domenica 29 novembre 2020

domenica 22 novembre 2020

Mt 25,31-46: Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri. - COMMENTO AUDIO

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Mt 25,31-46: Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.

Parte1


Parte2



domenica 15 novembre 2020

Mt 25,14-30: Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone. - COMMENTO AUDIO

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Mt 25,14-30: Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.

Parte1

Parte2


IV GIORNATA MONDIALE DEI POVERI - Domenica XXXIII del Tempo Ordinario - 15 novembre 2020

 IV GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
15 novembre 2020

“Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32)

Questo tempo di pandemia ci chiede di ripensare il nostro agire, mettendo in campo la nostra creatività per continuare a portare avanti il nostro desiderio di Bene per i più poveri.


Dal Messaggio di Papa Francesco per la IV Giornata mondiale dei Poveri (2020):

«Tendere la mano fa scoprire,
prima di tutto a chi lo fa,
che dentro di noi esiste
la capacità di compiere gesti
che danno senso alla vita» (5)
«Tendere la mano è un segno:
un segno che richiama
immediatamente alla
prossimità, alla solidarietà,
all’amore» (6)
«Questa pandemia è giunta
all’improvviso e ci ha colto
impreparati, lasciando
un grande senso di
disorientamento e impotenza.
La mano tesa verso il povero,
tuttavia, non è giunta
improvvisa… Non ci si improvvisa
strumenti di misericordia.
È necessario un allenamento
quotidiano, che parte dalla
consapevolezza di quanto noi
per primi abbiamo bisogno di
una mano tesa verso di noi» (7)

Per leggere il messaggio integrale del Santo Padre per questa giornata

http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/poveri/documents/papa-francesco_20200613_messaggio-iv-giornatamondiale-poveri-2020.html



venerdì 13 novembre 2020

LA PREGHIERA DELL’ALFABETO - VIDEO

 LA PREGHIERA DELL’ALFABETO


Un contadino povero, nel rincasare la sera tardi dal campo, si accorse di non avere con sé il suo libro di preghiere. Al suo carro si era staccata una ruota in mezzo al bosco ed egli era angustiato al pensiero che la giornata finisse senza aver recitato le preghiere.
Allora pregò in questo modo: «Ho commesso una grave sciocchezza, Signore. Sono partito di casa questa mattina senza il mio libro di preghiere e ho così poca memoria che senza di esso non riesco a formulare neppure un’orazione. Ma ecco che cosa farò: reciterò molto lentamente tutto l’alfabeto cinque volte e tu, che conosci ogni preghiera, potrai mettere insieme le lettere in modo da formare le preghiere che non riesco a ricordare».
Disse allora il Signore ai suoi angeli: «Di tutte le preghiere che oggi ho sentito, questa è senz’altro la più bella, perché è nata da un cuore semplice e sincero».




martedì 10 novembre 2020

LA FEDE È LA MIA LUCE NEL DOLORE

LA FEDE È LA MIA LUCE NEL DOLORE

 

Il cancro che lo ha colpito quando aveva 22 anni lui lo chiama «lo scarafaggio» e ne parla con coraggio, senza formalismi. «Ciò che mi dona speranza è la fede. E non me la prendo con Dio: chi gli dà la colpa per le malattie cerca solo un alibi»



 

domenica 8 novembre 2020

sabato 7 novembre 2020

PREGARE PER I DEFUNTI PERCHÉ? - VIDEO

 PREGARE PER I DEFUNTI PERCHÉ?


È prima di tutto gratitudine

È affidarli alla misericordia di Dio…

È vivere la famiglia…


 


venerdì 6 novembre 2020

LA GRATITUDINE - VIDEO

 LA GRATITUDINE


Quando siete grati per le cose che la vita vi da, allora la vita vi darà molto di più per cui essere grati...

GRAZIE È LA MIGLIORE PREGHIERA CHE POSSIAMO RECITARE...



mercoledì 4 novembre 2020

Gv 18,33c-37 - RITO AMBROSIANO - NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

  RITO AMBROSIANO

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO
DOMENICA 08 Novembre 2020
Lettura del Vangelo secondo Giovanni - 
Gv 18,33c-37

1. Gesù e Pilato, uno di fronte all’altro. Due poteri, DUE ‘REGNI’, DUE MODI DI CONCEPIRE LA VITA E DI VIVERLA. Pilato pretende di dominare e decidere il destino dell’uomo. Gesù proclama un regno che si realizza in un ‘ALTRO MONDO’ e in ‘ALTRO MODO’… SCEGLI DA CHE PARTE STARE NON È LA STESSA COSA...

2. Questo regno che si manifesterà pienamente alla fine dei tempi, È PRESENTE FIN D’ORA IN GESÙ che dona se stesso per amore. DOVE C'È GESÙ C'È IL REGNO. DOVE C'È GESÙ C'È LA VERITÀ SU DIO, SULL'UOMO E SUL REGNO… VIENI GESÙ...

3. E’ QUESTO GESÙ CHE CI ATTRAE, e noi possiamo GUARDARLO E SEGUIRLO, desiderosi di verità e di pace: “Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. NON STANCHIAMOCI MAI DI ASCOLTARLO...

BUONA DOMENICA...


✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 18,33c-37
In quel tempo. Pilato disse al Signore Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

lunedì 2 novembre 2020

02.11 DON BENZI

"Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio.
Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è (1Cor 13,12). E si attuerà quella parola che la Sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la sua natura l'ha creato.
Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell'abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura."
(da Pane Quotidiano novembre-dicembre 2007)