martedì 5 settembre 2023

IL MALE E IL MISTERO

IL MALE E IL MISTERO

 

La parabola della zizzania e tutta la Bibbia, ci ricorda che il Male non è fuori ma dentro l’uomo, non è concentrato ma sparso in modo infinitesimale, non risiede in un posto preciso, per cui non ci sono “luoghi sicuri” sulla terra, finché il tempo scorrerà. In altri termini: non ci sono i buoni e i cattivi che si scontrano in modo chiaro e definito sullo scacchiere del mondo, ma bene e male sono confusi dentro la storia e soprattutto nel cuore dell’uomo, campo di battaglia secondo l’espressione di Dostoevskij dove il diavolo combatte con Dio. 
Siamo abitati dal soffio divino. Ma siamo anche tutti peccatori; e uno dei segni evidenti di questa nostra fragilità è proprio la tentazione ricorrente di pensare di potere noi sradicare il male una volta per tutte, giudicando e condannando gli altri e nello stesso tempo auto-assolvendoci. Magari ringraziando Dio perché «non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri...».
Ringraziare è bene ma non della superbia ma nel riconoscimento della ricchezza dei doni ricevuti. Con questo spirito grato e allargando lo sguardo dalla vicenda personale ad una visione universale ed escatologica, che è la chiave della parabola della zizzania, mi viene in mente l’affermazione di Chesterton per cui: «Noi non sappiamo come andranno a finire le cose, ma sappiamo come sono cominciate. Dio ha creato il mondo e ha detto che era cosa buona. Questo sigillo di bontà resta nonostante tutte le cattiverie di cui l’uomo è stato, è e sarà capace. Questa è la speranza radicata nel mondo, il bene non arriverà domani, ci accompagna fin dalla prima alba».
E quanto al male, che vive nella storia e dentro di noi, un’altra cosa sappiamo: che è già stato sconfitto e redento.  E così anche la morte, che non è mai separata né separabile dalla vita (il vivente è un morente e il morente è un vivente), anch’essa è stata sconfitta. Ma non da noi.... Sia lodato Gesù Cristo!
 

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