giovedì 7 agosto 2025

LA FORESTA È IL SUO CONVENTO

LA FORESTA È IL SUO CONVENTO

Nel cuore dell'Amazzonia, il frate cappuccino Paolo Maria Braghini porta avanti una missione pericolosa ma fruttuosa tra le popolazioni indigene. Navigando tra tempeste, alligatori e insetti velenosi, testimonia un Vangelo incarnato, radicato nella cultura locale.

Ma chi è fra Paolo? Fra Paolo Maria Braghini è un missionario cappuccino, classe 1975, originario di Sesona nel Varesotto, terra di confine tra Lombardia e Piemonte. Ultimo di tre fratelli, papà idraulico e imprenditore, mamma impiegata amministrativa e poi casalinga. Dopo il liceo scientifico e dopo il fidanzamento si trasferisce ad Assisi per diventare un frate minore cappuccino. Da vent’anni vive come missionario nell’Alto Solimões, una grande regione della foresta amazzonica, in Brasile. Il territorio della “sua” missione con gli altri frati si estende per settantadue villaggi che raggiungono in canoa.

E così inizia il racconto:

Il cielo si era fatto scuro nel giro di pochi minuti. Mentre rientrava con la canoa da una missione di rifornimento, frate Paolo Maria Braghini, cappuccino italiano in Amazzonia, comprese che una tempesta stava per abbattersi. Le acque del fiume si gonfiarono, la corrente divenne impetuosa. La fragile imbarcazione si rovesciò e, insieme al suo compagno ticuna, il frate fu trascinato nei flutti. Nuotarono a fatica fino alla riva, esausti, assediati da insetti velenosi, zanzare e formiche rosse. Solo dopo un'ora di marcia nella notte trovarono riparo presso una comunità indigena. “Solo per grazia di Dio siamo vivi”, raccontò più tardi.

Ma quella che per molti sarebbe un'avventura drammatica, per fratel Paolo è un giorno normale.

 Dal 2005, il missionario serve nella parrocchia di San Francesco d'Assisi, a Belém do Solimões, in piena Amazzonia brasiliana. Qui, ai confini tra Brasile, Perù e Colombia, percorre i fiumi per raggiungere 72 comunità sparse nella giungla, dove i pericoli sono costanti: alligatori, serpenti, motori in avaria.

 Quando arrivò, la parrocchia era abbandonata da quindici anni. Nessun prete, nessun sacramento. Solo pochi laici cercavano di mantenere viva la fede. Alcune comunità non avevano mai visto un battesimo. Con piccoli gesti, fra Paolo ha ricostruito la vita spirituale: lezioni di chitarra per i giovani, laboratori di cucito per le donne, e il coraggio di una presenza fedele, anche nei momenti più bui.

 Tu saresti disposto a mettere da parte la comodità della tua vita per portare speranza dove nessuno vuole andare? Sei disposto a vivere una fede che non fa rumore, ma cambia davvero la vita degli altri?

 Il Vangelo nella lingua della foresta

 Il cuore della missione sono i Ticuna, il più numeroso popolo indigeno dell'Amazzonia. Oggi celebrano la Messa nella loro lingua, accompagnano la catechesi con canti tradotti, e hanno dato alla Chiesa il loro primo diacono. “Crediamo in loro”, dice fratel Paolo. “Possono e devono essere pastori delle proprie comunità. Noi li amiamo e li rispettiamo”.

 Il frate promuove progetti culturali che uniscono fede e identità. Ha tradotto più di duecento canti biblici con i giovani ticuna e lavora alla versione completa dei Vangeli nella loro lingua. La Bibbia per bambini è già disponibile e viene usata nella catechesi. Anche la Caritas sostiene il progetto con una scuola di informatica, unico punto di accesso a internet per intere comunità.

 Per entrare nei villaggi, come Eware primo e secondo, bisogna avere un permesso del FUNAI. Lì vivono quasi cinquemila persone, raggiungibili solo in canoa.

“Vivere con i popoli indigeni è un privilegio”, dice. “Ci insegnano il valore della vita semplice, il legame tra creatura e Creato. Qui il messaggio di San Francesco diventa carne”.

 Il Sinodo per l'Amazzonia voluto da Papa Francesco nel 2019 ha rafforzato la sua missione: “Ci ricorda che Dio si è fatto carne in ogni cultura. Quando la Chiesa alza la voce per i popoli indigeni, ci sostiene. E noi andiamo avanti. Senza paura”.

 E tu? Continuerai a scrollare o inizierai a camminare? Cosa stai facendo del Vangelo che hai ascoltato mille volte? La fede vera si sporca i piedi nel fango, non si accontenta dei like. Forse Dio ti chiama proprio lì dove non pensavi di andare.

 

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