martedì 29 novembre 2022

IL SIGNORE VERRA'...

IL SIGNORE VERRA'

Un giorno il Signore disse al suo fedele: “Domani verrò a trovarti”. “Davvero, mio Signore?”. “Sì, domani verrò”. L’uomo si alzò e iniziò a sistemare la casa. Ma si sa, quando hai fretta te ne succede di tutti i tipi.

Venne una donna extracomunitaria con il suo bambino piccolo in braccio: gli chiedevano aiuto, ma lui non aveva tempo, Lui aspettava Dio. La donna insistette perché lo aiutasse e gli fece perdere tempo, ma lui aveva altro da fare.

Dopo un po’, già era in ritardo, arrivò un suo amico che aveva bisogno di parlare. “Guarda oggi non è mica il giorno giusto!”. E lo mandò via.

Verso sera c’era un tramonto bellissimo e gli uccelli che volavano nel cielo: gli sarebbe piaciuto fermarsi ma come poteva, proprio oggi. Ad un certo punto sentì una gioia dentro di sé meravigliosa e sorprendete: ma non poteva fermarsi, doveva venire Dio.

Lavorò tutto il giorno ma di Dio, neanche l’ombra.

Così molto deluso la sera si mise in preghiera: “Ma non dovevi venire oggi?”. “Sono venuto più volte, oggi, sai!!!”. “E dove, Signore?”. “Chi credi che fosse quella donna con quel bambino? Ero io sai! E il tuo amico, chi credevi che fossi? Ero io? E il tramonto e gli uccelli? Ero io! E la gioia che sentivi dentro? Anche lì ero io!”.

Quindi… occhi aperti, vegliare, non dormire, perché Lui non verrà come tu credi ma come Lui vorrà.


 Se credi che Lui c’è lo cerchi;

se lo cerchi lo troverai;

se lo troverai sarà una sorpresa

perché Lui sarà diverso da come tu pensavi che Lui fosse.


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lunedì 28 novembre 2022

28.11.2022 - Is 4,2-6 - Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.

Dal libro del Profeta Isaìa - Is 4,2-6

In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.
    1. IL NOSTRO DIO È IL DIO DELLA SPERANZA VERA, perché è Lui il Creatore di una storia sempre nuova, storia di vita e di benedizione, di luce e di pace. Il germoglio del Signore crescerà. Il germoglio del Signore sarà il suo Messia. LUI VERRÀ CRESCERÀ IN ONORE E GLORIA. Ristabilirà il diritto e la giustizia sulla terra, in mezzo al suo popolo.
    2. Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato… È questo il desiderio di Dio. DIO VUOLE CHE LA SUA CITTÀ SIA PURA da ogni misfatto, lavata da ogni sozzura, purificata da ogni colpa, mondata da ogni trasgressione.
    3. “ALLORA LA SUA GLORIA SARÀ SOPRA OGNI COSA COME PROTEZIONE. La sua gloria (=peso specifico) è la protezione di Israele. Dio vuole essere la vita del suo popolo, non però una vita parziale, lacunosa. VUOLE ESSERE VITA TOTALE, PLENARIA, riparo sicuro contro ogni pericolo.


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    domenica 27 novembre 2022

    Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo. - COMMENTO AUDIO.

     I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

    Domenica 27 Novembre 2022
    Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

    + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,37-44

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
    Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

    PARTE PRIMA

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    27.11.2022 - Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

    + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,37-44
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
    Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

     

    VEGLIATE

    <<Solo chi attende, cioè tende-a, "vive la vita”: siamo vivi perché sempre attendiamo qualcosa, ma proprio quando la raggiungiamo, inizia un'attesa nuova. Ci chiediamo, allora: "che cosa deve dunque accadere?". E ha mai fine questa attesa?». Noi cristiani abbiamo il compito di tenere sveglio il mondo, che rischia di perdere la propria anima. Ma per tenere sveglio il mondo, dobbiamo vivere nella vigilanza, per non mancare l'appuntamento con Dio. BUON INIZIO AVVENTO....


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    sabato 26 novembre 2022

    26.11.2022 - Ap 22,1-7 - Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.

    Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo - Ap 22,1-7

    L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
    E non vi sarà più maledizione.
    Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
    i suoi servi lo adoreranno;
    vedranno il suo volto
    e porteranno il suo nome sulla fronte.
    Non vi sarà più notte,
    e non avranno più bisogno
    di luce di lampada né di luce di sole,
    perché il Signore Dio li illuminerà.
    E regneranno nei secoli dei secoli.
    E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
      1. Un fiume di acqua esce dal tempio e lungo le sue rive crescono ogni sorta di alberi da frutto che non appassiscono mai. I loro frutti serviranno da cibo e le foglie come medicina. GLORIA E PACE REGNERANNO NELLA NUOVA GERUSALEMME!
      2. Alla fine dei tempi Gesù Cristo non si siederà più alla destra di Dio e sul trono di Dio ma SUL "TRONO DI DIO E DELL'AGNELLO": in pratica il Figlio non sarà più ospite o delegato o rappresentante del Padre ma contitolare dello stesso trono del Padre, RICEVENDO CON IL PADRE NON SOLO “PROSTRAZIONE” MA ANCHE “ADORAZIONE VERA E PROPRIA”
      3. ECCO IO VENGO PRESTO! Una certezza, che ci permette di vivere con motivazione, di lavorare con passione, di desiderare non l'impossibile, ma quello che costruisce possibilità per tutti.


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      venerdì 25 novembre 2022

      MI SAZIERÒ QUANDO APPARIRÀ LA TUA GLORIA.

        MI SAZIERÒ QUANDO APPARIRÀ LA TUA GLORIA.


      Dalle «Conferenze» di san Tommaso d'Aquino, sacerdote

      (Conf. sul Credo; Opuscula theologica 2; Torino 1954, pp. 216-217)

      Mi sazierò quando apparirà la tua gloria

          Quando saranno compiuti tutti i nostri desideri, cioè nella vita eterna, la fede cesserà. Non sarà più oggetto di fede tutta quella serie di verità che nel «Credo» si chiude con le parole: «vita eterna. Amen».

          La prima cosa che si compie nella vita eterna è l'unione dell'uomo con Dio.

          Dio stesso, infatti, è il premio ed il fine di tutte le nostre fatiche: «Io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà molto grande» (Gn 15, 1). Questa unione poi consiste nella perfetta visione: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo faccia a faccia» (1 Cor 13, 12).

          La vita eterna inoltre consiste nella somma lode, come dice il Profeta: «Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode» (Is 51, 3). Consiste ancora nella perfetta soddisfazione del desiderio. Ivi infatti ogni beato avrà più di quanto ha desiderato e sperato. La ragione è che nessuno può in questa vita appagare pienamente i suoi desideri, né alcuna cosa creata è in grado di colmare le aspirazioni dell'uomo. Solo Dio può saziarlo, anzi andare molto al di là, fino all'infinito. Per questo le brame dell'uomo si appagano solo in Dio, secondo quanto dice Agostino: «Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è senza pace fino a quando non riposa in te».

          I santi, nella patria, possederanno perfettamente Dio. Ne segue che giungeranno all'apice di ogni loro desiderio e che la loro gloria sarà superiore a quanto speravano. Per questo dice il Signore: «Prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25, 21); e Agostino aggiunge: «Tutta la gioia non entrerà nei beati, ma tutti i beati entreranno nella gioia. Mi sazierò quando apparirà la tua gloria»; ed anche: «Egli sazia di beni il tuo desiderio». Tutto quello che può procurare felicità, là è presente ed in sommo grado. Se si cercano godimenti, là ci sarà il massimo e più assoluto godimento, perché si tratta del bene supremo, cioè di Dio: «Dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 15, 11).

          La vita eterna infine consiste nella gioconda fraternità di tutti i santi. Sarà una comunione di spiriti estremamente deliziosa, perché ognuno avrà tutti i beni di tutti gli altri beati. Ognuno amerà l'altro come se stesso e perciò godrà del bene altrui come proprio.

          Così il gaudio di uno solo sarà tanto maggiore quanto più grande sarà la gioia di tutti gli altri beati...

       

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      giovedì 24 novembre 2022

      Mt 24,37-44 - I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

      I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
      Domenica 27 Novembre 2022
      Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

      1. Gesù dice che LA VENUTA DEL FIGLIO DELL’UOMO SARÀ “COME FURONO I GIORNI DI NOÈ”. Anche noi NON riduciamo la nostra vita al puro soddisfacimento dei bisogni e ad appagare gli istinti sociali, il cui nome è interesse, guadagno, vantaggio. ACCOGLIAMO IL FIGLIO DELL’UOMO, OGGI…

      2. Per questo ci dice:” VEGLIATE… E STATE PRONTI”. Vegliare è l’esatto contrario di quel” non si accorsero di nulla” … E FURONO TRAVOLTI. Se si veglia, invece, ci si accorge di TUTTO. COLTIVIAMO IL SILENZIO, LA MEDITAZIONE, L’INCONTRO COL SIGNORE, OGGI… Quante volte Gesù passa nella nostra vita e non ce ne accorgiamo!

      3. Allora È NECESSARIO CHE CI ACCORGIAMO DI CHI, ACCANTO A NOI, SOFFRE, È EMARGINATO, MALATO, IMMIGRATO; DELLA FAMIGLIA che passa un momento di difficoltà. L’Avvento è il momento in cui IL SIGNORE CI INVITA A COGLIERE IL SUO DELICATO BUSSARE ALLA PORTA DEL NOSTRO CUORE per aprirci ad una vita che ci farà sempre di più uscire da noi stessi…

      BUON AVVENTO
       
      + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,37-44
      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
      Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

       

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      Rm 13,11-14 - I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

      I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

      Domenica 27 Novembre 2022
      Rm 13,11-14 - La nostra salvezza è più vicina.

      Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 13,11-14

      Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
      La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
      Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo. 

      1. Si avvicina sempre di più il GIORNO DEL NOSTRO INCONTRO CON LO SPOSO. È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, la salvezza è più vicina ora di quando siamo diventati credenti. IL GIORNO È VICINO QUINDI NON DORMIAMO e di conseguenza GETTIAMO via le opere delle tenebre e INDOSSIAMO le armi della luce. Capito?

      2. Anche se la luce appena si intravede, CAMMINIAMO come in pieno giorno. ABBANDONIAMO le opere delle tenebre e RIVESTIAMOCI con l’armatura dei soldati di Cristo. COMPORTIAMOCI ONESTAMENTE COME IN PIENO GIORNO. Sii trasparente nel tuo agire!

      3. “ESSERE SVEGLI” significa essere rivestiti del Signore Gesù Cristo, essere armati di luce, ESSERE LUCE comportandosi onestamente. Come dice Paolo NON LASCIAMOCI ANDARE in orge e ubriachezze, lussurie e impurità, litigi e gelosie, ma RIPRENDIAMO IL CAMMINO. Iniziamo un nuovo anno da persone “sveglie”.

       

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      Is 2,1-5 - I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

      I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

      Domenica 27 Novembre 2022
      Is 2,1-5 - Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.

      Dal libro del profeta Isaìa - Is 2,1-5

      Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
      Alla fine dei giorni,
      il monte del tempio del Signore
      sarà saldo sulla cima dei monti
      e s’innalzerà sopra i colli,
      e ad esso affluiranno tutte le genti.
      Verranno molti popoli e diranno:
      «Venite, saliamo sul monte del Signore,
      al tempio del Dio di Giacobbe,
      perché ci insegni le sue vie
      e possiamo camminare per i suoi sentieri».
      Poiché da Sion uscirà la legge
      e da Gerusalemme la parola del Signore.
      Egli sarà giudice fra le genti
      e arbitro fra molti popoli.
      Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
      delle loro lance faranno falci;
      una nazione non alzerà più la spada
      contro un’altra nazione,
      non impareranno più l’arte della guerra.
      Casa di Giacobbe, venite,
      camminiamo nella luce del Signore. 

      1. Isaia annuncia LA FINE DEI GIORNI quando il MONTE SION, quello su cui è costruito il tempio di Gerusalemme, diventerà il MONTE PIÙ ALTO DELLA TERRA, il vertice a cui tutti tendono. TUTTI I POPOLI SI RADUNERANNO E TENDERANNO A GERUSALEMME in un movimento concentrico e centripeto, tutti vanno verso il Signore. IN DIO C’È LA SALVEZZA.

      2. Ci sarà una RICONVERSIONE INDUSTRIALE: cambieranno gli strumenti di guerra in attrezzi da lavoro, spezzeranno le spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci. ELIMINERANNO LA POLEMICA - polemica deriva da Polemos che in greco vuol dire guerra – SI PASSERÀ DALLA POLEMICA ALLA COLLABORAZIONE, al lavoro costruttivo. Questo è l'obiettivo a cui tendere. 

      3. “Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli”. GIUDICE E ARBITRO È IL SIGNORE. I frutti che la fede nel Signore generano sono UN RAPPORTO NUOVO tra i popoli, tra le stesse genti. QUANDO LA FEDE NON PRODUCE QUESTI FRUTTI, È SEGNO CHE ESSA ANCORA NON È VERA. NON È VERA FEDE NEL SIGNORE. Camminiamo nella luce del Signore!

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      Mt 11,2-15 - RITO AMBROSIANO - III Domenica di Avvento - Le profezie adempiute

      RITO AMBROSIANO
      III Domenica di Avvento - Le profezie adempiute
      DOMENICA 27 NOVEMBRE 2022
      Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 11,2-15
      1. Il Battista si chiede con inquietudine se non si è ingannato su Gesù. FORSE PER LUI È UN MOMENTO DI VERA CRISI O DUBBIO PROFONDO, infatti decide di interpellare Gesù stesso attraverso i suoi discepoli chiedendo: ”Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. E TU COME RISPONDI AI DUBBI SULLA FEDE?

      2. Gesù non risponde direttamente alla domanda di Giovanni, ma RIMANDA ALLE SUE OPERE. Impariamo a leggere OGGI le opere di Dio. Le opere che Gesù ci propone per riconoscerlo come Messia SONO SEMPLICEMENTE GESTI DI AMORE. Tu sei un segno per gli altri… AMA…

      3. Dunque: il Precursore non si è sbagliato nell'attribuire al Messia il compito di attuare il giudizio di Dio. GESÙ LO FARÀ, MA NON ORA. ORA È IL TEMPO DELLA MISERICORDIA di Dio verso gli uomini. VIVI QUESTO TEMPO CON INTENSITÀ…

      BUONA DOMENICA…

      ✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 11,2-15
      In quel tempo. Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
      Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».  

       

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      martedì 22 novembre 2022

      VOGLIO GUARIRE…

       VOGLIO GUARIRE

      Un giorno un discepolo andò dal suo maestro e gli disse: “Maestro, voglio guarire!”. “D’accordo, – il maestro -, e se guarisci che te ne fai della guarigione?”. “Ma come… cosa vuol dire?… – il discepolo era spiazzato dalla risposta del maestro – voglio guarire per star bene”. “Ho capito, disse il maestro, ma se starai bene, quando starai bene, cosa te ne farai della guarigione e del tuo star bene?”. “Come cosa farò? Farò la vita di prima”. “Allora non puoi guarire. Vedi: se ti sei ammalato vuol dire che prima vivevi in un modo che ti fa ammalare. Se tu vuoi tornare alla vita di prima, che ti ha fatto ammalare, come puoi pensare di guarire?”.

       

      ALCUNE DOMANDE DI FINE ANNO LITURGICO…

      Cos’hai imparato quest’anno? Cosa e come è cambiata la tua vita di fede? Cosa di nuovo hai iniziato, appreso, fatto? Cos’hai lasciato che non ti appartiene più? In cosa tu quest’anno sei altro dall’anno scorso?

       

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      domenica 20 novembre 2022

      Lc 23,35-43 - Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno. - COMMENTO AUDIO.

       XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
      Domenica 20 Novembre 2022
      Lc 23,35-43 - Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno.

      + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 23,35-43

      In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
      Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
      Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
      E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

       PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      giovedì 17 novembre 2022

      Lc 3,1-18 - RITO AMBROSIANO - II Domenica di Avvento - I figli del Regno

      RITO AMBROSIANO
      II Domenica di Avvento - I figli del Regno
      DOMENICA 20 NOVEMBRE 2022
      Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 3,1-18
      1. Siamo così distratti e distolti che rischiamo di NON accorgerci della venuta del Signore. Dio ci manda ancora una Parola dall'alto, che nella voce di un profeta CI INVITA AD ENTRARE NEL DESERTO (entrare nell'essenziale e nel silenzio). ENTRIAMO…

      2. Giovanni il Battista ci invita a PREPARARE LA VIA DEL SIGNORE, UNA VIA DI RETTITUDINE, DI GIUSTIZIA, DI BONTÀ. Giovanni Battista ci invita alla CONVERSIONE: ci invita ad AZIONI di CONDIVISIONE e di CARITÀ. (=ESSERE CONCRETI) ... È un invito a prepararci a una grande gioia, alla venuta del Signore... METTIAMOCI DEL NOSTRO…

      3. Il Battista riconosce che GESÙ È IL MESSIA – più forte di lui – agirà con la forza dello SPIRITO SANTO E FUOCO.  Ci BATTEZZERÀ in Spirito Santo e fuoco. Con la sua presenza, il male annidato dentro di noi e nella società VERRÀ SPAZZATO via dal VENTO e VERRÀ BRUCIATO dal FUOCO. VIENI SPIRITO SANTO...

      BUONA DOMENICA…
      ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 3,1-18
      Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Alle folle che andavano a farsi battezzare da lui, Giovanni diceva: «Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque frutti degni della conversione e non cominciate a dire fra voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco». Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

      martedì 15 novembre 2022

      VAI AVANTI…

      VAI AVANTI…


      Gli uomini sono irragionevoli, illogici ed egoisti, amali lo stesso

      Quando fai il bene, diranno che lo fai per motivi egoistici e per secondi fini, ma tu continua a farlo. 

      Quando hai successo, ti fai dei falsi amici e dei veri nemici, ma tu continua ad averlo. 

      La sincerità e la franchezza ti rendono vulnerabile, ma tu continua ad essere sincero e franco. 

      Quel che hai costruito in anni di lavoro può andare distrutto in una notte, ma tu continua a costruire. 

      Del tuo aiuto c’è realmente bisogno ma forse la gente ti attacca quando l’aiuti, tu però, aiutala ugualmente. 

      Dà al mondo il meglio di te, e ti tratteranno a pesci in faccia, ma tu continua a dare il meglio di te”.


      “Quando fai qualcosa di buono hai contro tutti quelli che fanno la stessa cosa, tutti quelli che fanno il contrario, tutti quelli che non fanno niente”. Ma tu continua a farlo lo stesso.

      Madre TERESA... 

       

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      domenica 13 novembre 2022

      Is 9,1-6 - Ci è stato dato un figlio. - TRIDUO DEI MORTI (3) - COMMENTO AUDIO.

       TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Domenica 13 Novembre 2022
      Is 9,1-6 - Ci è stato dato un figlio.

      Dal libro del profeta Isaìa - Is 9,1-6

      Il popolo che camminava nelle tenebre
      ha visto una grande luce;
      su coloro che abitavano in terra tenebrosa
      una luce rifulse.
      Hai moltiplicato la gioia,
      hai aumentato la letizia.
      Gioiscono davanti a te
      come si gioisce quando si miete
      e come si esulta quando si divide la preda.
      Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
      la sbarra sulle sue spalle,
      e il bastone del suo aguzzino,
      come nel giorno di Màdian.
      Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
      e ogni mantello intriso di sangue
      saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
      Perché un bambino è nato per noi,
      ci è stato dato un figlio.
      Sulle sue spalle è il potere
      e il suo nome sarà:
      Consigliere mirabile, Dio potente,
      Padre per sempre, Principe della pace.
      Grande sarà il suo potere
      e la pace non avrà fine
      sul trono di Davide e sul suo regno,
      che egli viene a consolidare e rafforzare
      con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
      Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      Is 7,10-17 - Ecco, la vergine concepirà. - TRIDUO DEI MORTI (2) - COMMENTO AUDIO.

      TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Sabato 12 Novembre 2022
      Is 7,10-17 - Ecco, la vergine concepirà.

      Dal libro del profeta Isaìa - Is 7,10-17

      In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
      Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
      Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
      Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re. 
      Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si staccò da Giuda: manderà il re d'Assiria».

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      sabato 12 novembre 2022

      Is 6,1-2.3-8 - Eccomi, manda me! - TRIDUO DEI MORTI (1) - COMMENTO AUDIO.

      TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Venerdì 11 Novembre 2022
      Is 6,1-2.3-8 - Eccomi, manda me!

       Dal libro del profeta Isaìa - Is 6,1-2.3-8

      Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
      «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
      Tutta la terra è piena della sua gloria».
      Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
      «Ohimè! Io sono perduto,
      perché un uomo dalle labbra impure io sono
      e in mezzo a un popolo
      dalle labbra impure io abito;
      eppure i miei occhi hanno visto
      il re, il Signore degli eserciti».
      Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
      «Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
      perciò è scomparsa la tua colpa
      e il tuo peccato è espiato».
      Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA 


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