venerdì 31 maggio 2024

31.05.2024 - Sof 3,14-18 - Lc 1,39-56 - Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal libro del profeta Sofonìa - Sof 3,14-18

Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».
1. Sofonia, profeta del 600 a. C., in un momento in cui profeti, re, sacerdoti sono venuti meno al loro compito, SOFONIA SI RIVOLGE VERSO I POVERI DI CUORE, coloro che NON si affidano alle proprie forze, MA mettono la loro fiducia in Dio. E fanno bene…

2. Il profeta concluse le sue profezie prospettando un futuro all'insegna della gioia. Gerusalemme si scopre perdonata, "Il Signore ha revocato la tua condanna", e può sperimentare la misericordia e la bontà del Signore… SARÀ DIO STESSO A RINNOVARTI CON IL SUO AMORE!

3. Dunque in quei giorni si dirà: "Non temere Sion non lasciarti cadere le braccia. Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un Salvatore potente". DIO ABITA IN SENO AL SUO POPOLO, COMBATTE A FAVORE DEL SUO POPOLO. La gioia a cui Gerusalemme è invitata è la gioia di una CITTÀ LIBERATA DALLA PAURA.

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+ Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,39-56
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

 

La festa della visitazione della Beata Vergine Maria ci ricorda che  tutto è dono gratuito di Dio, tutto è grazia, tutto è dono del suo amore per noi […] Di fronte all’amore, di fronte alla misericordia, alla grazia divina riversata nei nostri cuori, la conseguenza che s’impone è una sola: la gratuità. Nessuno di noi può comperare la salvezza! La salvezza è un dono gratuito del Signore, un dono gratuito di Dio che viene in noi e abita in noi. Come abbiamo ricevuto gratuitamente, così gratuitamente siamo chiamati a dare, ad imitazione di Maria, che, subito dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, va a condividere il dono della fecondità con la parente Elisabetta”.

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Il Magnificat, il canto dell’umiltà. L’umile Maria magnifica il Signore. Per magnificare (gli altri) si deve essere umili. Di cosa abbiamo così paura da non riuscire (quasi) mai a farlo?

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31.05 VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, quando venne da Elisabetta sua parente, che nella vecchiaia aveva concepito un figlio, e la salutò. Nel gioioso incontro tra le due future madri, il Redentore che veniva santificò il suo precursore già nel grembo e Maria, rispondendo al saluto di Elisabetta ed esultando nello Spirito, magnificò il Signore con il cantico di lode. 

«Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome» Lc 1,49 


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giovedì 30 maggio 2024

30.05.2024 - 1Pt 2,2-5.9-12 - Mc 10,46-52 Rabbunì, che io veda di nuovo!

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 2,2-5.9-12

Carissimi, come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore. Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.
1. La Prima Lettera di Pietro è una grande catechesi battesimale per sottolineare, che CON IL BATTESIMO CI SI “STRINGE” A CRISTO e si genera così un popolo che vive «un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo». Quando svolgi il tuo ruolo nel portare amore al prossimo, sei gradito al Padre Celeste!   

2. COME PUOI INCARNARE UN SACERDOZIO SANTO OGGI, NELLA TUA VITA? Innanzitutto, puoi agire come un MEDIATORE TRA DIO E LE PERSONE che ancora non lo conoscono. Se conosci qualcuno che è distante da Dio, prega con perseveranza per lui o per lei. LA TUA INTERCESSIONE È UN SACRIFICIO SPIRITUALE. Naturalmente, puoi anche intercedere per i tuoi fratelli e le tue sorelle in Cristo, portando al Signore le loro necessità.   

3. Inoltre il popolo diventa un POPOLO DI PROFETI perché «proclami le opere ammirevoli di lui»; infine questo POPOLO È FORMATO DA «UOMINI DI OGNI TRIBÙ, LINGUA, POPOLO E NAZIONE», che entrando nella Pasqua di Cristo sono diventati «un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». Noi siamo questo popolo! 

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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Gesù chiede a Bartimeo cosa desidera. Egli gli dice: «Rabbunì» cioè “mio Maestro” che io veda di nuovo. La parola usata dall’evangelista sta a significare non solo un generico poter vedere, ma un “guardare in su” un trovare senso alla propria vita. E noi cosa chiediamo al Signore per la nostra vita? «E Gesù gli disse: Và, la tua fede ti ha salvato». La fede ha ottenuto a Bartimeo non solo una guarigione fisica, ma soprattutto la grazia di incontrare Cristo. Riavuta la vista, Bartimeo segue Cristo lungo la via.
Questo brano è un invito ad un continuo inizio nel cammino di sequela, un cammino che ha alla base l’incontro con Gesù Cristo, che dà senso e significato all’incontro con se stessi e con i fratelli dentro una esperienza di Chiesa.

 

30.05 SANTA GIOVANNA D'ARCO - VERGINE

Domrémy, Francia, 1412 circa - Rouen, Francia, 30 maggio 1431

A Rouen in Normandia, in Francia, santa Giovanna d’Arco, vergine, detta la pulsella d’Orléans, che, dopo aver combattuto coraggiosamente in difesa della patria, fu infine consegnata nelle mani dei nemici, condannata con iniquo processo e bruciata sul rogo. 

"Qualora io non sia in grazia, voglia Dio concedermi di diventarlo, e se lo sono, che Dio mi ci mantenga; perché sarei la persona più infelice del mondo se sapessi di non essere nella grazia di Dio!"

PATRONO: FRANCIA, RADIOFONISTI, TELEGRAFISTI
NELLO STESSO GIORNO:
SAN PAOLO VI (Giovanni Battista Montini) Papa - MILANO
Concesio, Brescia, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, Roma, 6 agosto 1978
Nasce a Concesio il 26 settembre 1897 e muore in quell’anno terribile che segnò uno dei punti più bui della stagione passata alla storia come Guerra fredda. Fu il Papa che condusse con mano sicura in porto il concilio, il Papa della Populorum progressio, dei primi grandi viaggi internazionali e incontri ecumenici. Di Montini si potrebbero quindi esplorare molti aspetti, come le tessere di un ricco mosaico che compongono l’esistenza di un uomo che ha attraversato due terzi del XX secolo.

SANT’ ANASTASIO di Pavia Vescovo - PAVIA
m. Pavia, 30 maggio 680
A Pavia, sant’Anastasio, vescovo, che, abbandonata l’eresia ariana, professò con fermezza la fede cattolica.

 

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UN SEGNO DI PACE.…

UN SEGNO DI PACE.…

Monsignor Aurelio Gazzera, un missionario italiano di 61 anni appartenente all'ordine dei Carmelitani Scalzi, è stato recentemente nominato vescovo coadiutore della diocesi di Bangassou, situata nella Repubblica Centrafricana. La sua nomina è avvenuta alla fine di febbraio da parte di Papa Francesco. Monsignor Gazzera, noto per il suo impegno per la pace e i suoi negoziati con gruppi armati, è stato coinvolto in operazioni rischiose, incluso il ritiro dei ribelli dalla città di Bozoum nel 2014, che ha ottenuto con successo.

La diocesi di Bangassou, nel sud-est del paese, si estende su un'area di quasi 135.000 chilometri quadrati, ma con una bassa densità di popolazione di circa mezzo milione di persone. La regione è isolata, con infrastrutture stradali scadenti che rendono difficile l'accesso. Inoltre, la presenza di gruppi armati rende la situazione ancora più complessa.

Nonostante le sfide, ci sono anche ragioni per sperare. Il predecessore di monsignor Gazzera, monsignor Aguirre, ha avviato numerose iniziative all'interno della diocesi, tra cui scuole, orfanotrofi e una scuola di catechismo. Inoltre, la regione ha visto un notevole numero di vocazioni tra i giovani.

Monsignor Gazzera accetta la nomina con umiltà e fiducia in Dio. “Ho paura ma confido profondamente in Dio. La forza per essere vescovo, non ce l'ho in me, viene dal Signore. Non ho cercato questo ministero. Gesù Cristo ha detto: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”. So di non essere degno o capace, ma Lui sa più cose su di me di quanto io sappia, e si fida di me più di quanto io mi fidi di me stesso”.  Monsignor Gazzera desidera essere un pastore secondo il cuore di Gesù, ed è da quel cuore che riceve la forza, la fede e la determinazione. 

Monsignor Gazzera sarà chiamato a affrontare numerose sfide e a continuare l'opera di pace e riconciliazione nella sua nuova veste di vescovo coadiutore di Bangassou. La sua ordinazione episcopale è prevista per il 9 giugno nella cattedrale di Bangui, e si trasferirà a Bangassou subito dopo Pasqua per iniziare il suo servizio nella diocesi.

“Come sacerdote, pastore e vescovo, tutto ciò che ferisce i miei fratelli e sorelle e tutto ciò che li tocca, ferisce e tocca anche me. Come sacerdote, era mia responsabilità – e a fortiori è mia responsabilità come vescovo – prendermi cura delle persone che mi sono state affidate e proteggerle. Il pastore non solo accompagna le sue pecore, ma le difende anche dai pericoli. Farò quindi tutto il possibile per portare avanti il dialogo con i diversi gruppi ribelli e parlerò con coloro che esprimono – anche se ovviamente in modo sbagliato – le proprie aspettative nei confronti del governo e della comunità internazionale. Con le mie forze limitate, cercherò di ascoltare tutti e di essere un segno di pace.

mercoledì 29 maggio 2024

29.05.2024 - 1Pt 1,18-25 - Mc 10,32-45 Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 1,18-25

Carissimi, voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché ogni carne è come l’erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L’erba inaridisce, i fiori cadono,
ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
1. Noi non siamo stati liberati a prezzo di cose effimere come argento o oro, noi siamo stati liberati dalla condotta sbagliata, ereditata dai nostri padri, GRAZIE AL SANGUE PREZIOSO DI CRISTO che è l'unico Agnello senza difetti e senza macchia: IL VERO AGNELLO DI DIO.

2. Cristo come agnello è stato prestabilito fin dall'inizio, prima della fondazione del mondo, ma SI È MANIFESTATO ADESSO CON LA SUA RISURREZIONE. Noi lo abbiamo pienamente conosciuto. Tutto questo ci è stato rivelato. Cristo è morto, è risuscitato, ed è stato glorificato, AFFINCHÉ LA NOSTRA FEDE E LA NOSTRA SPERANZA SIANO IN DIO.

3. Allora, come dobbiamo vivere? Se riflettiamo sulla grandezza del prezzo che Dio ha pagato per riscattarci: il suo sangue. Se riflettiamo su come vivevamo: nel peccato. Se riflettiamo sulla speranza che ci è stata donata: la vita eterna, non possiamo fare altro che ESSERE SANTI IN TUTTA LA NOSTRA CONDOTTA. Viviamo santamente, per poter rendere gloria a Dio per mezzo Gesù Cristo nostro Signore! Amen! 

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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,32-45

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Gesù insiste nell’annuncio della sua passione, morte e risurrezione. E anche gli apostoli insistono nella strada del loro orgoglio. Propongono un’altra strada, non quella di Gesù. È la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, “usa” il Signore per promuovere sé stesso; di chi cerca i propri interessi e non quelli di Cristo“. E’ possibile seguire Gesù arrivando ad accettare di ‘bere il suo calice’ e ad essere battezzati con il suo battesimo di croce e risurrezione, solo quando ci si lascia vincere dalla sua attrattiva. Gesù ci prende in disparte, si confida con noi come amici e ci apre la strada. Conquistati dal suo amore, possiamo donare la vita a vantaggi di ‘molti’.

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Gesù spiega ai dodici, persone sgomente ed impaurite, il "finale" della storia: la sua passione, morte e resurrezione. E Giacomo e Giovanni gli chiedono «pieni poteri». Non sembra un dialogo tra sordi?

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29.05 SAN PAOLO VI (GIOVANNI BATTISTA MONTINI) PAPA


Concesio, Brescia, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, Roma, 6 agosto 1978

Nasce a Concesio il 26 settembre 1897 e muore in quell’anno terribile che segnò uno dei punti più bui della stagione passata alla storia come Guerra fredda. Fu il Papa che condusse con mano sicura in porto il concilio, il Papa della Populorum progressio, dei primi grandi viaggi internazionali e incontri ecumenici. Di Montini si potrebbero quindi esplorare molti aspetti, come le tessere di un ricco mosaico che compongono l’esistenza di un uomo che ha attraversato due terzi del XX secolo.

"Signore, io credo; io voglio credere in te.
O Signore, fa’ che la mia fede sia piena.
O Signore, fa’ che la mia fede sia libera.
O Signore, fa’ che la mia fede sia certa.
O Signore, fa’ che la mia fede sia forte.
O Signore, fa’ che la mia fede sia gioconda.
O Signore, fa’ che la mia fede sia operosa.
Amen.".

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 17 aprile 1865 - Roma, 29 maggio 1939

A Roma, sant’Orsola (Giulia) Ledóchowska, vergine, che fondò l’Istituto delle Suore Orsoline del Cuore di Gesù Agonizzante e affrontò faticosi viaggi attraverso la Polonia, la Scandinavia, la Finlandia e la Russia.

"La nostra politica è l'amore...E per questa politica dell'amore siamo pronte a consacrare le nostre forze, il nostro tempo e la nostra vita".


NELLO STESSO GIORNO:
SANTI SISINIO, MARTIRIO E ALESSANDRO martiri - MILANO
sec. IV - + Sanzeno, 29 maggio del 397
Sisinio, Martirio e Alessandro erano nati in Cappadocia e, ancora giovinetti nel IV secolo vennero mandati a Milano per essere istruiti nella fede dal vescovo sant'Ambrogio. Attratti dall'ideale missionario furono inviati al vescovo di Trento, san Vigilio che li destinò nel 387 ad evangelizzare l'antica regione dell'Anaunia, l'odierna Valle di Non. Dopo dieci anni a servizio della gente della valle, il 29 maggio del 397, furono trucidati in un rito, detto degli Ambarvali, durante una festa pagana di carattere agreste nella località di Mecla, oggi Sanzeno.

 

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martedì 28 maggio 2024

28.05.2024 - 1Pt 1,10-16 - Mc 10,28-31 - Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 1,10-16

Carissimi, sulla salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite. A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: «Sarete santi, perché io sono santo».
1. LA VOLONTÀ DI DIO NON SI COMPIE IN TEMPI BREVI, MA NEI SECOLI CHE VERRANNO, tutti i profeti hanno parlato per noi, non per loro. Le cose preannunziate dai profeti si sono tutte compiute in Cristo Gesù. CRISTO È IL COMPIMENTO di ogni parola pronunziata da Dio lungo tutto il corso dell’Antico Testamento.

2. “PERCIÒ CINGENDO I FIANCHI DELLA VOSTRA MENTE” ossia vigilando sulla vostra mente siate DISPOSTI AD abbandonare il vostro modo di pensare, a lasciare i vostri progetti, ad accettare una paziente trasformazione delle vostre categorie e dei vostri giudizi di un tempo, PER CONFORMARSI ALLA VITA NUOVA DONO DI COLUI CHE CI HA CHIAMATI. Così che possiate tenere fissi gli occhi sulla GTAZIA che vi sarà data.

3. In modo da DIVENTARE SANTI: «Sarete santi, perché io sono santo». La chiesa, nuovo popolo di Dio, sottratta al mondo e appartiene a Dio, PARTECIPA DELLA SANTITÀ DI DIO, ed è perciò Santa. I Cristiani hanno una particolare vocazione: quella di ESSERE NEL MONDO, MA DI NON ESSERE DEL MONDO. 

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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

 

Il giovane ricco se ne è andato, ma noi?’. La risposta di Gesù è chiara: ‘Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato tutto senza ricevere tutto’. ‘Ecco, noi abbiamo lasciato tutto’. ‘Riceverete tutto’, con quella misura traboccante con la quale Dio dà i suoi doni. Riceverete tutto. Il Signore non sa dare meno di tutto. Quando Lui dona qualcosa dona sé stesso, che è tutto.
In più persecuzioni e vita eterna. Questa è la strada di quello che vuole andare dietro a Gesù, perché è la strada che ha fatto Lui: Lui è stato perseguitato! E’ la strada dell’abbassamento.

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Il centuplo quaggiù. In termini di relazioni innanzitutto, ma anche di persecuzioni. E' strana la “contabilità” di Gesù, che poi insiste nel rovesciamento ultimi/primi. Conviene essere gli ultimi?

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28.05 BEATO LUIGI BIRAGHI SACERDOTE, FONDATORE

Vignate, Milano, 2 novembre 1801 – Milano, 11 agosto 1879

Monsignor Luigi Biraghi, sacerdote della diocesi di Milano, fu dotato di profonda spiritualità e vasta cultura, che profuse nei Seminari come insegnante e direttore spirituale. Fu consigliere dei suoi arcivescovi. Nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana nel 1855, si dedicò a studi di storia ecclesiastica, di archeologia cristiana e di teologia. Nel difficile trapasso della Lombardia dall’Austria al Regno d’Italia, favorì il dialogo e la pacificazione. Per l’educazione cristiana delle giovani fondò l'Istituto delle Suore di Santa Marcellina, comunemente dette Marcelline. Morì a Milano l’11 agosto 1879, amorevolmente assistito e compianto dalle suore che aveva formato e guidato.

Teniamoci sempre innanzi agli occhi Gesù povero, afflitto, tradito, abbandonato, condannato, confitto alla Croce, teniamoci innanzi il Paradiso, ricco di ogni consolazione, e tutto ci parrà leggero.

 

NELLO STESSO GIORNO:
SAN LODOVICO PAVONI Sacerdote, Fondatore - BRESCIA
Brescia, 11 settembre 1784 - Saiano, Brescia, 1 aprile 1849
A Brescia, beato Ludovico Pavoni, sacerdote, che con grande sollecitudine si dedicò all’istruzione dei giovani più poveri, nell’intento soprattutto di educarli secondo i costumi cristiani e di avviarli a un mestiere, fondando per questo la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata.

TI FARÒ MIO...

TI FARÒ MIO...

Dominic Couturier, un ex atleta e dirigente aziendale, ha trovato la sua strada verso il sacerdozio attraverso un cammino insolito. Dopo aver vissuto una fase di distacco dalla fede cattolica durante l'adolescenza e la giovinezza, ha sperimentato un profondo ritorno alla religione in età adulta. Questa trasformazione è stata influenzata da un incontro personale con Dio e da una serie di esperienze spirituali significative.

Da dirigente aziendale nel settore dei metalli, Couturier ha fatto esperienza di responsabilità e disciplina: «Ho imparato a essere disciplinato, ad alzarmi presto, a fare cose che non volevo fare, per la famiglia, per i clienti, per i dipendenti», ma ha avvertito un vuoto interiore che lo ha spinto a cercare un significato più profondo nella vita. «Ho pensato di essere chiamato al matrimonio. Ma a un certo punto, mi sono reso conto che il Signore mi stava chiamando al sacerdozio, mi chiamava a combattere la buona battaglia».

Il suo ritorno alla fede cattolica è stato graduale, ma determinante, e ha trovato ispirazione nelle opere di autori come sant'Ignazio di Antiochia e nel pensiero del Papa Giovanni Paolo II. La sua chiamata al sacerdozio è stata confermata attraverso un sogno simbolico. «Nel sogno, io e Giovanni Paolo II eravamo in un ristorante italiano. Il Papa mi disse: “Ho fame”, e io dissi: “Anch’io”. Poi lui disse: “Vai a dare da mangiare alla gente”». Padre Couturier lo interpretò come un riferimento all’Eucarestia.

E fu così che Padre Couturier lasciò la sua vita precedente, vendendo la casa, terminando una relazione e abbandonando la carriera aziendale per intraprendere il cammino del seminario. Nonostante i suoi timori, trovò accoglienza e sostegno nel seminario e scoprì una comunità di seminaristi con interessi simili ai suoi.

Durante il suo percorso formativo, Couturier ha sviluppato una profonda affinità per la liturgia e ha riscoperto il significato e la bellezza della Messa. Questo ha contribuito a consolidare la sua fede e la sua identità sacerdotale.

Oggi, come parroco e istruttore presso la Harmel Academy of Trades (scuola professionale cattolica), Couturier condivide la sua esperienza e la sua fede con gli altri, integrando la sua passione per la saldatura con la sua missione spirituale. Attraverso il suo lavoro all'accademia, cerca di formare uomini virtuosi e cristiani autentici, incoraggiandoli a vivere secondo i valori della fede e della fraternità. Alla Harmel, «formiamo uomini sfavillanti, non solo lavoratori, ma uomini virili. Si impara come essere un padre e come combattere per la fede, attraverso la preghiera, lo studio e la fraternità. Non si tratta solo di un mestiere, ma di imparare a essere apprendisti del Maestro, Gesù Cristo».

Il suo coinvolgimento nell'accademia è stato sostenuto dal vescovo locale e vede questa opportunità come un modo per portare gli uomini più vicini alla Chiesa e alla loro fede. Couturier vede questo momento come un'opportunità per i cattolici di testimoniare la loro fede nel mondo e di resistere alle sfide secolari con amore e determinazione.

In sintesi, la storia di Dominic Couturier è un esempio di come la ricerca di un significato più profondo possa condurre a una vocazione e a una missione spirituali sorprendenti, e di come la fede possa trasformare radicalmente la vita di una persona.

lunedì 27 maggio 2024

27.05.2024 - 1Pt 1,3-9 - Mc 10,17-27 - Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 1,3-9

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
1. San Pietro inizia la lettera benedicendo Dio che ha voluto la nostra salvezza. CHI NON BENEDICE IL SIGNORE NON SA COSA IL SIGNORE HA FATTO DI LUI, HA FATTO PER LUI. Davvero ci aspetta una salvezza, davvero ci aspetta un’eredità incorruttibile, davvero la nostra fede può sostituire la preziosità dell’oro…

2. Perciò “siete ricolmi di gioia”. LA GIOIA DEL CRISTIANO NASCE DALLA SUA FEDE: DIO È PIÙ POTENTE DEL MALE. Nessuno può impedire a Dio di realizzare le sue promesse. Perciò CONSERVATE la gioia anche nelle afflizioni e nelle prove di cui è costellata la vostra vita.

3. Gesù Cristo è la fonte unica e vera della nostra fede, ma anche la fonte unica e vera della nostra gioia. Quando Cristo è fonte di gioia per noi? È FONTE DI VERA GIOIA QUANDO LO SI AMA. Chi ama veramente Cristo è nella gioia.

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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,17-27

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Il Signore ci chiede di distaccarci da queste false ricchezze per entrare nella vita vera, la vita piena, autentica, luminosa.
Desideriamo nel profondo del cuore vivere una vita piena, intera, eterna, eppure ci fermiamo a vivere una vita buona e corretta, senza spiccare il volo. Cosa ci impedisce di volare? Per volare ci vuole un amore più grande, il desiderio di amare Dio sopra ogni creatura e sicurezza umana. Passare dalla concentrazione su di sé, allo sguardo fiducioso a Gesù, via, vita e felicità. Lasciati amare da Gesù e non andartene via come il giovane ricco, ripiomberesti nella tristezza!

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L'incontro non finisce bene, anche l'Onnipotente è impotente di fronte al rispetto della libertà dell'uomo. Questo vuol dire che Gesù ci fissa negli occhi e ci ama. Siamo capaci di fare lo stesso?

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27.05 SANT'AGOSTINO DI CANTERBURY - VESCOVO

m. 26 maggio 604

Sant’Agostino, vescovo di Canterbury in Inghilterra, che fu mandato dal papa san Gregorio Magno insieme ad altri monaci a predicare la parola di Dio agli Angli: accolto con benevolenza da Edilberto re del Kent, imitò la vita apostolica della Chiesa delle origini, convertì il re e molti altri alla fede cristiana e istituì in questa terra numerose sedi episcopali. Morì il 26 maggio.

"Ognuno di noi cammina con la stessa probabilità di cadere".


NELLO STESSO GIORNO:
SAN LODOVICO PAVONI Sacerdote, Fondatore - MILANO
Brescia, 11 settembre 1784 - Saiano, Brescia, 1 aprile 1849
A Brescia, beato Ludovico Pavoni, sacerdote, che con grande sollecitudine si dedicò all’istruzione dei giovani più poveri, nell’intento soprattutto di educarli secondo i costumi cristiani e di avviarli a un mestiere, fondando per questo la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata.


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domenica 26 maggio 2024

Dt 4,32-34.39-40 - Rm 8,14-17 - Mt 28,16-20 - SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B)

SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B)

Domenica 26 Maggio 2024
Dal libro del Deuteronòmio - Dt 4,32-34.39-40
 
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».

1. Mosè si rivolge al popolo INVITANDOLO AD AMMIRARE LA BELLEZZA DI DIO. Voi avete udito la sua voce, voi avete incontrato la sua persona, voi avete visto segni e prodigi e siete stati liberati. Ammirate un Dio così grande!

2. E allora sappiate e meditate tutti i giorni nel vostro cuore: IL SIGNORE È L'UNICO DIO NEI CIELI E SULLA TERRA, di conseguenza, Tu popolo di Dio, OSSERVA la sua Parola.

3. Il senso che noi ricaviamo da questo discorso è quello della MERAVIGLIA DELLA RIVELAZIONE TRINITARIA. Anche noi siamo ammirati, stupiti e desiderosi di entrare in questa comunione trinitaria, con il Dio che è solo amore e sempre amore…

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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 8,14-17
 
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

1. L'apostolo ci ricorda che ABBIAMO RICEVUTO LO SPIRITO DI DIO donato da suo Figlio che CI HA RESI FIGLI ADOTTIVI, ma Figli nel Figlio. Dunque non siamo più servi ma Figli. Sei consapevole?

2. Grazie allo Spirito possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo “Abba” termine aramaico semplicissimo per indicare il papà. POSSIAMO DARE DEL TU A DIO E CHIAMARLO PAPÀ. Un Padre speciale!

3. Siamo Figli grazie allo Spirito, dunque CI SIAMO ANCHE NOI NELLA MERAVIGLIA DELLA TRINITÀ. Siamo chiamati ad essere un cuor solo e un'anima sola come le Tre divine persone… QUESTO È IL FINE DI OGNI UOMO…

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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

1. GLI APOSTOLI DI GESÙ DUBITAVANO… forse perché spesso le paure, le incertezze e le situazioni poco piacevoli della vita sembrano prendere il sopravvento. I discepoli si chiedono: abbiamo fatto bene a seguire il Maestro oppure sarà una delusione? E TU CHE DICI? IO DICO: "FATTO BENE!"…

2. Ma GESÙ, con una delicatezza sopraffine, LI RASSICURA E LI RAFFORZA, E LI INVIA A FARE DISCEPOLI, PROMETTENDO DI STARE SEMPRE CON LORO. Ogni nostra incredulità, paura, ansia viene dissolta da questa certezza: Lui è con noi SEMPRE, e non ci molla. C'È DA FIDARSI...

3. Dio è con noi e NOI POSSIAMO STARE SEMPRE CON LUI. Pur nelle difficoltà che ci inducono a non credere. Gesù CI IMMERGE nella vita del Padre e nella grazia dello Spirito. COSTRUIAMO su questa roccia sicura, sulla Trinità, la nostra esistenza. LEGGIAMO OGNI GIORNO UN BRANO DEL VANGELO…
BUONA DOMENICA…

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TRINITÀ

Oggi è la festa di Dio. Grande verità, grande mistero! Il mistero della Trinità! E questa è la nostra fede, è la nostra luce, è la nostra fortuna! Perché, pur non comprendendo questo mistero, un solo Dio in tre Persone, noi crediamo. Dimenticare Dio, significa spegnere la luce nella nostra vita; senza di lui tutto diventa oscuro. Dio è necessario! Dio è la nostra luce. Dio è la nostra felicità. Dio è la vita. Senza di lui non si può stare!

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OMELIA - SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B)

LECTIO DIVINA - SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B) 


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Gv 15,24-27 - RITO AMBROSIANO - SANTISSIMA TRINITÀ

RITO AMBROSIANO

SANTISSIMA TRINITÀ
Domenica 26 maggio 2024
Lettura del Vangelo secondo Gv 15,24-27

✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 15,24-27

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”. Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».

1. Gesù è preoccupato di come il popolo d'Israele è deviato dai suoi capi. Gesù ritiene IMPORTANTE VALUTARE IL SUO COMPORTAMENTO DAI FRUTTI. Ma i responsabili NON PRENDONO SUL SERIO Gesù che viene rifiutato. Così non prendono sul serio il volto di Dio che egli propone. 
2. Gesù dice che bisogna FARE CHIAREZZA E AVERE LA FORZA DI DIO. DIO MANDERÀ IL SUO SPIRITO, lo Spirito della verità, che costituirà con i discepoli un'alleanza di evangelizzazione. Vieni Spirito SANTO…
3. LO SPIRITO APRE I SEGRETI DEL PADRE E DI GESÙ, OGGI, perché la Chiesa (tutti noi) non riduca la sua memoria ad un museo, al passato, ma semini AFFINCHÉ DIO FACCIA CRESCERE E LAVORI IL SUO CAMPO.
BUONA DOMENICA...