mercoledì 7 ottobre 2020

Mt 13,3b-23 - RITO AMBROSIANO - VII DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

RITO AMBROSIANO
VII DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE
Domenica 11 Ottobre 2020
Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 13,3b-23


1. Gesù è uscito dal Padre, È VENUTO NEL MONDO PER PORTARE IL SEME DELLA PAROLA E PER FAR GERMOGLIARE IL REGNO DI DIO. La gente fa fatica a seguirlo e molti lo lasciano DA COSA DIPENDE QUESTO FALLIMENTO? Dal seminatore, dal seme oppure dal terreno dove il seme va a cadere? È SUL TERRENO CHE DOBBIAMO LAVORARE... Buon lavoro…
2. QUATTRO TERRENI PRESENTI IN NOI: 1. LA STRADA, un terreno duro: in un cuore duro e rigido il seme non entra. 2.  IL TERRENO ROCCIOSO CON POCA TERRA: un cuore che accoglie il seme ma non ha terra per le radici, muore. (è l’entusiasmo senza la fatica del quotidiano) 3.IL TERRENO SPINOSO: un cuore soffocato dalle preoccupazioni della vita, il seme muore (le spine non fanno entrare la luce per il seme) 4. IL TERRENO BUONO: il cuore bello che accoglie il seme e lo fa crescere (è la bella persona). TUTTO CIÒ È PRESENTE IN NOI!
3. Prendiamo COSCIENZA della nostra realtà, NON SCORAGGIAMOCI, LAVORIAMO i vari terreni che ci sono in noi, RINNOVIAMO LA FIDUCIA nella forza del seme, e accadrà che quel seme produrrà in noi il 100, il 60 e il 30. CORAGGIO…
BUONA DOMENICA...
 
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 13,3b-23

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Nessun commento:

Posta un commento