giovedì 7 settembre 2023

07.09.2023 - Col 1,9-14 - Lc 5,1-11 - Lasciarono tutto e lo seguirono.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési - Col 1,9-14

Fratelli, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio.
Resi forti di ogni fortezza secondo la potenza della sua gloria, per essere perseveranti e magnanimi in tutto, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
1. Si stanno diffondendo a Colossi delle STRANE TEORIE SUGLI SPIRITI CELESTI, immaginati come potenze cosmiche e astrali, intermediari tra l'uomo e Dio. GESÙ SI RIDUCE AD UNO DI QUESTI INTERMEDIARI e non certo il più potente. Epafra ricorre a Paolo perché intervenga a chiarire la fede cristiana.
2. Prima di tutto, è necessaria la preghiera, dice Paolo, e di questa si dice garante di una tale supplica davanti a Dio. Egli chiede che SI SVILUPPINO "CONOSCENZA, SAGGEZZA E INTELLIGENZA" negli amici cristiani a cui scrive. Sono doni di Dio per penetrare nella sua volontà.
3. La conoscenza ci conduce, quasi per mano, a "COMPORTARCI IN MANIERA DEGNA DEL SIGNORE E A PIACERGLI IN TUTTO". Preghiera, conoscenza e condotta morale coerente ci permette di approfondire, ancora di più, la conoscenza del Signore. LA FORZA, CHE IL SIGNORE OFFRE, ha lo scopo di "farci perseveranti e di SAPER OFFRIRE MISERICORDIA (Magnanimità) in tutto".

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Dal vangelo secondo Luca - Lc 5,1-11
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

 

Prendere il largo, perché? Gettare la rete dopo che si è faticato inutilmente tutta la notte, cosa giova? E' razionalmente illogico. Ma quella voce che ci ridesta è una grazia: una parola del Vangelo, una circostanza, un invito di amici, un sussulto nel cuore: “Prendi il largo”. Ricomincia la partita, riparte la gioia di vivere, amare, proporre, lavorare. Occorre vigilare ogni giorno la grazia che passa e che chiama.
E grazie al loro si noi, cristiani di oggi, abbiamo la gioia di proclamare e testimoniare la nostra fede perché c’è stato quel primo annuncio, perché ci sono stati quegli uomini umili e coraggiosi che hanno risposto generosamente alla chiamata di Gesù. Sulle rive del lago, in una terra impensabile, è nata la prima comunità dei discepoli di Cristo: i "pescatori di uomini". La consapevolezza di questi inizi susciti in noi il desiderio di portare la Parola, l’amore e la tenerezza di Gesù in ogni contesto, anche il più impervio e resistente. Portare la Parola a tutte le periferie partendo dai luoghi che frequentiamo quotidianamente..

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I primi apostoli sono “invasi dallo stupore”. In effetti lo stupore tende a invadere, se lo si lascia invadere. Forse pesche miracolose avvengono tutti i giorni. Siamo pronti ad essere sorpresi?


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