martedì 23 agosto 2022

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta” - Ray Charles.

 Ray Charles. 

Sforzatevi di entrare per la porta stretta


Nel film Ray (è la vera storia di Ray Charles), Ray rimane cieco perché un giorno suo fratello più piccolo cade dentro ad una grande bacinella di acqua piena. Lui pensa che il fratello giochi, vede la scena e invece il fratello muore annegato. Lui vede tutto e non fa niente: ma ho solo 7 anni e non capisce. Solo che si sente in colpa per non aver avvisato e avvertito subito sua madre. La sua cecità è come dire: “Non voglio vedere quello che ho dovuto vedere”.

Ma solo grazie alla sua cecità ha potuto sviluppare un udito fenomenale: quella che era la sua disgrazia è stata la sua più grande grazia! Quindi, qualunque cosa vi succeda, ringraziate sempre e scoprite il dono di ciò che vi accade.

Allora: Ray è cieco, lo è appena diventato, ha 8 anni e un giorno entra in casa e fa un gran capitombolo. Allora grida aiuto: “Mamma, mamma, dove sei?”. Piange e grida. Sua madre è lì e lo vede ma non fa nulla. Una cattiva madre? Lui continua a piangere e a urlare: “Mamma, mamma, dove sei?” (ha solo 8 anni, è ovvio che chiama la mamma a quell’età!). Ma sua madre non arriva, lei gli è vicino, a pochi passi ma non si muove.

Dopo un po’ che urla – e lei non arriva – lui anche se è cieco, si alza e comincia a camminare. E nella sua vita farà tutto, come un qualsiasi altro uomo, anche se cieco. Cattiva madre? No, madre intelligente. Se lei fosse intervenuta, il piccolo Ray l’avrebbe sempre chiamata, lei ci sarebbe sempre stata, e lui avrebbe sempre avuto bisogno di lei. Ma così sarebbe rimasto sempre un bambino, dipendente da lei. Per lei amarlo ha voluto dire lasciare che si arrangi: quella era la porta da superare e da entrare.



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