mercoledì 23 ottobre 2024

23.10.2024 - Ef 3,2-12 - Lc 12,39-48 - A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 3,2-12

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza.
A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.

1. Paolo ha una missione particolare da svolgere. Questa missione gli è stata affidata direttamente da Dio. È far comprendere il mistero nascosto alle precedenti generazioni: IL DISEGNO DI SALVEZZA DI DIO CHE È ORIENTATO A INGLOBARE TUTTI GLI UOMINI.

2. Paolo si definisce ministro, servo del Vangelo. UN GRANDE ANNUNCIO È POSTO SULLA BOCCA DEL PIÙ PICCOLO DEI SANTI. Paolo rivela il mistero, fatto conoscere nel tempo secondo modalità e criteri stabiliti da Dio, MISTERO RIGUARDO AL QUALE È DATA UNA LUCE AGLI UOMINI in virtù dell’annuncio degli Apostoli.

3. Il mistero di Cristo non si manifesta fuori di Cristo, SI MANIFESTA DAL DI DENTRO DI CRISTO, DAL SUO CORPO, LA CHIESA. Nella chiesa e per la Chiesa la sapienza di Dio è fatta conoscere in maniera multiforme, per le creature del cielo e della terra. NON SOLO GLI UOMINI, MA ANCHE GLI ANGELI SONO CHIAMATI A DAR LODE ALL’AMORE DI DIO SALVATORE.

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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 12,39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».  

Questo vangelo ci insegna la vigilanza, che non è un atteggiamento di timore o attesa di eventi apocalittici ma desiderio ardente di vedere la gloria del Signore, preparandola e vivendola nella nostra quotidianità. Sei amministratore dei beni di Dio e non padrone, non ritenerti un privilegiato, ma vivi con responsabilità senza giudicare e senza approfittartene. Perderesti tutto!
Vigilare significa capire cosa passa nel mio cuore, significa fermarmi un po’ ed esaminare la mia vita. Sono cristiano? Educo più o meno bene i miei figli? La mia vita è cristiana o è mondana? E come posso capire questo? La stessa ricetta di Paolo: guardare Cristo crocifisso. Facciamo attenzione a non cedere alla pigrizia interiore, alla superbia, all'egoismo, perché, anche nelle situazioni in cui non ce l’aspettiamo, il Signore viene. Stai sveglio!

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Ieri si parlava del padrone che torna nella notte, oggi del ladro (anche lui notturno). Dio arriva di notte. Di quale notte stiamo parlando? Forse del nostro torpore in cui restiamo a crogiolarci?

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