giovedì 31 marzo 2022

Gv 8,1-11 - V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)
Domenica 03 Aprile 2022
Gv 8,1-11  Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

  

1. Scribi e i farisei vogliono uccidere la donna sorpresa in adulterio. È UN ASSASINIO COLLETTIVO DOVE NESSUNO È RESPONSABILE IN PRIMA PERSONA. Eliminano il male uccidendo la persona, citando la legge. MA È QUESTA LA GIUSTIZIA DI DIO? NO NO NO.. FAI ATTENZIONE...

2. Gesù fa SILENZIO, SCRIVE sulla pietra e li INVITA alla responsabilità personale (vuole sciogliere il branco). Fa PASSARE GLI ACCUSATORI DALLA GIUSTIZIA SCRITTA SULLA PIETRA (Legge) ALLA GIUSTIZIA SCRITTA NEL CUORE (Dio). Gesù ha svergognato gli accusatori? NO li ha salvati da una giustizia che uccide. DIO AMA E BASTA E NON VUOLE LA MORTE DEL PECCATORE... e meno male...

3. «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» «Nessuno, Signore» «NEANCH’IO TI CONDANNO; VA’ E D’ORA IN POI NON PECCARE PIÙ». Io non ti condanno, perché LA GIUSTIZIA DI DIO NON È QUELLA DELLA CONDANNA MA DEL RECUPERO ALLA VITA. Dio non solo perdona, ma CI INDUCE A NOSTRA VOLTA A VIVERE DELLA GIUSTIZIA DI DIO...
BUONA DOMENICA DI QUARESIMA...
+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

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VANGELO

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Fil 3,8-14 - V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Domenica 03 Aprile 2022
Fil 3,8-14 - A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 3,8-14
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
1. Paolo ho lasciato perdere ogni privilegio religioso (fariseo) per CONOSCERE CRISTO. La conoscenza di Cristo è la RELAZIONE personale con Lui, È UN INCONTRO PERSONALE CHE DIVENTA ESPERIENZA: il gusto di chi ha assaggiato la bontà del Signore. Paolo ha fatto questa esperienza e HA LASCIATO PERDERE TUTTO IL RESTO CONSIDERANDOLO SPAZZATURA…

2. Paolo desidera conoscere la potenza della sua risurrezione, è quello che desideriamo anche noi: SPERIMENTARE LA POTENZA DEL SIGNORE CHE FA RISORGERE, CHE CAMBIA LA VITA. È LA MISERICORDIA VISSUTA CHE CI CONFORMA A CRISTO e ci fa sperimentare la potenza della risurrezione, ci fa passare attraverso la sua morte per partecipare alla sua risurrezione…

3. Certamente dice l'apostolo non sono arrivato, non sono perfetto, ma MI IMPEGNO A CORRERE PERCHÉ SONO STATO CONQUISTATO DA CRISTO. È un'esperienza bellissima, è una forma di innamoramento: sono stato conquistato da Cristo MI HA PRESO IL CUORE CHE GLI CORRO DIETRO…

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Is 43,16-21 - V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Domenica 03 Aprile 2022
Is 43,16-21 - Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Dal libro del profeta Isaìa - Is 43,16-21
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
1. Israele non può vivere la sua fede sul ricordo dell’Esodo. IL SUO DIO È IL CREATORE OGGI. Oggi Lui crea una nuova vita per il suo popolo. “Non pensate più alle cose passate, ecco sto facendo qualcosa di nuovo, NON TE NE ACCORGI? PROPRIO NELLA TUA VITA STA VENENDO QUALCHE COSA DI NUOVO… Te ne accorgi?

2. Il profeta dell'esilio sta proponendo una NUOVA STORIA DI SALVEZZA. Non ti serve conoscere quel che è capitato nel passato se adesso non ti accorgi che IL SIGNORE, CHE HA SALVATO GLI ANTICHI, STA SALVANDO TE, STA APRENDO NEL DESERTO UNA STRADA PER TE…

3. Per questo la vera fede non guarda ciò che è avvenuto ieri e si ferma ad esso. LA VERA FEDE GUARDA IL PASSATO PER CONOSCERE UNA SOLA VERITÀ: DIO È OLTRE. Dio è sempre oltre il passato. È VIVO E OPERA OGGI. NON te ne accorgi?

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domenica 27 marzo 2022

Lc 15,1-3.11-32 - Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. - COMMENTO AUDIO

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

Lc 15,1-3.11-32 - Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 15,1-3.11-32

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



27.03.2022 - Lc 15,1-3.11-32 - Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 15,1-3.11-32
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

 

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giovedì 24 marzo 2022

Lc 15,1-3.11-32 - IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)
Domenica 27 Marzo 2022
Lc 15,1-3.11-32  Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

 

1. Il figlio prodigo che se ne va di casa (il Padre gli è di intralcio) e, con i beni ricevuti, CERCA UNA PROPRIA VIA DI FELICITÀ. VA A FINIRE MALE. Rientra in se stesso. Pentito? NO PER LUI IL PADRE È UN PADRONE. Anche Tu vuoi andare?

2. Il fratello maggiore è ‘fedele’ ma senza slancio e forse anche senza felicità. Si domanda: come mai L'ALTRO che ha sperperato gli averi È AMATO COME ME? PER LUI IL PADRE "PADRONE" non è giusto. ANCHE TU RAGIONI COSÌ?

3. IL PADRE È SOLO AMORE E MISERICORDIA che attende e apre le braccia ad accogliere. NON È CAPITO DA NESSUN DEI SUOI FIGLI. Allora si capisce i destinatari della parabola: i FARISEI e gli scribi che sono scandalizzati perché Gesù mangia con i pubblicani e i peccatori. GESÙ VUOLE BENE AI FARISEI E VUOLE COMUNICARE IL VERO VOLTO DI DIO PER LA LORO FELICITÀ. HAI CAPITO!

BUONA DOMENICA DI QUARESIMA...
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 15,1-3.11-32

In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


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2Cor 5,17-21 - IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

 IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

Domenica 27 Marzo 2022
2Cor 5,17-21 - Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 2Cor 5,17-21

Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
1. L’Apostolo mostra che CHI È IN CRISTO È UNA NUOVA CREATURA, le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove: è un MONDO NUOVO. Gesù toglie le cose di prima e ne fa nascere di nuove cioè LA RICONCILIAZIONE CON DIO e questa riconciliazione è stata affidata al ministero apostolico.

2. Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato agli apostoli il ministero della riconciliazione. Gli apostoli sono I MESSAGGERI DELLA MISERICORDIA DI DIO e fungono da ambasciatori. PAOLO CI SUPPLICA IN NOME DI CRISTO A LASCIARCI RICONCILIARE. E tu vuoi riconciliarti con Dio? Dio ti offre la sua misericordia, ma tu la vuoi accettare?

3. Gesù, lo sappiamo, è l'unico che non ha conosciuto peccato e ha vinto il peccato in nostro favore. Grazie a lui NOI POSSIAMO DIVENTARE GIUSTIZIA DI DIO. La nostra vita PUÒ DIVENTARE GIUSTIZIA CIOÈ MISERICORDIA frutto della nuova relazione con Dio che salva.

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VANGELO

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Gs 5,9-12 - IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

Domenica 27 Marzo 2022
Gs 5,9-12 - Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Dal libro di Giosuè - Gs 5,9-12

In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
1. Giosuè fa entrare il popolo nella Terra promessa e celebra la Pasqua. Dio aveva promesso la Terra ad Abramo, SECOLI DOPO quella promessa si realizza: DIO HA DETTO DIO HA FATTO. Nella terra IL POPOLO È ENTRATO E HA RICEVUTO LA BENEDIZIONE.

2. Il giorno dopo la celebrazione della Pasqua, il popolo mangia i frutti della terra di Canaan. INIZIA PER ESSI UNA NUOVA VITA, è finito il tempo del deserto. La loro storia quotidiana cambia, la loro vita cambia, SI APRE UNA NUOVA POSSIBILITÀ, GRAZIE A DIO.

3. LA PROMESSA DEL SIGNORE COMINCIA A REALIZZARSI IN OGNI SUA PAROLA. Israele una cosa però non dovrà mai dimenticare: anche frutti, al pari della manna, sono un dono di Dio. TUTTO PER ISRAELE SARÀ UN DONO DI DIO.

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domenica 20 marzo 2022

Lc 13,1-9 - Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. - COMMENTO AUDIO

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Lc 13,1-9 - Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 13,1-9

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



20.03.2022 - Lc 13,1-9 - Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 13,1-9
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». 

 

giovedì 17 marzo 2022

Lc 13,1-9 - III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Domenica 20 Marzo 2022
Lc 13,1-9 Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

 

1. Gesù, prendendo spunto da due fatti di cronaca nei quali degli innocenti erano morti, afferma che NON È IL CASTIGO DI DIO. È però INVITO ALLA CONVERSIONE METTENDO IN CONTO CHE OGNI VITA È PRECARIA, ed è contraddetta dalla violenza, dal male... OGGI È IL TEMPO FAVOREVOLE PER LA CONVERSIONE...

2. Gesù racconta la parabola del fico sterile. IL PADRE E IL FIGLIO SI PRENDONO CURA DELL’UOMO E SI ATTENDONO CHE EGLI RISPONDA AL LORO AMORE. Apri gli occhi e vedrai la misericordia di Dio nel prossimo che si prende cura di Te... APRI GLI OCCHI…

3. DIO È PAZIENTE. ATTENDE il tempo buono perché l’albero maturi. Purché maturi! Purché ci convertiamo a Lui, o comunque iniziamo il cammino e avviamo la fioritura. CHE COSA LO IMPEDISCE? LA CONVERSIONE COMINCIA SEMPRE DAL PRIMO PASSO....

BUONA DOMENICA DI QUARESIMA...
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 13,1-9

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».


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VANGELO

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1Cor 10,1-6.10-12 - III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Domenica 20 Marzo 2022
1Cor 10,1-6.10-12 - La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 10,1-6.10-12

Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
1. Paolo mette in correlazione i fatti dell'esodo con l'esperienza Cristiana e dice: quello che è capitato agli antichi israeliti nelle vicende dell'esodo era una figura, un modello, un esempio per noi. NOI DOBBIAMO IMPARARE da quelle antiche letture A NON FARE GLI SBAGLI CHE HANNO FATTO LORO.

2. Il popolo è stato liberato dal faraone, è passato attraverso il mare, è stato aiutato nel deserto, è stato guidato da Dio, MA SONO MORTI TUTTI NEL DESERTO. Hai capito? Attenzione dice l'apostolo ai Cristiani di Corinto perché VOI AVETE RICEVUTO il battesimo, fate la comunione, avete ricevuto tante grazie da parte di Dio MA RISCHIATE DI NON AVERNE UN BENEFICIO come un fico sterile. 

3. È NECESSARIO CHE QUELLE VICENDE VI AIUTINO A CAMBIARE MENTALITÀ, vi aiutino a portare frutto nella vostra vita. LA MISERICORDIA DI DIO CI GUARISCA DALLE NOSTRE INFEDELTÀ E CI RENDA FRUTTUOSI…

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Es 3,1-8.13-15 - III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Domenica 20 Marzo 2022
Es 3,1-8.13-15 - Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell’Èsodo - Es 3,1-8.13-15

In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».
1. Mosè è un uomo di 80 anni, un uomo segnato dalla vita, un fallito che si era rifatto un'esistenza all'estero. E QUANDO PENSAVA CHE TUTTO ORMAI ERA FINITO VENNE SORPRESO DA DIO, e nel Roveto ardente, in quel fuoco che arde senza distruggere, incontrò il Signore il quale gli disse di AVERE VISTO la condizione del popolo di AVERE SENTITO il grido. 

2. ECCO LA MISERICORDIA DI DIO: Dio ha VISTO, Dio ha SENTITO che il popolo sta male, si è PRESO A CUORE quella sofferenza e INTERVIENE per salvarlo. Dio interviene mandando Mosè: sono sceso per liberare il mio popolo QUINDI VAI TU. Vale per TE…

3. Mosè gli dice: chi sono Io per andare? E chi sei Tu? «IO SONO COLUI CHE SONO!» e, IO SARÒ CON TE. Dio si rivela a Mosè come il SIGNORE colui che è CON il suo eletto. IO SONO CON TE. Mosè può andare in Egitto perché È ACCOMPAGNATO dal Signore ed È GARANTITO dalla sua presenza.

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domenica 13 marzo 2022

Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto. - COMMENTO AUDIO

II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Lc 9,28-36 - Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 9,28-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA

giovedì 10 marzo 2022

Lc 9,28-36 - II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

II DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)
Domenica 13 Marzo 2022
Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

 

1. Gesù nella preghiera viene trasfigurato, mostra così la sua vera natura (l'uomo riuscito), che si trova GIÀ PRESENTE pienamente nella sua umanità, ma che gli OCCHI DEI DISCEPOLI E I NOSTRI NON RIESCONO A VEDERE. Secondo i criteri del mondo Gesù è un fallito! MA LUI È IL VOLTO DEL PADRE...

2. Se noi continuiamo ad essere cristiani è perché ANCHE NOI sul monte Tabor della nostra vita ABBIAMO VISTO IL SIGNORE GESÙ TRASFIGURATO, bello, e lo vogliamo seguire... Gesù non è solo un’emozione di passaggio, ma una PRESENZA PERMANENTE E CONVINCENTE... ASCOLTATELO...

3. Conviene stare ATTACCATI A QUESTA ESPERIENZA, essa rende possibile il cammino dei giorni difficili, riaccende la speranza dei giorni vuoti, e permette sempre nuovi inizi. CI RICORDA IL NOSTRO DESTINO E IL NOSTRO FUTURO...

BUONA DOMENICA DI QUARESIMA...
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 9,28b-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.


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