lunedì 23 dicembre 2024

BUON NATALE A TUTTI!

BUON NATALE A TUTTI! 

Che questo Natale sia davvero speciale: che porti la pace, l'amicizia e la serenità nelle relazioni con noi stessi e con gli altri. Che sia un Natale di rinnovamento, in cui qualcosa di nuovo nasca nelle nostre vite, dove possiamo essere sorpresi, proprio come quando nasce un bambino.

La sorpresa è la parola chiave di questo Natale. Troppo spesso viviamo il Natale come un evento prevedibile: messa di mezzanotte, apertura dei regali, pranzo in famiglia...

Ma dove troviamo il vero Natale, quello che ci sorprende e ci lascia senza fiato? La sorpresa è un'emozione che ci prende alla sprovvista e ci costringe a fermarci, a non poter controllare ciò che accade. È l'antidoto all'aspettativa, il rimedio contro una vita troppo pianificata. Solo se ci permettiamo di essere sorpresi possiamo riscoprire la bellezza della vita.

In un mondo che sembra prevedere tutto, dove la tecnologia ci fa sentire al sicuro, la sorpresa diventa sempre più rara. Eppure, è proprio nella sorpresa che possiamo essere vivi, scoprendo nuovi orizzonti e vedendo la realtà con occhi nuovi. La sorpresa ci apre a domande più profonde sulla vita, su noi stessi e sugli altri. È anche il motore della nostra fede: se non ci stupiamo del mistero di Dio, non possiamo davvero accoglierlo.

Il Natale è l'incontro con il nuovo, con ciò che ci supera. Non possiamo ridurre il Natale a una semplice celebrazione se non siamo disposti a lasciare che ci sorprenda. Dio viene ogni anno, ma non sempre come ce lo aspettiamo. Se non sappiamo stupirci, rischiamo di non riconoscerlo.

Quest'anno, permettiamoci di essere sorpresi. Guardiamo le persone che ci circondano con occhi nuovi, stupiamoci della bellezza della vita e della generosità degli altri. Solo così, forse, troveremo qualcosa di veramente nuovo in questo Natale. E sarà davvero Natale.

Il Vangelo ci ricorda che Dio viene sempre, ma spesso non lo accogliamo, come dice Giovanni 1,11: "Venne fra i suoi, ma i suoi non lo hanno accolto". Se non siamo pronti a riconoscere ciò che ci sorprende, come possiamo accogliere Dio? Apriamo gli occhi e lasciamoci stupire!

Un esempio di sorpresa ci arriva da una lettera di una figlia di 10-11 anni, che dopo aver ricevuto regali materiali scrive ai suoi genitori, chiedendo loro di esprimere più amore con gesti concreti: tenendole la mano, abbracciandola, sorridendole, e trascorrendo più tempo insieme. Sebbene inizialmente sorpresa e indispettita, la madre si rende conto che questa "brutta sorpresa" è in realtà un'opportunità di crescita, un incontro con Dio che cambia la loro visione della famiglia.

Questo Natale ci invita a sorprendere qualcuno con un regalo semplice ma profondo, come un biglietto che dice: “Tu sei un regalo per me”. È un'occasione per riscoprire la bellezza delle relazioni autentiche e aprire lo sguardo a un mondo più grande, che va oltre il lavoro e la produttività. In un contesto lavorativo, ad esempio, ci si trova di fronte alla scelta se licenziare operai in eccedenza o ridurre il loro orario per migliorare il benessere collettivo. La logica del lavoro oggi è dominata dalla crescita, dalla competizione e dalla produttività, ma questi valori possono avere gravi conseguenze, come malattie, insicurezza e una vita privata di tempo per le relazioni.

La vera scelta è quella di essere “antiquati”, cioè di privilegiare l'uomo rispetto al lavoro, le relazioni rispetto al successo. Scegliere l'uomo significa scegliere Dio, perché in un mondo che corre verso l'efficienza e la perfezione, la vera ricchezza è l'amore, la fragilità e la debolezza umana.

In questo Natale, il messaggio è chiaro: non dobbiamo temere di essere disadattati, ma dobbiamo scegliere l'amore, le relazioni e la fede. 

Buon Natale a tutti, con l'invito a sentire la voce di Dio che ci parla in silenzio!

 

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