domenica 30 gennaio 2022

Lc 4,21-30 - Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei. - COMMENTO AUDIO

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Lc 4,21-30 - Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA

sabato 29 gennaio 2022

30.01.2022 - Lc 4,21-30 - Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

giovedì 27 gennaio 2022

28.01.2022 - 2Sam 11,1-4.5-10.13-17 - Mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita.

Dal secondo libro di Samuèle - 2Sam 11,1-4.5-10.13-17

All’inizio dell’anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli Ammoniti; posero l’assedio a Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d’aspetto. Davide mandò a informarsi sulla donna. Gli fu detto: «È Betsabea, figlia di Eliàm, moglie di Urìa l’Ittita». Allora Davide mandò messaggeri a prenderla.
La donna concepì e mandò ad annunciare a Davide: «Sono incinta». Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Urìa l’Ittita». Ioab mandò Urìa da Davide. Arrivato Urìa, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra. Poi Davide disse a Urìa: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Urìa uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una porzione delle vivande del re. Ma Urìa dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. La cosa fu riferita a Davide: «Urìa non è sceso a casa sua».
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Urìa uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Urìa. Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Urìa sul fronte della battaglia più dura; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia». Allora Ioab, che assediava la città, pose Urìa nel luogo dove sapeva che c’erano uomini valorosi. Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi della truppa e dei servi di Davide e perì anche Urìa l’Ittita.
1. Mentre Israele compie devastazioni contro gli Ammoniti, Davide in un tardo pomeriggio si alza dal letto e va a passeggiare sulla terrazza. PERCHÉ MENTRE DOVREBBE ESSERE A GUIDARE IL SUO ESERCITO, DAVIDE INVECE SI PERMETTE DI RIMANERE ALLA REGGIA? Ed è proprio a quel punto, alzatosi, passeggiando sulla terrazza, che intravede Betsabea. 

2. Betsabea è la moglie di un valoroso comandante. Davide avrebbe dovuto girare immediatamente lo sguardo, invece indugia, la guarda, la desidera. ECCO DA DOVE NASCE TANTO MALE, DA PICCOLE SCIVOLATE. È al nostro posto che dobbiamo stare, contenendoci, perché ogni scivolata, spesso ne chiama un’altra, sempre più difficile da controllare, come in tutta la escalation di Davide.

3. La donna scopre di essere incinta, Davide vuole nascondere la propria colpa e non vuole assumersi la responsabilità del figlio. Arriva a far uccidere il proprio miglior generale, mandandolo a combattere al fronte, camuffando la morte come atto di guerra. LA MENTE UMANA DI QUESTE DIAVOLERIE NE INVENTA UNA AL MINUTO.

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Lc 4,21-30 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Gennaio 2022
Lc 4,21-30 - Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

1. I compaesani pensavano di conoscere il giovane uomo di Nazareth, E NON SONO STATI DISPOSTI AD ACCOGLIERE LA NOVITÀ DI DIO che gli si palesava davanti agli occhi. La novità di Gesù è più grande e sempre sovverte la nostra misura. GESÙ VA OLTRE I NOSTRI SCHEMI...

2. Ecco la novità: Gesù rivela UN DIO CHE È PADRE E CHE HA CURA DI OGNI SUA CREATURA, anche di quella più piccola e insignificante agli occhi degli uomini. NESSUNO È ESCLUSO! Difficile da accettare da chi si ritiene giusto…

3. "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato" L’“OGGI”, proclamato da Cristo quel giorno, VALE PER OGNI TEMPO: Dio viene incontro anche a noi. È sempre Lui che fa il primo passo. LUI VIENE SEMPRE A TROVARCI, A CERCARCI. FIDATI È COSÌ…

BUONA DOMENICA...
 + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 4,21-30
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

 

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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1Cor 12,31-13,13 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Gennaio 2022
1Cor 12,31-13,13 - Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 12,31-13,13
 
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
1. Splendido elogio di Agape. L'AMORE, LA CARITÀ È IL CARISMA PIÙ IMPORTANTE CHE CI SIA. Aspirate ai Carismi più grandi!

2. L'agape NON È SEMPLICEMENTE UNA SERIE DI AZIONI da compiere, anzi, dice l’Apostolo io potrei fare delle azioni addirittura generose, dal dare tutto ai poveri senza avere la carità, perché QUESTO AMORE DIVINO È UN MODO DI ESSERE DI RAPPORTARSI ALL'ALTRO con un atteggiamento profondo di misericordia, di magnanimità, di umiltà, di rispetto, di mitezza, di gioia…

3. LA CARITÀ TUTTO COPRE, PROPRIO COME UN’ASSICURAZIONE. L’amore copre tutto con una potenza di Grazia e garantisce tutto, PERMETTE DI CREDERE, DI SPERARE, DI SOPPORTARE. La carità non avrà mai fine. Quando vedremo Dio, la fede non ci sarà più, non lo spereremo più ma ci sarà solo l'agape a riempire l'eternità. Dunque: “ASPIRATE AL CARISMA GRANDE, MASSIMO E OTTIMO CHE È L'AGAPE, L'AMORE DI DIO RIVERSATO NEI NOSTRI CUORI, ASPIRATE AD AVERLO E VIVETELO”.
 

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VANGELO

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Ger 1,4-5.17-19 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Gennaio 2022
Ger 1,4-5.17-19 - Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Dal libro del profeta Geremìa - Ger 1,4-5.17-19
 
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
1. In un MOMENTO DI CRISI del suo ministero Geremia ripensa alla sua vocazione e ripensa a quello che il Signore gli aveva detto: TI CONOSCEVO prima di formarti nel grembo materno, TI HO SCELTO prima che tu nascessi e TI HO COSTITUITO come profeta delle Nazioni. GEREMIA SA DI ESSERE AMATO.

2. GEREMIA SENTE CHE DIO GLI DICE: CORAGGIO PREPARATI PERCHÉ SARÀ UNA DURA LOTTA. Stringi la veste ai fianchi, alzati, di loro tutto quello che ti ordinerò, non avere paura perché TI FARANNO GUERRA, TI OSTACOLERANNO MA IO TI DARÒ LA FORZA PER RESISTERE. La nostra forza è in Dio…

3. Dio dice al profeta: ti faccio come un muro di bronzo, CONTRO tutto il paese, CONTRO il re di Giuda e i suoi capi, CONTRO i suoi sacerdoti e il popolo del paese. GEREMIA È UN PROFETA “CONTRO”. Verrà odiato, gli faranno guerra ma NON LO VINCERANNO PERCHÉ “IO SONO CON TE PER SALVARTI”. ALZATI NON SPAVENTARTI della missione che porterai avanti… 
 

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Mt 2,19-23 - RITO AMBROSIANO - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

RITO AMBROSIANO

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
DOMENICA 30 GENNAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 2,19-23

1. Morto Erode … l’angelo del Signore mette in movimento Giuseppe (“bimbo e sua madre” cioè Israele). Dice il Signore: “Va nella terra di Israele”. E GIUSEPPE OBBEDISCE PRONTAMENTE: ascolta la parola e con la forza del Signore “entra nella terra di Israele”. L'obbedienza NASCE dall'ascolto.

2. GIUSEPPE AVREBBE VOLUTO TORNARE A BETLEMME, la sua città (città della stirpe di Davide, a cui Giuseppe apparteneva), ma la Giudea risultava troppo pericolosa per la vicinanza ad Archelao – il quale, nei primi anni del suo regno, fece trucidare circa tremila sudditi. Giuseppe – sempre ascoltando la parola del Signore – “SI RITIRÒ NELLA REGIONE DELLA GALILEA” cioè ai bordi, ai confini della terra di Israele. 

3. Abiterà nella città di Nazaret: questo fatto lega Gesù alle promesse. Infatti “avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Sarà chiamato Nazareno”. Dunque, tutta la vicenda di Giuseppe, VICENDA STORICAMENTE FALLIMENTARE È ADEMPIMENTO DELLE PROMESSE DI DIO: Dio è fedele e compie – a modo suo – quello che ha promesso.
BUONA DOMENICA…
  ✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 2,19-23
In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

27.01.2022 - 2Sam 7,18-19.24-29 - Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa?

Dal secondo libro di Samuèle - 2Sam 7,18-19.24-29

Dopo che Natan gli ebbe parlato, il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è legge per l’uomo, Signore Dio! Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro.
Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa’ come hai detto. Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele!”. La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”. Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!».
1. Davide si professa e si confessa, SI DICHIARA OPERA ESCLUSIVA DEL SIGNORE, SENZA ALCUN SUO MERITO. Io ero un umile pastore. La mia famiglia sconosciuta in Israele. Ora sono re non certo per mio merito. Sono grande ma non per opera mia.

2. Davide non vede sé stesso, VEDE DIO E IL POPOLO. Vede il popolo IN Dio e Dio NEL popolo. LUI È STRUMENTO DI QUESTA RELAZIONE. Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo PER SEMPRE, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro. La stabilità d'Israele, popolo debole tra colossi che vorrebbero stritolarlo, È MERITO DI DIO.

3. Il Signore ha parlato e il re ha creduto. PAROLA E BENEDIZIONE NON VERRANNO MAI MENO, FONDATE COME SONO SULLA FEDELTÀ DI DIO. Davide non dubiterà mai di questa parola e di questa benedizione, NIENTE POTRÀ ORMAI SEPARALO DAL SUO SIGNORE DI CUI HA SPERIMENTATO UNA FEDELTÀ CHE È PER SEMPRE.  

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domenica 23 gennaio 2022

Lc 1,1-4; 4,14-21 Oggi si è compiuta questa Scrittura. - COMMENTO AUDIO

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO C)

Lc 1,1-4; 4,14-21 Oggi si è compiuta questa Scrittura.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 1,1-4; 4,14-21

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



giovedì 20 gennaio 2022

Mt 15,32-38 - RITO AMBROSIANO - III Domenica dopo l'Epifania

RITO AMBROSIANO

III Domenica dopo l'Epifania
DOMENICA 23 GENNAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 15,32-38

1. Gesù ha COMPASSIONE di noi, ci accoglie, ci cura, ci guarisce e dopo averlo fatto ci nutre con la sua Parola e col Pane di Vita, col suo corpo. IL NOSTRO BENE E LA PIENEZZA DELLA NOSTRA VITA VIENE DA QUELLO SGUARDO BENEVOLO E COMPRENSIVO DA PARTE DEL SIGNORE.

2. GESÙ CHIEDE AI DISCEPOLI DI DARE DA MANGIARE, DI CONDIVIDERE QUELLO CHE HANNO. Ma cosa possono dare i discepoli se hanno poco e niente? GESÙ CI CHIEDE DI DARE, A CHI HA BISOGNO, IL NUTRIMENTO NECESSARIO, GESÙ CRISTO STESSO. 

3. Ma come e cosa possiamo dare se la nostra esperienza di fede è povera e a malapena basta a noi stessi? Ma Gesù, come ai discepoli, ci dice: INIZIA A CONDIVIDERE QUEL POCO CHE HAI, IL RESTO LO COMPIRÀ LUI. Vedrai che tutti mangeranno a sazietà. Fidati dell’opera dello Spirito di Dio che agisce su ognuno di noi e fai la tua parte!
BUONA DOMENICA…
  ✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 15,32-38
In quel tempo. Il Signore Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini.

domenica 16 gennaio 2022

Gv 2,1-11 Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù. - COMMENTO AUDIO

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Gv 2,1-11 - Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù.

 + Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 2,1-11

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

PARTE PRIMA 


PARTE SECONDA



domenica 9 gennaio 2022

Lc 3,15-16.21-22 - Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì. - COMMENTO AUDIO

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO C)

Lc 3,15-16.21-22 Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

 + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



venerdì 7 gennaio 2022

Lc 3,15-16.21-22 - RITO AMBROSIANO - BATTESIMO DEL SIGNORE

RITO AMBROSIANO

BATTESIMO DEL SIGNORE
Domenica 09 GENNAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 3,15-16.21-22

1. Gesù è in fila con noi per ricevere il battesimo di Giovanni. NESSUNO SEMBRA RICONOSCERLO, ma Giovanni ce lo indica. ABBIAMO BISOGNO CHE QUALCUNO CI INDICHI QUEL GESÙ CHE È IN MEZZO A NOI OGGI...

2. Gesù viene RICONOSCIUTO da Dio Padre. IL PADRE RICONOSCE IL PROPRIO VOLTO NEL VOLTO DEL FIGLIO GESÙ. E noi siamo la manifestazione di Dio? SIAMO FIGLI?...

3. LO SPIRITO SANTO SCENDE SOPRA DI LUI E GLI INVADE IL CUORE. Inizia la missione. Anche per noi, ogni volta che prendiamo coscienza del nostro Battesimo, si riaccende la GRATITUDINE del dono e il VIGORE della missione. BUONA MISSIONE…

BUONA DOMENICA...
  ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo. Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

giovedì 6 gennaio 2022

Mt 2,1-12: Siamo venuti dall’oriente per adorare il re. - COMMENTO AUDIO

EPIFANIA DEL SIGNORE

Mt 2,1-12: Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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domenica 2 gennaio 2022

Gv 1,1-18: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. - COMMENTO AUDIO

II DOMENICA DOPO NATALE

Gv 1,1-18: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

PARTE 1


PARTE 2




sabato 1 gennaio 2022

Lc 2,16-21: I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. - COMMENTO AUDIO

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Lc 2,16-21: I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

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