1-14

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA



domenica 19 dicembre 2021

Lc 1,39-45 - A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? - COMMENTO AUDIO

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Lc 1,39-45 - A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

+ Dal Vangelo secondo Luca- Lc 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



domenica 12 dicembre 2021

Lc 3,10-18 - E noi che cosa dobbiamo fare? - COMMENTO AUDIO

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - GAUDETE

Lc 3,10-18 - E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca- Lc 3,10-18
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



domenica 5 dicembre 2021

Lc 3,1-6 - Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! - COMMENTO AUDIO

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Lc 3,1-6 - Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

+ Dal Vangelo secondo Luca- Lc 3,1-6
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

PARTE PRIMA 


PARTE SECONDA







05.12.2021 - Lc 3,1-6 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

 

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 3,1-6

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

giovedì 2 dicembre 2021

Lc 3,1-6 - II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Domenica 05 Dicembre 2021
Lc 3,1-6 - Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
1. Siamo così distratti e distolti che rischiamo di non accorgerci della venuta del Signore. Dio ci manda ancora una parola dall'alto, che nella voce di un profeta CI INVITA AD ENTRARE NEL DESERTO (entrare nell'essenziale e nel silenzio). ENTRIAMO…

2. Giovanni il Battista ci invita a PREPARARE LA VIA DEL SIGNORE, UNA VIA DI RETTITUDINE, DI GIUSTIZIA, DI BONTÀ. È un invito a prepararci a una grande gioia, alla venuta del Signore... METTIAMOCI DEL NOSTRO…

3. “OGNI UOMO VEDRÀ LA GLORIA DI DIO” OGGI. Non ci sono persone escluse dall'amore di Dio. Non ci sono persone escluse da quest’invito alla conversione per realizzare il regno di Dio. OGNI UOMO È DESTINATO A SPERIMENTARE LA GLORIA DEL SIGNORE, L’AMORE DEL SIGNORE. LA BELLA NOTIZIA…
BUONA DOMENICA....

+ Dal Vangelo secondo Luca- Lc 3,1-6

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
 

Fil 1,4-6.8-11 - II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Domenica 05 Dicembre 2021
Fil 1,4-6.8-11 - Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 1,4-6.8-11
Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

1. Paolo, apostolo delle genti. con questa sua lettera, esorta i parrocchiani di Filippi ad ESSERE COMPRENSIVI, con quanti ancora non credono, nella diffusione del Vangelo. Paolo è convinto che DIO PORTERÀ A COMPIMENTO L'OPERA BUONA CHE HA INIZIATO IN NOI. Andiamo avanti!

2. Di questa opera buona ci sono già i segni. Dio ha cominciato in noi a costruire qualche cosa, ANCHE SU DI NOI È AVVENUTA LA PAROLA, c'è un incontro non c'è solo una promessa c'è già un inizio di realizzazione. NON scoraggiarti!

3. Ebbene QUELLO CHE MANCA ANCORA IL SIGNORE LO PORTERÀ A COMPIMENTO. È NECESSARIO CRESCERE nella conoscenza, nel discernimento per diventare pienamente conformi alla Volontà del Signore. FACCIAMO SPAZIO AL SIGNORE, LASCIAMOLO OPERARE NELLA NOSTRA VITA!

Bar 5,1-9 - II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Domenica 05 Dicembre 2021
Bar 5,1-9 - Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura.
Dal libro del profeta Baruc - Bar 5,1-9
Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione,
rivèstiti dello splendore della gloria
che ti viene da Dio per sempre.
Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno,
perché Dio mostrerà il tuo splendore
a ogni creatura sotto il cielo.
Sarai chiamata da Dio per sempre:
«Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».
Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,
dal tramonto del sole fino al suo sorgere,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
Si sono allontanati da te a piedi,
incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce
in trionfo come sopra un trono regale.
Poiché Dio ha deciso di spianare
ogni alta montagna e le rupi perenni,
di colmare le valli livellando il terreno,
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso
hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio.
Perché Dio ricondurrà Israele con gioia
alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia
che vengono da lui.

1. Baruc si rivolge a Gerusalemme immaginandola come una donna. È una donna vedova che ha perso i figli, una donna anziana e triste, è vestita a lutto, afflitta e amareggiata dalla vita, la quale SEMBRA NON ASPETTARE PIÙ NULLA perché ha perso tutto. SI TRASCINA…

2. A questa figura simbolica il profeta si rivolge dicendole: TOGLITI IL VESTITO NERO, togli l’abito da lutto, RIVESTITI DELLO SPLENDORE, mettiti il vestito più bello che hai, avvolgiti nel manto della giustizia, mettiti sul capo una corona di Gloria PERCHÉ DIO TI MOSTRERÀ IL SUO SPLENDORE. " Vedrai “Grandi cose"…

3. Vedrai tornare i figli dall’esilio. Coraggio c’è ancora speranza: i figli tornano, si erano allontanati nel dolore ma tornano nella gioia. Baruc invita pure noi a recarci in QUELL'ALTURA DI OTTIMISMO PER GUARDARE IN DIREZIONE DI DIO, perché SOLO DA LUI può venirci incontro il tutto possibile, ci invita a diventare uomini di speranza e non di paura…

domenica 28 novembre 2021

Lc 21,25-28.34-36 - La vostra liberazione è vicina. - COMMENTO AUDIO

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Lc 21,25-28.34-36 - La vostra liberazione è vicina.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA



giovedì 25 novembre 2021

25.11.2021 - Dn 6,12-28 - Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni.

Dal libro del profeta Daniele - Dn 6,12-28

In quei giorni, alcuni uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani». «Ebbene – replicarono al re –, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
Il re, all’udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re non può essere mutato».
Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!». Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l’anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele. Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.
La mattina dopo il re si alzò di buon’ora e allo spuntare del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». Daniele rispose: «O re, vivi in eterno! Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancora giunti al fondo della fossa, che i leoni si avventarono contro di loro e ne stritolarono tutte le ossa.
Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace. Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele,
perché egli è il Dio vivente,
che rimane in eterno;
il suo regno non sarà mai distrutto
e il suo potere non avrà mai fine.
Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».
1. Daniele viene trovato a pregare il suo Dio. GLI INVIDIOSI SPIONI DI SEMPRE SEMBRANO QUESTA VOLTA AVERE LA MEGLIO; neppure il re può cambiare il decreto. Il Re deve ordinare che si prenda Daniele e lo si getti nella fossa dei leoni. Il re addolorato, augura a Daniele che il DIO DA LUI SERVITO E CHE SERVE CON FEDELTÀ E PERSEVERANZA LO VENGA A SALVARE.

2. Il re è fermamente convinto che IL DIO VIVENTE PUÒ LIBERARE DANIELE. Digiuna tutta la notte, si astiene dalla compagnia delle suo molte donne e si alza molto presto per andare di persona a vedere se la sua speranza è vera. Trova Daniele vivo. Non è stato divorato dai leoni. DANIELE GLI ANNUNZIA IL GRANDE PRODIGIO COMPIUTO DAL DIO VIVENTE VERSO DI LUI. 

3. LA GIOIA DEL RE È PIENA. DANIELE È SALVO. Ora può ordinare che venga tirato dalla fossa, senza infrangere alcun decreto. Ora è suo dovere farlo uscire. IL MALE FATTO A DANIELE RICADE SUGLI INVIDIOSI E SUGLI SPIONI e questa volta i leoni non risparmiano le loro vite. Il re di Babilonia RICONOSCE LA VERITÀ DEL DIO DI DANIELE e ordina a tutti i suoi sudditi che rispetti sia il Dio di Daniele che i suoi adoratori. 

Per il commento al Vangelo di oggi clicca il seguente link..

https://renzozambotti.blogspot.com/2019/11/28112019-lc-2120-28-gerusalemme-sara.html

domenica 21 novembre 2021

Gv 18,33-37 - Tu lo dici: io sono re. - COMMENTO AUDIO

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Gv 18,33-37 - Tu lo dici: io sono re.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 18,33-37

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA



domenica 14 novembre 2021

Mc 13,24-32 - Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti. - COMMENTO AUDIO

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 13,24-32 - Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 13,24-32

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».


domenica 7 novembre 2021

Mc 12,38-44 - Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva. - COMMENTO AUDIO

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 12,38-44 - Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA



mercoledì 3 novembre 2021

04.11.2021 - Rm 14,7-12 - Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 14,7-12

Fratelli, nessuno di noi vive per sé stesso e nessuno muore per sé stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:
«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio.
1. NESSUNO VIVE PER SÉ STESSO NESSUNO MUORE PER SÉ STESSO. Il Signore È IL TERMINE a cui tende tutta la nostra vita e la nostra morte. Noi non ci apparteniamo, NON SIAMO PADRONI DI NOI STESSI, non siamo il fine della nostra esistenza. GESÙ È IL SIGNORE!

2. RICORDATI CHE TU NON SEI DIO, non sei chiamato a giudicare, a criticare e a disprezzare nessuno. Ricordati che tutti ci presenteremo davanti al Tribunale di Dio e ognuno DOVRÀ RENDERE CONTO DI SÉ STESSO e non degli altri.

3. Allora DIVENTA IMPORTANTE che io sia accogliente verso tutti, che io sia comprensivo verso tutti, anche se l'altro non lo merita. LA GRAZIA CHE IL SIGNORE CI HA DATO CI SERVE PROPRIO PER FORMARE LA NOSTRA PERSONA IN RELAZIONE CON LA COMUNITÀ.  Accogliamola!

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lunedì 1 novembre 2021

Mt 5,1-12 - Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. - COMMENTO AUDIO

TUTTI I SANTI

Mt 5,1-12 - Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


domenica 31 ottobre 2021

Mc 12,28-34 - Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo. - COMMENTO AUDIO

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 12,28-34 - Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 12,28-34

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA



mercoledì 27 ottobre 2021

27.10.2021 - Rm 8,26-30 Tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 8,26-30

Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
1. Noi non sappiamo cosa sia bene domandare. CI ILLUDIAMO DI CONOSCERE IL NOSTRO VERO BENE. Se ci affidiamo a Dio se lasciamo fare a lui, LO SPIRITO VIENE IN AIUTO ALLA NOSTRA DEBOLEZZA, e noi possiamo vivere secondo la sua volontà nelle situazioni che la vita ci conduce a vivere.

2. Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano. È un INVITO ALLA FIDUCIA IN DIO che SA TRARRE IL BENE ANCHE DAL MALE e che sta conducendo la storia verso la salvezza. 

3. Il DONO DELLO SPIRITO, LA SUA AZIONE NEL CUORE DELLE PERSONE SONO LA GARANZIA che, nonostante le fragilità delle persone e le resistenze della natura umana segnata dal male, IL PROGETTO DI DIO SI REALIZZERÀ e la storia raggiungerà il traguardo fissato.

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domenica 24 ottobre 2021

Mc 10,46-52 - Rabbunì, che io veda di nuovo! - COMMENTO AUDIO

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 10,46-52 - Rabbunì, che io veda di nuovo!

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA

sabato 23 ottobre 2021

23.10.2021 - Rm 8,1-11 - Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 8,1-11

Fratelli, ora non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
1. CARNE E SPIRITO: due modi di vivere, di pensare e di agire dell’uomo. Sono due concezioni contrapposte di vita. EGOISMO O DONO? LA LEGGE DELLO SPIRITO TI HA LIBERATO DALLA LEGGE DEL PECCATO E DELLA MORTE. La redenzione è un dato che appartiene a tutti i battezzati. Quel dono non è cancellabile: DIO CI HA RESI PARTECIPI DI UNA VITA DA RISORTI; CI HA RESI CAPACI DI VIVERE SECONDO LO SPIRITO.

2. Il battesimo, però, NON CANCELLA LA NOSTRA LIBERTÀ. Noi abbiamo la POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE se vivere secondo lo Spirito che ci è stato concesso o “secondo la carne”. QUESTA SCELTA DETERMINERÀ L’ESITO DEL NOSTRO CAMMINO, IL FRUTTO DELLA NOSTRA VITA. Seguire l’egoismo conduce alla morte, seguire lo Spirito conduce alla vita e alla pace.

3. SE QUALCUNO NON HA LO SPIRITO DI CRISTO, NON GLI APPARTIENE. Vivere secondo lo spirito vuol dire vivere un rapporto da figli e non da servi. SE NON SEI GUIDATO DALLO SPIRITO DI CRISTO NON SEI VERO CRISTIANI anche se preghi, fai delle elemosine e lavori tutto il giorno.

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domenica 17 ottobre 2021

Mc 10,35-45 - Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti. - COMMENTO AUDIO

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 10,35-45 - Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,35-45

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA




mercoledì 13 ottobre 2021

13.10.2021 - Rm 2,1-11 - Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere, al Giudeo prima come al Greco.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 2,1-11

Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità.
Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia.
Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone.
1. Paolo chiama in causa più direttamente gli ebrei e le loro scelte di vita. Le accuse generalizzate di immoralità e degrado sociale rivolte ai pagani trovavano facile accoglienza tra gli ebrei, perché giustificavano la loro certezza di essere migliori degli altri. Era difficile per Paolo CONVINCERLI CHE ANCHE LORO ERANO PECCATORI COME TUTTI. Paolo vuole smantellare l’idea che basta essere credenti nel vero Dio per essere apposto. NON BASTA CREDERE, BISOGNA ANCHE VIVERE! Il giudizio di Dio sarà sull’amore, non sulla fede.

2. Paolo mette sotto ACCUSA L’ATTEGGIAMENTO DI SENTIRSI APPOSTO CON DIO, DI RITENERSI AUTORIZZATI A GIUDICARE GLI ALTRI. Solo Dio è giudice delle persone e tutti siamo sottoposti al suo giudizio, nessuno escluso. CHI SI SENTE APPOSTO È COSÌ DURO NEI GIUDIZI VERSO CHI SBAGLIA da arrivare ad accusare Dio di essere troppo buono e indulgente.

3. La sicurezza di essere nel giusto, l’arroganza di sentirsi detentori e difensori della verità e della morale, può portare fino al punto di giudicare e disprezzare anche Dio, oltre che il fratello. CHI GIUDICA NON CERCA IL CAMBIAMENTO DEL FRATELLO, ma la conferma della sua bontà e la punizione di chi sbaglia. DIO INVECE NON CERCA IL MALE DELL’UOMO, MA CHE SI CONVERTA E VIVA…

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domenica 10 ottobre 2021

Mc 10,17-30 Vendi quello che hai e seguimi. - COMMENTO AUDIO

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 10,17-30 - Vendi quello che hai e seguimi. 

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,17-30

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

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PARTE SECONDA



domenica 3 ottobre 2021

Mc 10,2-16: L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. - COMMENTO AUDIO

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Mc 10,2-16: L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,2-16

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

PARTE PRIMA


PARTE SECONDA



lunedì 27 settembre 2021

27.09.2021 - Zc 8,1-8 - Io salvo il mio popolo dalla dall’Oriente e dall’Occidente.

Dal libro del profeta Zaccarìa - Zc 8,1-8

La parola del Signore degli eserciti fu rivolta in questi termini:
«Così dice il Signore degli eserciti:
Sono molto geloso di Sion,
un grande ardore m’infiamma per lei.
Così dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò a Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata “Città fedele” e il monte del Signore degli eserciti “Monte santo”.
Così dice il Signore degli eserciti: Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze.
Così dice il Signore degli eserciti: Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi? Oracolo del Signore degli eserciti.
Così dice il Signore degli eserciti:
Ecco, io salvo il mio popolo
dall’Oriente e dall’Occidente:
li ricondurrò ad abitare a Gerusalemme;
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio,
nella fedeltà e nella giustizia.

1. Sono molto geloso e ardo per Sion (la città di Gerusalemme). IL SIGNORE AMA GERUSALEMME PERCHÉ AMA IL SUO POPOLO. Il Signore prima di tutto dice: vi voglio un bene da morire; sono legato a voi.
2. IL SIGNORE CHIEDE A ISRAELE DI GUARDARE CON I SUOI OCCHI, di andare oltre ciò che appare allo sguardo dove tutto è ancora segnato dalla povertà e dalla miseria. Guardare con gli occhi di Dio È IL COMPITO DEL PROFETA E DEL POPOLO a cui viene concesso lo spirito del Signore.
3. L’ultimo annuncio è quello che certifica la promessa del Signore e che rende possibile tutti i precedenti: IO FARÒ RITORNARE IL MIO POPOLO A GERUSALEMME; abiteranno di nuovo nella città che Dio ha scelto e LUI SARÀ CON LORO. Un popolo longevo e fecondo abiterà a Gerusalemme. Anziani e i bambini nelle piazze di Gerusalemme saranno segno evidente di pace.
 
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