domenica 30 ottobre 2022

Lc 19,1-10 - Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. - COMMENTO AUDIO.

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Ottobre 2022
Lc 19,1-10 - Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 19, 1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

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VANGELO

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sabato 29 ottobre 2022

29.10.2022 - Fil 1,18-26 - Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 1,18-26

Fratelli, purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e la speranza che in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.

1. Paolo è in prigione probabilmente a Efeso, dove ha ricevuto la condanna a morte. Scrive ai cristiani di Filippi che la sua PRIGIONIA È DIVENUTA UNA OCCASIONE per predicare il Vangelo. Mette in secondo piano il suo stesso destino personale, la sua stessa vita e la sua morte: QUEL CHE CONTA È LA PREDICAZIONE DEL VANGELO. 
2. Paolo vuole che i cristiani di Filippi comprendano che il compito dei discepoli di Gesù è di TESTIMONIARE IL VANGELO, SEMPRE. Comunicare il Vangelo è far conoscere CON LE PAROLE E CON LA VITA quanto sia grande l'amore di Dio che si è rivelato nel Signore Gesù. Vale per noi OGGI…
3. Paolo sta vivendo un momento di angoscia e di bivio: vivere o morire? “PER ME IL VIVERE È CRISTO E IL MORIRE UN GUADAGNO” Ha il desiderio profondo di ESSERE CON CRISTO e di sciogliere l’esistenza terrena, TUTTAVIA si rende conto che la sua presenza potrebbe essere utile PER GLI ALTRI, non tanto per sé. CHE GRANDEZZA D’ANIMO! Paolo NON sa cosa scegliere, NON deve scegliere, NON decide Lui. E per TE, il vivere è Cristo?

giovedì 27 ottobre 2022

Lc 19,1-10 - XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Domenica 30 Ottobre 2022
Lc 19,1-10 - Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
1. ZACCHEO VUOLE VEDERE GESÙ, non è felice: è IMPEDITO dalla folla e dalla sua statura. NON si arrende. NON ARRENDIAMOCI NEL CERCARE IL SUO VOLTO...

2. GESÙ LO VEDE E DEVE FERMARSI A CASA SUA: la gente mormora. GESÙ ENTRA NELLA SUA CASA, NELLA SUA VITA COME LA SALVEZZA. Gesù vuole bene ai peccatori, loro sono uomini, figli suoi, DONA la possibilità di riconoscere il peccato e di venirne fuori. QUESTA È LA “MISERICORDIA DI DIO”: DIO AMA E BASTA... ANCHE TU AMA E BASTA…

3. GESÙ COMPIE UN AUTENTICO MIRACOLO. Un uomo senza scrupoli e ladro diventa un BENEFATTORE, si impegna a RIPARARE, cambiando vita…. Ma che bello, quando il SIGNORE entra nella nostra vita CAMBIA IL CUORE! Questa è la "GIUSTIZIA DI DIO": GESÙ RENDE GIUSTO ZACCHEO... ACCOGLIAMOLO…
BUONA DOMENICA...
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».


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2Ts 1,11-2,2 - XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Ottobre 2022
2Ts 1,11-2,2 - Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési - 2Ts 1,11-2,2

Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. 
 

1. Scopo ultimo e definitivo dell’esistenza? Che SIA GLORIFICATO IL NOME DEL SIGNORE GESÙ CRISTO IN TUTTE LE SUE CREATURE anche in quelle che hanno peccato. Per questo siamo stati chiamati, per questo siamo stati fatti dono di ogni benevolenza.

2. Se riguardo alla venuta del Signore vi è certezza, non è dato ad alcuno sapere il giorno e l’ora. SEMBRA TUTTAVIA CHE LA COMUNITÀ DI TESSALONICA CREDA NELL’IMMINENZA DELL’EVENTO FINALE. L’Apostolo invita la comunità a NON lasciarsi confondere e allarmare né da ispirazioni, né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra. ANDATECI PIANO CON LE RIVELAZIONI CON LE VISIONI. Vale anche per noi!

3. Paolo invita a stare a quello che è stato rivelato agli apostoli, a quello che ha detto Gesù. Il Signore porti a compimento ogni proposito di bene, e la vostra Fede. VOI CON PAZIENZA ATTENETEVI AL SUO VANGELO PORTATE FRUTTO CON LA MISERICORDIA CHE IL SIGNORE VI OFFRE. Questo è importante! Non andare dietro pretese visioni o rivelazioni accogliamo la misericordia di Dio e cambiamo vita, questo è ciò che piace al Signore.

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Sap 11,22-12,2 - XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 30 Ottobre 2022
Sap 11,22-12,2 - Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.

Dal libro della Sapienza - Sap 11,22-12,2

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore. 
 

1. È l’amore che conduce Dio alla pazienza. Poiché ama tutte le cose che esistono e NON PROVA DISGUSTO PER CIÒ CHE HA CREATO, Dio attende il loro pentimento e la loro conversione. Corregge a poco a poco quelli che sbagliano IN ATTESA DELLA LORO FEDE. È un Dio moderato.

2. DIO FA GIUSTIZIA CON CALMA IN MODO EQUILIBRATO, non interviene a gamba tesa in modo duro e violento, non fulmina il peccatore quando pecca, porta pazienza, interviene con calma aspetta il momento buono per il pentimento, È INDULGENTE E AMANTE DELLA VITA.

3. Il fatto che il Signore vada calmo nella punizione NON SIGNIFICA CHE NON CI SIA GIUSTIZIA. Il Signore interviene AL MOMENTO GIUSTO perché vuole la santità di ciascuno e interviene con dolcezza perché NON CI VUOLE DISTRUGGERE MA SALVARE.

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Mt 22,1-14 - RITO AMBROSIANO - II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

RITO AMBROSIANO
II Domenica dopo la Dedicazione
DOMENICA 30 OTTOBRE 2022
Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 22,1-14
1. Dio è generoso verso di noi, ci OFFRE la sua amicizia, i suoi doni, la sua gioia, ma spesso noi NON accogliamo le sue parole, mostriamo più interesse per altre cose, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi. L’invito del re incontra addirittura reazioni ostili, aggressive. MA CIÒ NON FRENA LA SUA GENEROSITÀ. FAI LO STESSO…

2. Il rifiuto dei primi invitati ha come effetto l’estensione dell’invito a tutti, anche ai più poveri, abbandonati e diseredati e la sala si riempie: la bontà del re non ha confini e a TUTTI è data la possibilità di rispondere alla sua chiamata. TUTTI SIAMO CHIAMATI. ANDIAMO...

3. Ma c’è una CONDIZIONE per restare a questo banchetto di nozze: indossare l’abito nuziale... San Gregorio Magno...spiega che quel commensale ha risposto all’invito di Dio a partecipare al suo banchetto, ha, in un certo modo, la fede che gli ha aperto la porta della sala, ma gli MANCA qualcosa di essenziale: la veste nuziale, che è la CARITA', l’AMORE... "È L'ANIMO CHE DEVI CAMBIARE, NON IL CIELO SOTTO CUI VIVI" (LUCIO ANNEO SENECA)

BUONA DOMENICA...
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 22,1-14
In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

lunedì 24 ottobre 2022

24.10.2022 - Ef 4,32-5,8 - Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 4,32-5,8

Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.

Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce.

1. Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda COME DIO HA PERDONATO a voi in Cristo». L’invito è risoluto e privo di esitazioni, anche per noi oggi: di CAMMINARE RISOLUTAMENTE NELLA CARITÀ, diventando persino «imitatori di Dio, quali figli carissimi».

2. Cristo e LA CHIESA NON CONDANNAVANO E NON CONDANNANO MAI UN PECCATORE, MA RIPUDIANO IL PECCATO. San Paolo oggi dice che non coloro che sono caduti a causa della propria debolezza nella fornicazione, nell’avarizia o nell’impurità, NON entreranno in cielo, ma sottolinea il fatto che NON SARÀ AMMESSO «NESSUN IDOLATRA», cioè colui CHE VUOLE E HA DECISO di vivere in modo da dedicarsi a tali abomini. 

3. Cristo cerca chi è prigioniero del peccato, chi è caduto nelle insidie del maligno per tirarlo fuori da questa schiavitù: riconosciamoci schiavi del peccato per esserne liberati da Gesù. SIAMO NUOVE CREATURE: «Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. COMPORTATEVI PERCIÒ COME FIGLI DELLA LUCE».

domenica 23 ottobre 2022

Lc 18,9-14 - Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo. - COMMENTO AUDIO.

 XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 23 Ottobre 2022
Lc 18,9-14 - Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo. 
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

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23.10.2022 - Lc 18,9-14 - Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 18,9-14
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

 

A volte la nostra religiosità è solo la diabolica espressione della nostra superbia. Un credente vero non si sente mai migliore dell’ultimo uomo sulla terra perché sa che anche lui è tratto dal fango come quell’uomo.

IL "TU"

Il fariseo <<era salito per pregare; ma non volle pregare Dio, bensì lodare sé stesso». E abbiamo sentito la conclusione di Gesù. Qual è la lezione? Se metti al centro l'"io", nessuna relazione funziona. Non nella coppia, non con i figli o con gli amici, tantomeno con Dio. Il "tu" viene prima dell'"io". Si prega non per ricevere, ma per essere trasformati. Nella religione, nella preghiera, i titoli di benemerenza, non servono. Quando non abbiamo nessun merito, allora possiamo presentarci davanti a Dio!

 

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sabato 22 ottobre 2022

22.10.2022 - Lc 13,1-9 - Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 13,1-9
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». 

giovedì 20 ottobre 2022

Lc 18,9-14 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Domenica 23 Ottobre 2022
Lc 18,9-14 - Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
1. Abbiamo due esempi contrapposti: FARISEO (religioso, praticante) PREGA LODANDOSI, il PUBBLICANO (collaboratore con i Romani, riscuote le tasse per gli odiati invasori), PREGA COME CHI RICONOSCE DI ESSERE SENZA VIA DI SCAMPO "SE NON HAI PIETÀ DI ME PECCATORE SONO ROVINATO. Chi ha pregato il vero Dio?

2. Gesù commenta: Il PUBBLICANO torna a casa GIUSTIFICATO a differenza dell'altro. Giustificato PER FEDE che significa: “IO MI FIDO, MI AFFIDO AL SIGNORE, MI APRO ALLA SUA GRAZIA, MI ABBANDONO ALLA SUA MISERICORDIA E VENGO RESO GIUSTO”. Vengo giustificato NON in forza delle mie opere, dei miei meriti, dei miei pregi (vedi il fariseo). E IO MI FIDO, MI AFFIDO AL SIGNORE O FACCIO DI TESTA MIA?

3. A CHI È RIVOLTA QUESTA PARABOLA? NON ai peccatori MA A NOI SUOI DISCEPOLI che ci sentiamo “GIUSTI” perché facciamo del bene. Questo atteggiamento NON ci fa incontrare Dio E NEPPURE i fratelli perché DIVENTA SOLO UNA RICERCA DELLA PERFEZIONE. PREGARE È VEDERE IL VOLTO DI DIO È INCONTRARE IL SIGNORE. E Tu come preghi?

BUONA DOMENICA…
 
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».


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2Tm 4,6-8.16-18 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 23 Ottobre 2022
2Tm 4,6-8.16-18 - Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 2Tm 4,6-8.16-18

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 

1. L’Apostolo fa un RESOCONTO DRAMMATICO MA FIDUCIOSO degli ultimi momenti della sua vita. Nella sua prima difesa in tribunale nessuno gli è stato vicino, tutti lo hanno abbandonato, tutti, ma “non sono solo”: IL SIGNORE È STATO CON ME MI HA LIBERATO E SONO CONVINTO CHE MI LIBERERÀ DA OGNI MALE. Pochi giorni dopo aver scritto queste cose gli taglieranno la testa.

2. IL SIGNORE LO LIBERA DA OGNI MALE MA NON DALLA DECAPITAZIONE. Morirà poco dopo in modo violento. Il Signore lo ha veramente liberato da ogni male? SI PAOLO NE È CONSAPEVOLE: “Fui liberato dalla bocca del leone”. E ormai la sua vita sta per essere versata in offerta.

3. È giunto il momento finale. Paolo può dire: “HO COMBATTUTO LA BUONA BATTAGLIA, HO TERMINATO LA MIA CORSA, HO CONSERVATO LA FEDE”. La buona battaglia o la corsa è la fede, è l’impegno a desiderare la giustizia, e noi siamo GIUSTIFICATI SE COME POVERI E UMILI CI METTIAMO NELLE MANI DEL SIGNORE, l'unico in grado di fare giustizia.

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Sir 35,15-17.20-22 - XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 23 Ottobre 2022
Sir 35,15-17.20-22 - La preghiera del povero attraversa le nubi.

Dal libro del Siràcide - Sir 35,15-17.20-22

Il Signore è giudice
e per lui non c’è preferenza di persone.
Non è parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dell’oppresso.
Non trascura la supplica dell’orfano,
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre è accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
La preghiera del povero attraversa le nubi
né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. 
 

1. DIO È UN GIUDICE IMPARZIALE ED HA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE NEI CONFRONTI DEI POVERI, di coloro che non hanno altro aiuto che Lui. IL SIGNORE ASCOLTA LA PREGHIERA DELL’OPPRESSO NON TRASCURA LA SUPPLICA DEI DEBOLI e le figure tipiche di deboli sono gli orfani e le vedove

2. LA PREGHIERA DEL POVERO ATTRAVERSA LE NUVOLE E ARRIVA FINO A DIO. La preghiera del debole, del povero, e la preghiera di coloro che stanno dalla parte dei poveri (=i poveri in Spirito quelli cioè che hanno lo spirito povero) ARRIVA A DIO E L’ASCOLTA.

3. La preghiera del povero che desidera la giustizia, che chiede misericordia con cuore contrito e umiliato OTTIENE IL RISULTATO. IL RISULTATO È LA GIUSTIFICAZIONE. Noi chiediamo la giustizia otteniamo la giustificazione, CIOÈ DIVENTIAMO GIUSTI.

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VANGELO

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Mt 28,16-20 - RITO AMBROSIANO - I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

RITO AMBROSIANO
I Domenica dopo la Dedicazione
DOMENICA 23 OTTOBRE 2022
Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 28,16-20
1. GLI APOSTOLI DI GESÙ DUBITAVANO… forse perché spesso le paure, le incertezze e le situazioni poco piacevoli della vita sembrano prendere il sopravvento. I discepoli si chiedono: abbiamo fatto bene a seguire il Maestro oppure sarà una delusione? E TU CHE DICI? IO DICO: "FATTO BENE!"…

2. Ma GESÙ, con una delicatezza sopraffine, LI RASSICURA E LI RAFFORZA, E LI INVIA A FARE DISCEPOLI, PROMETTENDO DI STARE SEMPRE CON LORO. Ogni nostra incredulità, paura, ansia viene dissolta da questa certezza: Lui è con noi SEMPRE, e non ci molla. C'È DA FIDARSI...

3. Dio è con noi e NOI POSSIAMO STARE SEMPRE CON LUI. Pur nelle difficoltà che ci inducono a non credere. Gesù CI IMMERGE nella vita del Padre e nella grazia dello Spirito. COSTRUIAMO su questa roccia sicura, sulla Trinità, la nostra esistenza. LEGGIAMO OGNI GIORNO UN BRANO DEL VANGELO…

BUONA DOMENICA...
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 28,16-20
In quel tempo. Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». 

domenica 16 ottobre 2022

Lc 18,1-8 - Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. - COMMENTO AUDIO.

 XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 16 Ottobre 2022
Lc 18,1-8 - Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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venerdì 14 ottobre 2022

14.10.2022 - Ef 1,11-14 - Noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo, siamo stati fatti eredi; e anche voi avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 1,11-14

Fratelli,
in Cristo siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

1. IN CRISTO, NOI SIAMO DIVENTATI EREDI. L’eredità è il paradiso, la vita eterna, la partecipazione della divina natura. QUESTA EREDITÀ È SOLO DI CRISTO GESÙ, POICHÉ L’EREDITÀ È IL DONO DEL PADRE AL FIGLIO. Essendo noi divenuti con Cristo una cosa sola, essendo stati fatti figli di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo, L’EREDITÀ VIENE CONFERITA ANCHE A NOI.

2. NOI SIAMO PREDESTINATI AD ESSERE LODE DELLA SUA GLORIA. È la gioia di Dio e la sua piena glorificazione nel RENDERCI SUOI FIGLI ED EREDI DEI BENI che spetterebbero solamente a Lui. È UN DIO CHE GIOISCE NEL RENDERCI PARTECIPI ED EREDI DEI SUOI BENI.

3. Dopo aver ASCOLTATO LA PAROLA DELLA VERITÀ, l’ascolto è necessario, indispensabile per accedere a Cristo Gesù, e CREDUTO NELLA VERITÀ DEL VANGELO, LO SPIRITO DEL SIGNORE SCENDE nel cuore di chi ascolta. Guidato dallo Spirito, egli cammina verso il cielo. Lo Spirito Santo, caparra della nostra eredità, è in vista della risurrezione finale. LO SPIRITO È QUELLA GIUSTIZIA DI DIO RIVERSATA NEI NOSTRI CUORI, che ci rende giusti e che realizza pienamente il progetto divino…

giovedì 13 ottobre 2022

Lc 18,1-8 - XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Domenica 16 Ottobre 2022
Lc 18,1-8 - Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
1. Tu PENSI che Dio sia come IL GIUDICE INIQUO? PENSI di doverlo costringere? di doverlo IMPORTUNARE al punto che ti dia retta per toglierti di torno? DIO NON è COSI' Togliti questa immagine...

2. CONTRO IL MIO AVVERSARIO, contro il mio nemico: il male, DIO CI CHIEDE DI PREGARE. La PREGHIERA INSISTENTE NON è la fissazione su un'esigenza, MA APERTURA del cuore a Dio, al suo PROGETTO, alla sua VOLONTÀ'. Nel Padre Nostro diciamo: SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ!

3. Chiedere GIUSTIZIA È CHIEDERE LA BUONA RELAZIONE CON DIO, È fidarci di LUI, della sua Parola, È trovarci pronti ad accogliere la sua venuta nella nostra vita, per aderire alla sua proposta: di farci costruttori del mondo nuovo. NON LASCIARTI SCORAGGIARE E INSISTI NELLA PREGHIERA...

BUONA DOMENICA...
+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


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