giovedì 14 settembre 2023

GUARDATI!

GUARDATI! 

Il nostro parlare può avere tre modalità: andare verso, andare contro, andare via.
1. Andare verso è l’empatia. L’altro parla e io lo ascolto mettendomi nei suoi panni: “Ti ascolto… capisco… sento il tuo dolore…”. Non parlo di me: non reagisco se non sono d’accordo, ma gli lascio tutto lo spazio perché lui si possa sentire visto da me con i suoi occhi e sentito da me con il suo cuore.
Se un ragazzo è terrorizzato dal parlare in pubblico allo spettacolo con i genitori, a me viene da sorridere, ma mi metto nei suoi panni e capisco che per lui è veramente un terrore. Non sminuisco, non rido e sento tutto il suo terrore; insieme cerchiamo di trovare risorse per questo terrore.
L’andare verso produce accoglienza: “Ci sono, ti capisco, puoi contare su di me”.

2. L’andare contro è l’ostilità che si produce nel nostro parlare brusco, nel sarcasmo, nella critica, nell’attacco all’altro. L’andare contro produce solo distanza e rancore. Nell’andare contro ci si dice: “Non m’interessa del tuo bisogno… mi irriti… sono contento che tu stia male… ho ragione io… tu non mi capisci… vai via, ecc.”.
Lui guarda la tv. Lei gentilmente gli dice: “Possiamo parlare di una cosa?”. “E di cosa vuoi che parliamo?” e continua a guardare la tv e sbuffa per le sue parole. “Che dici se compriamo una tv nuova?”. “Ma che ne sai tu di televisori!”. Comunicazione contro (di te) interrotta.
Lui torna dal lavoro e dice a lei: “Sai, avevi ragione tu, i 1.000 euro che abbiamo prestato a mio fratello non ci ritorneranno indietro”. “Te l’avevo detto! Se mi ascoltassi di più… non avremmo perso i soldi”. Messaggio: “Non capisci niente. Io capisco, tu no”. Comunicazione contro (di te) interrotta.

3. L’andare via è il disinteresse per l’altro e per ciò che dice. Avviene con il silenzio, col rimanere a fare le proprie cose, col far finta di non sentire, col dire che si ha “cose più importanti da fare”, con il non affrontare mai le questioni, con l’andarsene o il cambiare discorso.
“E’ pronta la cena!”… e nessuno risponde.
“Oggi al lavoro mi veniva da piangere…” e lui: “È un gran brutto periodo per tutti”.
Lei gli parla 20 minuti della sua insoddisfazione e lui dice solo: “Sei così perché hai il ciclo!”.
Il segreto della comunicazione è semplice: “al centro ci deve essere l’altro, ciascuno si metta nei panni dell’altro”.

Nessun commento:

Posta un commento