mercoledì 3 novembre 2021

04.11.2021 - Rm 14,7-12 - Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 14,7-12

Fratelli, nessuno di noi vive per sé stesso e nessuno muore per sé stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:
«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio.
1. NESSUNO VIVE PER SÉ STESSO NESSUNO MUORE PER SÉ STESSO. Il Signore È IL TERMINE a cui tende tutta la nostra vita e la nostra morte. Noi non ci apparteniamo, NON SIAMO PADRONI DI NOI STESSI, non siamo il fine della nostra esistenza. GESÙ È IL SIGNORE!

2. RICORDATI CHE TU NON SEI DIO, non sei chiamato a giudicare, a criticare e a disprezzare nessuno. Ricordati che tutti ci presenteremo davanti al Tribunale di Dio e ognuno DOVRÀ RENDERE CONTO DI SÉ STESSO e non degli altri.

3. Allora DIVENTA IMPORTANTE che io sia accogliente verso tutti, che io sia comprensivo verso tutti, anche se l'altro non lo merita. LA GRAZIA CHE IL SIGNORE CI HA DATO CI SERVE PROPRIO PER FORMARE LA NOSTRA PERSONA IN RELAZIONE CON LA COMUNITÀ.  Accogliamola!

Per il commento al Vangelo di oggi clicca il seguente link..

https://renzozambotti.blogspot.com/2019/11/07112019-lc-151-10-vi-sara-gioia-nel.html

Nessun commento:

Posta un commento