domenica 22 settembre 2024

Gv 6,41-51 - RITO AMBROSIANO - IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

RITO AMBROSIANO

IV Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore
Domenica 22 Settembre 2024
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 6,41-51
In quel tempo. I Giudei si misero a mormorare contro il Signore Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

1. Gesù afferma che IL VERO PANE, DONATO DA DIO, È LUI STESSO. Molti si scandalizzano, non capiscono, e cominciano a mormorare tra loro. NON BASTA INCONTRARE GESÙ PER CREDERE IN LUI, non basta nemmeno assistere a un miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani. Tante persone sono state a stretto contatto con Gesù e non gli hanno creduto, anzi, lo hanno anche disprezzato e condannato. PERCHÉ, QUESTO? 

2. FORSE PERCHÉ NON SONO STATI ATTRATTI DAL PADRE? NO, perché il loro cuore era chiuso all’azione dello Spirito di Dio. Se tu hai il cuore chiuso, la fede non entra. DIO PADRE SEMPRE CI ATTIRA VERSO GESÙ: siamo noi ad aprire il nostro cuore o a chiuderlo. 

3. Apriamoci alla fede per comprendere anche il senso del “PANE DELLA VITA” che Gesù ci dona. In Gesù, nella sua “carne” – cioè nella sua umanità concreta – è PRESENTE TUTTO L’AMORE DI DIO, che è lo Spirito Santo. CHI SI LASCIA ATTIRARE DA QUESTO AMORE VA VERSO GESÙ E VA CON FEDE, E RICEVE DA LUI LA VITA, LA VITA CHE NON MUORE. LA VITA “ETERNA”. 

BUONA DOMENICA...

 

📲 I MIEI SOCIAL:

sabato 21 settembre 2024

21.09.2024 - Ef 4,1-7.11-13 - Mt 9,9-13 - Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni - Ef 4,1-7.11-13

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

1. San Paolo scrive dalla prigionia, ci dice che tutto tende all’edificazione del corpo. Gesù è venuto per salvare e la salvezza succede mediante la COSTRUZIONE DI UN CORPO. Un corpo “mistico”, cioè misterioso. L’UNITÀ PROFONDA DEL GENERE UMANO SI REALIZZA IN CRISTO. 
2. C’è da tenere insieme la CHIAMATA PERSONALE di Cristo e il VINCOLO DI COMUNIONE stabilito dal vangelo: «Comportatevi in MANIERA DEGNA DELLA CHIAMATA che avete ricevuto … AVENDO A CUORE DI CONSERVARE L’UNITÀ DELLO SPIRITO PER MEZZO DEL VINCOLO DELLA PACE».
3. In questo corpo nessuno è mai chiamato per differenziarsi o per sentirsi estraneo agli altri, ma TUTTI SIAMO CHIAMATI PER «EDIFICARE IL CORPO DI CRISTO, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio». Tutti noi siamo accomunati dall’unico BISOGNO DI ESSERE RICONDOTTI ALLA «DOLCEZZA» DEL PADRE: «Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti».

----------------------------------------------------------------------------------

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,9-13

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Tutti siamo peccatori, tutti abbiamo peccati. Chiamando Matteo, Gesù mostra ai peccatori che non guarda al loro passato, alla condizione sociale, alle convenzioni esteriori, ma piuttosto apre loro un futuro nuovo”.  Questo scandalizza? SI perché non si riconosce il merito... 
Ma la buona notizia è che Gesù chiama, e anche Tu sei chiamato a farti trovare all’appello della tua vita. Tu potresti pensare che Gesù non ti abbia chiamato, che non meriti questa chiamata e così perdi l'occasione. Ma Gesù non guarda i sacrifici/meriti ma guarda il cuore/la misericordia. Gesù è un medico, che sta presso i malati/peccatori e non si scandalizza. Ma Tu, senti il bisogno del medico celeste? 
Matteo non lo sapeva, ma il suo cuore stava aspettando da sempre Gesù, lo chiamava chissà da quanto tempo, ecco perché scatta subito in piedi quando lo incontra, perché capisce che finalmente Dio gli ha risposto.  Quando la libertà di Dio incrocia la libertà dell’uomo – anche lontano e peccatore – subito esplode la festa, per un’esperienza di liberazione e di salvezza.

-------------------------------------------------------

Quanto ci sembrano stupidi e odiosi questi farisei con le loro indignazioni! Li guardiamo, a venti secoli di distanza e ci sembrano chiaramente dei peccatori. Perché noi siamo i giusti. Giusto?

------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL:

venerdì 20 settembre 2024

20.09.2024 - 1Cor 15,12-20 - Lc 8,1-3 - C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 15,12-20

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
1. Cristo è risorto: come possono dire alcuni di voi che non c'è risurrezione dai morti? Guardate che se non c'è risurrezione dei morti neanche Cristo è risorto, ma SE CRISTO NON È RISORTO È TUTTO INUTILE, tutta la nostra predicazione Cristiana è vuota, insignificante, inconsistente, E VOI SIETE ANCORA NEI VOSTRI PECCATI.
2. Paolo dopo avere fatto un ragionamento per assurdo termina affermando con forza che CRISTO È RISORTO DAI MORTI ED È LA PRIMIZIA DI COLORO CHE SONO MORTI, è su di Lui che si fonda la nostra vita. Cristo ha vinto il peccato e la morte, Cristo è la nostra speranza e questa speranza è fondata sulla sua risurrezione.
3.Dentro il Santo sepolcro a Gerusalemme, sulla lastra dove fu posto il corpo di Gesù c'è una scritta in greco che dice: LA SORGENTE DELLA NOSTRA RISURREZIONE. La tomba vuota è la sorgente della nostra risurrezione. LA RISURREZIONE DI CRISTO È LA FORZA CHE DÀ VITA ALLA NOSTRA ESISTENZA. Beati voi poveri che confidate nella risurrezione di Cristo.

------------------------------------------------

Dal vangelo secondo Luca - Lc 8,1-3
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. 
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. 

 

Non solo i Dodici seguono Gesù, ma anche delle donne; alcune facoltose, altre piene di gratitudine per essere state liberate dal male. Questi uomini e queste donne sono la prima semente della Chiesa: una compagnia di persone che amano e seguono il Signore. 
C'erano alcune donne, alcune delle quali con un passato peccaminoso. Questo serviva a rendere evidente che questa piccola iniziale comunità era fondata e guidata da Dio, altrimenti non avrebbe retto con questi membri così poco "adatti". Anche noi non facciamoci abbagliare dalle categorie del mondo e concentriamoci piuttosto su quello che Dio giudica importante. Anche noi impariamo ad amare e seguire il Signore, è Lui la nostra via...

---------------------------------------------------------------

Gesù nella sua “compagnia” accoglie tutti: uomini, donne, poveri, ricchi, indemoniati...Proprio difficile accogliere tutti, senza selezione all’ingresso; l’avverbio “insieme” non è il più ostico di tutti?

--------------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL:

giovedì 19 settembre 2024

19.09.2024 - 1Cor 15,1-11 - Lc 7,36-50 Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 15,1-11

Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
1. PAOLO PROCLAMA IL KERIGMA (= annuncio) FONDAMENTALE, cioè il contenuto della predicazione apostolica primitiva che riguarda GESÙ CRISTO MORTO PER I NOSTRI PECCATI secondo le scritture, Sepolto, RISUSCITATO il terzo giorno secondo le scritture, APPARSO a molti (=vivo). Paolo sottolinea la verità della risurrezione di Gesù. 

2. Paolo poi si dilunga sulle apparizioni Pasquali facendo un elenco di persone che hanno visto il risorto. E conclude dicendo che ultimo fra tutti APPARVE ANCHE A ME COME AD UN ABORTO (=il termine Greco indica un bambino che ha difficoltà a nascere e viene estratto chirurgicamente sopravvivendo). Così è stato per Paolo: L’INCONTRO CON CRISTO RISORTO L’HA FATTO RINASCERE, e ora, per grazia di Dio può dire: "Sono quello che sono". 

3. Paolo riconosce che Grazia di Dio in lui non è stata vana. Gesù gli ha dato un amore grande e lui l'ha usato bene. Ha fatto tantissimo: “non io però ma la grazia di Dio che è con me” SE IO SONO CON LA GRAZIA DI DIO POSSO FARE TANTO, NON sprechiamo quella Grazia che ci è stata donata, quell'amicizia che ci è offerta per fare molto.

---------------------------------------------------

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 7,36-50
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Una donna, colpita dalle parole e dai gesti di Gesù, lava con le lacrime i suoi piedi e li asciuga con i capelli, riconoscendo i suoi errori e provando grande dolore. Il fariseo Simone, invece, giudica Gesù per aver permesso questo gesto, dimostrando di non comprendere il progetto di Dio. La donna, umiliandosi profondamente, riconosce in Gesù colui che può liberarla dal peccato e, per il suo grande amore e pentimento, le vengono perdonati i grandi peccati. In che modo il gesto di umiliazione e pentimento della donna ti ispira la tua vita?

 

📲 I MIEI SOCIAL:

YVES: UNA VITA DI FEDE, SPERANZA E AMORE PER GLI ALTRI…

YVES: UNA VITA DI FEDE, SPERANZA E AMORE PER GLI ALTRI…

Yves, 69 anni, ex rappresentante di commercio di Lione, ha vissuto una vita segnata da sfide difficili, tra cui un divorzio, il licenziamento e una malattia. Tuttavia, nonostante le prove, Yves non ha mai perso la fede. Fin da giovane, scoprì Cristo grazie alla semplicità dei frati domenicani e alla comunità che frequentava. La fede, ancorata nel suo cuore, lo ha accompagnato anche nei momenti più bui, come quando ha dovuto affrontare il divorzio e l'allontanamento del figlio maggiore.

Durante un periodo di solitudine in Alsazia, Yves si sentì ferito dalla Chiesa quando gli fu negata la comunione, nonostante la sua situazione glielo permettesse. Ma invece di abbattersi, continuò a pregare per gli altri e a mantenere la gioia nel suo cuore. Anche quando fu licenziato a 55 anni, trovò la forza di reinventarsi e continuare a vivere con dignità.

Ora, in pensione e affetto dal morbo di Parkinson, Yves dedica il suo tempo agli altri. Vive vicino alla sua parrocchia e ha sviluppato una profonda devozione, ispirato da figure come Madre Teresa. Nel 2021, partecipando a un pellegrinaggio a Lourdes, Yves ha scoperto una nuova missione: diventare barelliere e aiutare i malati. Per lui, Lourdes è un luogo di grande amore e gioia, dove trova nutrimento spirituale donando affetto e dolcezza a chi ne ha bisogno.

Yves ha anche creato un gruppo di preghiera con altri pellegrini della sua parrocchia, continuando a vivere nella pace e nell'umiltà di Dio. Nonostante le sue difficoltà, Yves è grato per ogni giorno che gli viene donato, e il suo desiderio più grande è che tutti possano sperimentare la stessa umiltà e gratitudine verso Dio. La sua vita è una testimonianza di come la fede possa trasformare le difficoltà in opportunità per amare e servire gli altri.

 

📲 I MIEI SOCIAL:

mercoledì 18 settembre 2024

18.09.2024 - 1Cor 12,31-13,13 - Lc 7,31-35 - Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 12,31-13,13

Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
1. Splendido elogio di Agape. L'AMORE, LA CARITÀ È IL CARISMA PIÙ IMPORTANTE CHE CI SIA. Aspirate ai Carismi più grandi!

2. L'agape NON È SEMPLICEMENTE UNA SERIE DI AZIONI da compiere, anzi, dice l’Apostolo io potrei fare delle azioni addirittura generose, dal dare tutto ai poveri senza avere la carità, perché QUESTO AMORE DIVINO È UN MODO DI ESSERE DI RAPPORTARSI ALL'ALTRO con un atteggiamento profondo di misericordia, di magnanimità, di umiltà, di rispetto, di mitezza, di gioia…

3. LA CARITÀ TUTTO COPRE, PROPRIO COME UN’ASSICURAZIONE. L’amore copre tutto con una potenza di Grazia e garantisce tutto, PERMETTE DI CREDERE, DI SPERARE, DI SOPPORTARE. La carità non avrà mai fine. Quando vedremo Dio, la fede non ci sarà più, non lo spereremo più ma ci sarà solo l'agape a riempire l'eternità. Dunque: “ASPIRATE AL CARISMA GRANDE, MASSIMO E OTTIMO CHE È L'AGAPE, L'AMORE DI DIO RIVERSATO NEI NOSTRI CUORI, ASPIRATE AD AVERLO E VIVETELO”.

------------------------------------------------------

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

 

Anche alla nostra generazione sembra che niente vada bene. E Gesù ci direbbe ‘Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?’; ‘Vogliamo la nostra: vogliamo fare la salvezza a modo nostro!’. E’ sempre questa chiusura al modo di Dio”.
Quando badiamo solo alla nostra misura, non ci può entrare nel cuore niente di nuovo e di grande. Dio invece si muove continuamente per venirci incontro attraverso fatti e persone. Al pensare che ‘quella generazione’ aveva lì Gesù e non ha colto la grande occasione della storia, vengono i brividi. Qualcosa di analogo può accadere anche oggi, quando blocchiamo la strada al Signore che viene, perché la durezza del cuore e la caparbietà del nostro progetto sulla vita ci impediscono di riconoscerlo e accoglierlo. In quante occasioni della giornata il Signore ci suonerà oggi la sua musica?

-----------------------------------------------------------

La domanda questa volta Gesù la pone a se stesso, non trovando le parole per rispondere. Aiutiamolo: come possiamo definirci? Incontentabili? Ipocriti? Refrattari alla grazia?

----------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL:

martedì 17 settembre 2024

17.09.2024 - 1Cor 12,12-14.27-31a - Lc 7,11-17 - Ragazzo, dico a te, àlzati!

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 12,12-14.27-31a

Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio.
Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova.
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Desiderate invece intensamente i carismi più grandi.
1. Attraverso la similitudine del corpo, Paolo vuole che i Corinzi comprendano il GRANDE PRINCIPIO DELLA COMUNIONE che lega tutti i battezzati in Cristo Gesù. Il corpo non è formato da un solo membro ma da MOLTE MEMBRA IN UNITÀ CONCORDE. E l’unità concorde è data e GARANTITA DAL SOLO CRISTO, a cui apparteniamo.
2. ORA VOI SIETE CORPO DI CRISTO E SUE MEMBRA, ciascuno per la sua parte. CIASCUNO SECONDO IL CARISMA ricevuto da Dio, ciascuno SECONDO LA MINISTERIALITÀ ricevuta e che serve perché il corpo di Cristo possa svolgere la sua missione di salvezza nel mondo.
3. TUTTO VIENE DA DIO, TUTTO È DA ACCOGLIERE, DA ACCETTARE, DA VIVERE. Tuttavia nella Chiesa NON POSSIAMO PRETENDERE DI ESSERE TUTTO, sia apostoli sia profeti sia maestri, NÉ DI AVERE OGNI POTENZA DELLO SPIRITO. Non è un male però DESIDERARE I CARISMI PIÙ ELEVATI, non per innalzare noi stessi da noi stessi, ma per essere innalzati dal dono di Dio. NON NOI PORTIAMO IN ALTO IL DONO, MA IL DONO PORTA NOI IN ALTO….

--------------------------------------------

+ Dal vangelo secondo Luca Lc 7,11-17
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Una donna, vedova, perde il suo unico figlio. Gesù, vedendola, ne ha compassione e le dice: «Non piangere!». Non può restare indifferente al dolore umano. Con il suo sguardo e i suoi gesti, già inizia a donare vita e speranza. Poi compie il miracolo: il ragazzo risorge e viene restituito alla madre. Gesù non è mai indifferente alle nostre sofferenze. Ogni dolore, ogni morte deve incontrare il Signore della vita, che ci ricorda che il dolore non è eterno. La risurrezione è l'orizzonte di senso che dà significato anche alla Croce. Ci credi?

---------------------------------------------------------------

Molti stanno con questa donna, ma è sola, senza marito e senza figlio. Gesù risponde veramente alla sua domanda disperata, quella dei discepoli sulla barca in tempesta: «Non ti interessa che noi moriamo?».

--------------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL: