domenica 27 febbraio 2022

Lc 6,39-45 - La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. - COMMENTO AUDIO

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Lc 6,39-45 - La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

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27.02.2022 - Lc 6,39-45 - La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 6,39-45
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda".

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giovedì 24 febbraio 2022

Lc 6,39-45 - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 27 Febbraio 2022
Lc 6,39-45 La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

 

1. Gesù mette in guardia dai pericoli che i discepoli possono incorrere: L'IPOCRISIA: I discepoli NON sono chiamati a mettere in scena - a recitare - la storia di Gesù, ma a viverla. CHIAMATI A VIVERE DI GRATUITA E DI MISERICORDIA PER TUTTI… PURE TE…

2. IN CASO DI MISERIE UMANE COME COMPORTARSI? La parabola della pagliuzza e della trave: IL GIUDIZIO SERENO comincia col METTERE IN QUESTIONE SE STESSI per poi passare con MISERICORDIA, discrezione, equilibrio alla correzione degli altri. RICORDATI: SI CHIAMA "FRATERNA " PROPRIO PERCHÉ È RECIPROCA.

3. COME DISTINGUERE I BUONI DAI CATTIVI MAESTRI? Parole, intenzioni, programmi non bastano. Si RICHIEDONO I FRUTTI che svelano la natura dell'albero. L'UOMO BUONO è colui che si lascia convertire al Vangelo e fa il bene, perché Dio sa fare solo il bene. L'UOMO CATTIVO non fa altro che produrre fuori il male che si porta dentro. LASCIAMOCI CONVERTIRE...

BUONA DOMENICA...

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 6,39-45
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda".

 

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1Cor 15,54-58 - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 27 Febbraio 2022
1Cor 15,54-58 - Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 15,54-58

Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?».
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
1. Paolo annuncia il compimento finale: FINO AL GIORNO DELLA RISURREZIONE FINALE, la morte regnerà su questa terra e ingoierà ogni uomo. Quando invece il Signore compirà l’ultima sua opera, allora SARÀ LA MORTE AD ESSERE INGOIATA PER SEMPRE nella vittoria di Cristo Gesù. La morte non avrà più potere, CRISTO CI DONA LA VITTORIA GRAZIE ALLA SUA RISURREZIONE… Saremo dei risorti!

2. La morte regna nel mondo a causa del peccato di Adamo. IL PECCATO VIENE VINTO IN NOI DALLA FORZA CHE SCATURISCE DAL CORPO RISORTO DI CRISTO GESÙ. E noi sperimentiamo la forza della sua risurrezione vincendo il peccato. GRAZIE A LUI POSSIAMO FARE TANTO… 

3. Quindi, nella vita possiamo rimanere saldi e irremovibili nel Signore, progredendo sempre di più, sapendo che LA NOSTRA FATICA NON È VANA NEL SIGNORE. Impegniamoci, SOLO SE SAREMO RADICATI IN CRISTO, LA NOSTRA FATICA PORTERÀ FRUTTO, porterà molto frutto. Da Lui dipende la fruttuosità della nostra vita, RIMANIAMO RADICATI SEMPRE! …

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Sir 27,5-8 - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 27 Febbraio 2022
Sir 27,5-8 - Non lodare nessuno prima che abbia parlato.
Dal libro del Siràcide - Sir 27,5-8

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
1. Il Siracide ci ricorda che QUANDO UN UOMO DISCUTE ne appaiono i difetti; QUANDO PARLA, e parla animatamente con un altro, emerge quello che non va bene; QUANDO LO SENTI RAGIONARE su qualche argomento ti accorgi se vale o non vale. IL PESO DELLE PAROLE…

2. LA PAROLA RIVELA I PENSIERI DEL CUORE. Se un cuore è ben coltivato anch’esso produce pensieri buoni, veri, perfetti. Dunque PRIMA DI LODARE QUALCUNO, ASCOLTA LE SUE PAROLE. Lodare una persona prima che abbia parlato, è grande stoltezza. Si loda il nulla, il vuoto, l’esteriorità. ASCOLTA BENE…

3. Come si coltiva un cuore? ABITUANDOLO AD INVESTIGARE, CERCARE, RIFLETTERE, ASCOLTARE, MEDITARE. Mai un cuore si deve chiudere in sé stesso. LA PAROLA È SEMPRE IL FRUTTO DEL CUORE. Come è il cuore così è la parola… COLTIVA IL TUO CUORE…

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Lc 19,1-10 - RITO AMBROSIANO - Ultima domenica dopo l’Epifania

RITO AMBROSIANO

Ultima domenica dopo l’Epifania
DOMENICA 27 FEBBRAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Lc 19,1-10

1. Gesù entra in casa da Zaccheo come la SALVEZZA, Lui RICONOSCE il proprio peccato. La PRESENZA ACCOGLIENTE E NON GIUDICANTE di Gesù fa sì che l'uomo peccatore RICONOSCA il proprio peccato e vinca l'ORGOGLIO di essere a posto. Zaccheo si impegna a RIPARARE, cambiando vita…

2. QUESTO È UN AUTENTICO MIRACOLO. Un uomo senza scrupoli e ladro diventa un benefattore. Ma che bello, il SIGNORE CAMBIA IL CUORE! Questa è la "GIUSTIZIA DI DIO": GESÙ RENDE GIUSTO ZACCHEO... ACCOGLIAMOLO…

3. Dio DONA ai peccatori la POSSIBILITÀ DI CAMBIARE, perché LUI vuole bene ai peccatori, loro sono uomini, figli suoi, DONA la possibilità di riconoscere il peccato e di venirne fuori. QUESTA È LA “MISERICORDIA DI DIO”: DIO AMA E BASTA... TU FAI LO STESSO…

BUONA DOMENICA...
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 19,1-10
In quel tempo. Il Signore Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

lunedì 21 febbraio 2022

21.02.2022 - Giac 3,13-18 - Se avete nel vostro cuore spirito di contesa, non vantatevi.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo - Giac 3,13-18

Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità.
Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.
Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
1. GELOSIA E SPIRITO DI CONTESA sono definite da Giacomo DIABOLICHE, ossia etimologicamente IN GRADO DI SEPARARE, CREARE FRATTURE, BARRIERE. Nascono dalle nostre insicurezze e dalla paura che l’altro possa approfittarne per ferirci o in qualche modo sopraffarci. 

2. Gelosia amara e spirito di contesa NON SONO “SAPIENZA” CHE VIENE DA DIO. Dio non agisce così, non dice così, non si relaziona così. LA SAPIENZA CHE VIENE DA DIO PORTA FRUTTI MOLTO BELLI, frutti che testimoniano una pienezza di vita.

3. Per coloro che fanno opera di pace (=operatori di pace) viene seminato nella pace UN FRUTTO DI GIUSTIZIA. Qual è questo frutto di giustizia che viene seminato? Questo frutto È IL COMPIMENTO IN NOI DI OGNI PAROLA DI DIO. LA PAROLA DI DIO È L’UNICA NOSTRA SAPIENZA, È LA SOLA SAPIENZA PER IL MONDO INTERO.

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domenica 20 febbraio 2022

Lc 6,27-38 - Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. - COMMENTO AUDIO

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Lc 6,27-38 - Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



sabato 19 febbraio 2022

19.02.2022 - Giac 3,1-10 - La lingua nessuno la può domare.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo - Giac 3,1-10

Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose.
Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota.
Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna.
Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei!
1. San Giacomo ce l’ha con la lingua, ritiene che sia un ELEMENTO UTILE E PERICOLOSO, che molti peccati si facciano con la lingua. SAPER CONTROLLARE LA PROPRIA LINGUA è un elemento decisivo nel cammino di perfezione cristiana e nella edificazione di rapporti giusti tra le persone.

2. LA LINGUA È LA MANIFESTAZIONE DEL PROPRIO CUORE. Ciò che c’è nel cuore, c’è sulla lingua. Nessuno potrà mai tenere a freno la lingua, se non purifica il suo cuore. DIO È VENUTO PER FARE AD OGNI UOMO IL CUORE NUOVO. Questa promessa l’ha realizzata, compiuta con Cristo Signore. 
3. La lingua, lo sappiamo, è “indomabile”, è un “mondo di male”, ma “LE COSE NON DEVONO ANDARE PER FORZA COSÌ”. Le cose possono essere diverse, SI PUÒ CAMBIARE, il nostro modo di comunicare può e deve produrre una buona condotta, un modo di vivere bello, che esprima la sapienza di Dio. Facciamo SEMPRE attenzione a COSA diciamo e a COME comunichiamo.

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giovedì 17 febbraio 2022

18.02.2022 - Giac 2,14-24.26 - Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo - Giac 2,14-24.26

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia», ed egli fu chiamato amico di Dio.
Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
1. DI BUONE INTENZIONI È LASTRICATA LA VIA DELL’INFERNO. Non bisogna fermarsi all'individuare buoni propositi, ma BISOGNA PORTARLI A COMPIMENTO. È un atteggiamento tipico dell'essere umano prefissarsi diversi obiettivi, spinti da un entusiasmo iniziale, per poi abbandonarli tutti strada facendo.

2. In Abramo LA FEDE AGIVA INSIEME ALLE OPERE e per le opere la fede divenne perfetta. Egli rinnegò sé stesso mostrandoci che LA FEDE È OBBEDIENZA alla voce del Signore, ASCOLTO della sua Parola e COMPIMENTO del comando ricevuto.

3. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e GLI FU ACCREDITATO COME GIUSTIZIA». La giustizia NON è il frutto dell’opera dell’uomo, nessun uomo potrà mai pensare che la sua fede gli meriti la giustificazione, MA È UN DONO DI DIO FRUTTO DI MISERICORDIA CHE RENDE L’UOMO GIUSTO. Senza la fede (vedi punto 2) Dio NON può operare la giustizia nei riguardi dell’uomo.

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Lc 6,27-38 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 20 Febbraio 2022
Lc 6,27-38 Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

1. Una piccola e grande violenza ci circonda da ogni parte. Questa genera sfiducia, provoca contrasti, suscita voglia di vendetta e rappresaglia. Bisogna avere COME CRITERIO NON LA MISURA DI CHI TI HA OFFESO O TI HA FATTO DEL MALE, MA LA MISURA DI DIO che ti ama e ti gratifica dei suoi beni. SGUARDO NUOVO…

2. Noi conosciamo la legge della vendetta, la legge del taglione, la legge del contraccambio. GESÙ INVECE CI INVITA ALLA GRATUITÀ SENZA CONTRACCAMBIO, alla sovrabbondanza del perdono, alla misura della misericordia. VOGLIA DI LIBERTA’… MA E' POSSIBILE?

3. È POSSIBILE solo tenendo come paragone fisso il modo in cui ha vissuto Lui stesso, fino al perdono dei suoi uccisori sulla croce. LO POSSIAMO AFFIDANDOCI ALLA SUA GRAZIA CHE CAMBIA IL NOSTRO CUORE E LE NOSTRE OPERE. Coltiviamo l’AMICIZIA CON DIO…

BUONA DOMENICA…

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

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1Cor 15,45-49 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 20 Febbraio 2022
1Cor 15,45-49 - Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 15,45-49

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.
1. ADAMO E CRISTO: il primo Adamo è diventato un essere vivente ma l'ultimo Adamo cioè il Cristo, l'uomo escatologico È DIVENTATO UNO SPIRITO DATORE DI VITA. Il Risorto non è solo vivo ma è datore di vita. 

2. Adamo, il primo uomo, è tratto dalla terra quindi è terreno e noi abbiamo preso da Adamo questa connotazione terrena, siamo fatti di terra; mentre l'ultimo Adamo, il Cristo che viene dal cielo è celeste, e NOI DERIVIAMO DA CRISTO LA QUALITÀ DI ESSERE CELESTI. Noi siamo di terra ma siamo anche di cielo portiamo il segno di Adamo e portiamo il segno di Cristo.

3. Come figli di Adamo istintivamente reagiamo al male facendo il male, come trasformati da Cristo in esseri celesti ABBIAMO LA POSSIBILITÀ DI FARE DEL BENE A COLORO CHE CI ODIANO. È la grande realtà della redenzione abbiamo la possibilità di vivere una vita Divina. NON fermarti alla terra…

 

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1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 20 Febbraio 2022
1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 - Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.
Dal primo libro di Samuèle - 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».
1. DAVIDE PERSEGUITATO DAL RE SAUL SI COMPORTA IN UN MODO GRANDIOSO. In una notte Davide accompagnato da Abisài scende nell'accampamento di Saul arriva fino al Re e avrebbe la possibilità di ucciderlo. ABISÀI VORREBBE UCCIDERLO cogliendo la possibilità come segno della provvidenza, MA DAVIDE CON FERMEZZA E TIMORE DEL SIGNORE DICE DI NON UCCIDERLO. 

2. Allora prende la lancia e la brocca dell'acqua e la porta via come prova della sua presenza, e quando è lontano al sicuro su uno sperone di roccia alza la voce, sveglia l’accampamento e mostra quei segni. Il DESIDERIO DI DAVIDE ERA QUELLO DI FAR CHIAREZZA: ingiustamente il Re lo perseguita. IL SIGNORE FARÀ GIUSTIZIA E RENDERÀ A CIASCUNO SECONDO LA SUA GIUSTIZIA E LA SUA FEDELTÀ.

3. DAVIDE È UN ESEMPIO DI MAGNANIMITÀ cioè di persona che ha l'animo grande, che è capace di NON rispondere al male con il male risparmia il nemico. IMPARA!

 

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Mc 2,13-17 - RITO AMBROSIANO - Penultima domenica dopo l’Epifania

RITO AMBROSIANO

Penultima domenica dopo l’Epifania

DOMENICA 20 FEBBRAIO 2022
Lettura del Vangelo secondo Mc 2,13-17


1. Gesù chiama il pubblicano Matteo a SEGUIRLO. Lo SCANDALO degli scribi e dei farisei è grande perché Gesù si siede a tavola con i peccatori. GESÙ DIMOSTRA DI CERCARE OGNI UOMO LÀ DOVE SI TROVA, facendosi a lui vicino. NON SIAMO SOLI...

2. Colui che noi giudichiamo da condannare (il disonesto esattore delle tasse), Gesù lo considera un malato da curare, una PERSONA DA SALVARE. Da ciò comprendiamo come i nostri giudizi siano lontani dai suoi. SINTONIZZIAMOCI SU GESÙ…

3. “SEGUIMI!”. Matteo si alza e lo segue. E’ la PAROLA CHE SENTIAMO OGGI RIVOLTA ANCHE A NOI, e sarebbe bello se, anche noi, spogliandoci della nostra presunta giustizia, lo seguiamo sulla via del vangelo. SEGUIMI…
BUONA DOMENICA...

✠ Lettura del Vangelo secondo Marco - Mc 2,13-17

In quel tempo. Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

17.02.2022 - Gc 2,1-9 - Dio non ha forse scelto i poveri? Voi invece avete disonorato il povero!

Dalla lettera di san Giacomo apostolo - Gc 2,1-9

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?
Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», fate bene. Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori.
1. Non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore. Cioè: non siate voi a decidere chi amare, come amare, quando amare. VOI DOVETE AMARE COME CRISTO CI HA AMATO. NON fate distinzioni tra ricchi e poveri.

2. DIO HA SCELTO I POVERI NEL MONDO PER FARLI RICCHI CON LA FEDE. La fede conduce l’uomo nella verità, la verità dona la libertà, la libertà ti fa santo, la santità ti pone nella provvidenza di Dio, LA PROVVIDENZA DI DIO DIVIENE PER TE SOSTEGNO ANCHE NELLE COSE MATERIALI.

3. Può un cristiano agire diversamente da come Dio agisce? LA RISPOSTA È UN NO ASSOLUTO, PIENO, TOTALE. Mai. Chi fa distinzione di persone, commette peccato, perché trasgredisce la legge dell’amore, che comanda di non fare distinzione, MA DI AMARE IL “PROSSIMO TUO COME TE STESSO”.

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mercoledì 16 febbraio 2022

16.02.2022 - Giac 1,19-27 - Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo - Giac 1,19-27

Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
1. La regola di vita che Giacomo ci dona è tratta dalla Scrittura: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira PER ACCOGLIERE CON DOCILITÀ LA PAROLA. Accogliere significa dare spazio nella nostra volontà, nei nostri desideri, nei nostri propositi. VOLONTÀ, DESIDERI, PROPOSITI devono essere ISPIRATI dalla Parola, devono ISPIRARSI alla Parola.

2. CHI ASCOLTA LA PAROLA, MA NON LA METTE IN PRATICA è come chi sta davanti allo specchio per guardare sé stesso. LO SPECCHIO TI FA VEDERE L’IMMAGINE, NON LA REALIZZA.

3. «RELIGIONE PURA E SENZA MACCHIA davanti a Dio Padre È QUESTA: VISITARE gli orfani e le vedove nelle sofferenze». Due categorie esposte a rischio di negligenza e di completo abbandono. RENDERCI CONTO DEGLI SCARTATI È LA PRIMA AZIONE CHE CI APRE ALLA SALVEZZA.

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domenica 13 febbraio 2022

Lc 6,17.20-26 - Beati i poveri. Guai a voi, ricchi. - COMMENTO AUDIO

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Lc 6,17.20-26 - Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

 + Dal Vangelo secondo Luca- Lc 6,17.20-26

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

PARTE PRIMA 

PARTE SECONDA



13.02.2022 - Lc 6,17.20-26 - Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 6,17.20-26

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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giovedì 10 febbraio 2022

Lc 6,17.20-26 - VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Domenica 13 Febbraio 2022
Lc 6,17.20-26 - Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
1. GESÙ SA CHE COSA RENDE FELICE L’UOMO E CHE COSA LO PORTA A ROVINA: non solo rispetto alla sorte futura, ma anche per la vita di ogni giorno. Ricorda: LA TUA AUTOSUFFICIENZA NON BASTA A NULLA...

2. SOLO la DOMANDA del povero, la FIDUCIA dell’affamato, L’AFFIDAMENTO di chi piange, la FEDE di chi è disposto a dare la vita per Lui, APRE IL CUORE ALLA FELICITÀ e ci consegna nelle mani del Padre che ama e guarda i suoi figli... SEGUI LA VIA…

3. GESÙ SI DISPIACE (è il senso più proprio di “GUAI…”) se noi seguiamo la logica contraria alla sua vita e CI INVITA A SCEGLIERE E SEGUIRE LUI, il Beato per eccellenza... OGGI FAI LA TUA SCELTA…

BUONA DOMENICA

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 6,17.20-26

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

 

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