martedì 31 gennaio 2023

LE BEATITUDINI SONO DENTRO DI NOI.

LE BEATITUDINI SONO DENTRO DI NOI.

 

Gesù per parlare alle folle utilizzava delle frasi brevi e significative, che potevano essere riportate facilmente e che potevano essere la nuova chiave di lettura nella vita delle persone.

Gesù, il nuovo Mosè, sul monte sta dando un nuovo insegnamento. La differenza con Mosè sta nel fatto che Mosè sale sulla montagna per ricevere la legge, qui è Gesù stesso che dà questa legge, cioè  Lui è il legislatore, colui che annuncia questa legge, questo nuovo modo di guardare le cose.
La prima vera grande conversione da vivere è quella dell'immaginario: dobbiamo liberarci di una certa immagine di Dio, del Messia.
L’unica immagine autorizzata di Dio che noi possiamo usare è Gesù.
Questo è importante perché tante volte dentro di noi continuiamo a coltivare delle immagini di Dio sbagliate che molto spesso, invece di favorire la nostra relazione con il Signore la impediscono.

Le beatitudini sono la grande carta d’identità di Gesù. Non sono un'indicazione morale per la comunità Cristiana. È Gesù l'uomo delle beatitudini. Se noi in qualche modo viviamo queste beatitudini è perché amiamo Lui, e inevitabilmente si assomiglia sempre alla persona che si ama. Se tu ami qualcuno assomigli a quel qualcuno.
Le beatitudini non sono tanto un comandamento che nasce dal “tu devi” ma è una rivelazione, Gesù sta rivelando se stesso. 

Nel dono della fede che noi abbiamo ricevuto, le beatitudini sono dentro di Noi. Non sono qualcosa da conquistare! Si tratta di tirarle fuori! 
Matteo scrive tutto il suo Vangelo per mostrarci come Gesù incarna ciascuna di queste beatitudini: è Lui il povero in Spirito, è Lui il puro di cuore è Lui il perseguitato, è Lui l’affamato di giustizia, è Lui quest'uomo descritto nelle beatitudini.

Le beatitudini sono un pozzo senza fondo. Noi possiamo costantemente entrare dentro la dinamica delle beatitudini e accorgerci come Esse dicono sempre qualcosa di nuovo.

domenica 29 gennaio 2023

Mt 5,1-12 - Beati i poveri in spirito. - COMMENTO AUDIO.

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 29 Gennaio 2023
Mt 5,1-12 - Beati i poveri in spirito.

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

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VANGELO

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29.01.2023 - Mt 5,1-12 - Beati i poveri in spirito.

 + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

 

BEATITUDINI 

Le Beatitudini sono la prova che il Vangelo non può essere stato inventato dall’uomo. Fosse stato per noi, lo avremmo fatto più a nostra misura, non troppo esigente, più accomodante. Ma ciò che per noi è follia, per Dio è saggezza. Siamo chiamati a scegliere: Cosa vogliamo scegliere? Le cose false che ci offre il mondo, o la verità di Dio? La beatitudine è il nostro Vangelo. Il messaggio evangelico delle Beatitudini è la certezza di un domani di felicità, di rivincita, di pienezza.

 

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giovedì 26 gennaio 2023

Mt 5,1-12 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 29 Gennaio 2023
Mt 5,1-12 - Beati i poveri in spirito.

1. Questa domenica il Vangelo è quello delle Beatitudini. Ho trovato questa preghiera di ringraziamento che avevo fatto recitare ai bambini dopo aver ricevuto la comunione: Aiutami, Signore, ad essere un operatore di pace perché soltanto allora mi sentirò amato come figlio tuo. Aiutami, Signore, perché non è facile dal momento che c’è un po’ di Caino dentro di me e spesso prendo fuoco come un fiammifero.

2. Aiutami a non fare violenza quando qualcuno mi ostacola la strada, a non disperare quando le cose vanno storte, a non rimuginare dentro di me le ingiustizie e i torti subiti e a non rispondere con lo stesso tono a chi mi parla con prepotenza.

3. Se voglio essere un uomo di pace dovrò essere tollerante e delicato, umile ed accogliente, disponibile a comprendere gli altri più che esigere di essere compreso. PERCHÉ GESÙ FA COSÌ CON ME! Amen
BUONA DOMENICA…
✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
 
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1Cor 1,26-31 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 29 Gennaio 2023
1Cor 1,26-31 - Dio ha scelto ciò che è debole per il mondo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 1,26-31

Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.
    1. Dio fa il contrario di quanto fa un uomo. Ogni uomo per operare sceglie le forze migliori, DIO VA A SCEGLIERE chi nel mondo è stolto, cioè non formato da umana sapienza per confondere i sapienti. VA A SCEGLIERE ciò che nel mondo è debole, senza cioè alcuna forza, per confondere i forti. La logica di Dio…
    2. COLUI CHE È ETERNA SAPIENZA DI DIO SI È FATTO SAPIENZA DI DIO PER NOI; ha operato per far noi sapienti, giusti, santi, redenti, in Lui e per Lui.
    3. E tutto questo perché sia pienamente adempiuto ciò che è scritto: “Chi si gloria, si glori nel Signore”. RENDENDO A LUI GLORIA, TROVEREMO ANCHE LA NOSTRA GLORIA, non nel tempo e per un tempo, ma nell’eternità.

     

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    Sof 2,3; 3,12-13 - IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

    IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

    Domenica 29 Gennaio 2023
    Sof 2,3; 3,12-13 - Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero.

    Dal libro del profeta Sofonìa - Sof 2,3; 3,12-13

    Cercate il Signore
    voi tutti, poveri della terra,
    che eseguite i suoi ordini,
    cercate la giustizia,
    cercate l’umiltà;
    forse potrete trovarvi al riparo
    nel giorno dell’ira del Signore.
    «Lascerò in mezzo a te
    un popolo umile e povero».
    Confiderà nel nome del Signore
    il resto d’Israele.
    Non commetteranno più iniquità
    e non proferiranno menzogna;
    non si troverà più nella loro bocca
    una lingua fraudolenta.
    Potranno pascolare e riposare
    senza che alcuno li molesti.
      1. SOFONIA CI PARLA DEL SOGNO E DEL PROGETTO DI DIO: rifondare il suo popolo, partendo dai piccoli e dagli umili, perché i grandi non vivono più un corretto rapporto con lui. Annuncia in un momento di tragedia che IL SIGNORE FARÀ RIMANERE IN MEZZO A TE UN POPOLO UMILE E POVERO.
      2. La gran parte di Israele fu deportata o eliminata. RESTÒ SOLTANTO UN RESTO, ma quel piccolo resto che sopravvisse alla distruzione e all'esilio SARÀ, dice il profeta, UN POPOLO UMILE E POVERO. Dovrà cercare presso il Signore la giustizia e l'umiltà, E IL RESTO DI ISRAELE CONFIDERÀ NEL NOME DEL SIGNORE. 
      3. CONFIDERÀ NEL NOME DEL SIGNORE, perché è stato lo stesso Signore a riconoscerlo "popolo umile e povero". L'INIZIATIVA DIVINA TRASFIGURA LA REALTÀ E MOTIVA IL SUO POPOLO. Sarà un popolo giusto e potrà riposare nel Signore senza che alcuno li molesti.

       

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      Lc 2,22-33 - RITO AMBROSIANO - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

      RITO AMBROSIANO

      SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE
      DOMENICA 29 GENNAIO 2023
      ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 2,22-33

      1. Il SEGNO DELLA CIRCONCISIONE diceva l'appartenenza al popolo che si era impegnato con Dio in un patto di alleanza e di fedeltà. A questo patto Israele NON è mai stato fedele, è sempre venuto meno. Dio no. Anzi, in Gesù trova COMPIMENTO. GESÙ È, ALLO STESSO TEMPO, IL SÌ DI DIO ALL'UOMO E IL SÌ DELL'UOMO A DIO. È L'UOMO REALIZZATO... IMITIAMOLO...
      2. SIMEONE riconosce IN QUEL BAMBINO IL SIGNORE, IL MESSIA DI ISRAELE, L'ATTESO DELLE GENTI. Finalmente l'ha visto! Ora può morire in pace. La paura della morte è vinta, perché finalmente È POSSIBILE TROVARE DIO NEL PROPRIO LIMITE, nella condizione della carne umana. 
      3. Giovanni Paolo II: "l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia". QUAND'È CHE UNA FAMIGLIA È VINCENTE? Il modello di Nazareth spinge a cercare il criterio del successo della vita familiare NELL'ESERCIZIO DELL'AMORE, nel continuo superamento del proprio egoismo. Un amore che è stupore per le grandi cose che si dicevano di lui.
      BUONA DOMENICA…
      ✠  Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 2,22-33
      In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
      Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
      «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
      vada in pace, secondo la tua parola,
      perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
      preparata da te davanti a tutti i popoli:
      luce per rivelarti alle genti
      e gloria del tuo popolo, Israele».
      Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.


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      domenica 22 gennaio 2023

      Mt 4,12-23 - Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa. - COMMENTO AUDIO.

       III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

      Domenica 22 Gennaio 2023
      Mt 4,12-23 - Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.

      Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,12-23
      Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
      «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
      sulla via del mare, oltre il Giordano,
      Galilea delle genti!
      Il popolo che abitava nelle tenebre
      vide una grande luce,
      per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
      una luce è sorta».
      Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
      Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
      Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

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      22.01.2023 - Mt 4,12-23 Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.

      + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,12-23
      Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
      «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
      sulla via del mare, oltre il Giordano,
      Galilea delle genti!
      Il popolo che abitava nelle tenebre
      vide una grande luce,
      per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
      una luce è sorta».
      Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
      Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
      Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

       

      TRE VERBI

      Gesù passa (1), vede (2), e chiama (3). L'uomo può sempre scegliere seguirlo, o rimanere a riassettare le reti. Ma chi si lascia coinvolger non può più essere quello di prima. L'iniziativa è sempre di Dia Il discepolo deve solo lasciarsi trovare, lasciarsi fare. La vita cristiana non è una conquista, ma un essere conquistati. Un cristiano viene "afferrato" da Cristo. A noi tocca soltanto fargli spazio. Fare il vuoto attorno e dentro di noi. Solo così Lui potrà agire in noi!


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      sabato 21 gennaio 2023

      21.01.2023 - Eb 9,2-3.11-14 - Cristo entrò una volta per sempre nel santuario in virtù del proprio sangue.

                 Dalla lettera agli Ebrei - Eb 9,2-3.11-14

      Fratelli, fu costruita una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta; essa veniva chiamata il Santo. Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata Santo dei Santi.
      Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
      Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?

      1. GESÙ COME SOMMO SACERDOTE SALVA DEFINITIVAMENTE L’UMANITÀ. Egli officia la nuova liturgia non più in una tenda materiale, ma nel suo corpo umano-divino. Si passa così dal sangue degli animali che, poiché il sangue è vita espia (rende puro) i peccati, al SANGUE DI GESÙ, cioè LA SUA VITA DI LIBERA OBBEDIENZA AL DISEGNO DEL PADRE ATTUATO NELLO SPIRITO SANTO. 

      2. IL SUO AMORE PER NOI, CHE SI È MANIFESTATO NEL MISTERO PASQUALE, ci spinge a lasciare il peccato per servire il Dio vivente.

      3. Questa NUOVA ALLEANZA TRA DIO E GLI UOMINI rinnova la prima alleanza e la rende definitiva passando dalla legge esteriore a quella interiore dello Spirito, così che gli UOMINI CHE LA VIVONO POSSONO CONSEGUIRE LA COMUNIONE PROMESSA CON IL SIGNORE DELLA VITA.


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      giovedì 19 gennaio 2023

      Mt 4,12-23 - III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

      III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)
      Domenica 22 Gennaio 2023
      Mt 4,12-23 - Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.

      1. GESÙ È LA “LUCE DEL MONDO”. In mezzo al popolo che abita nelle tenebre, viene a camminare Gesù. Nella confusione delle parole e delle musiche, nell’incertezza delle idee, nel freddo e nelle tragedie della neve e del terremoto, BRILLA LA SUA PRESENZA, UNA LUCE DI SPERANZA: GESÙ… LA VEDI???

      2. “CONVERTITEVI” è descritto come PASSARE DALLE TENEBRE ALLA LUCE. Così ha scritto un ragazzo in un ritiro: "Provo ogni giorno, Signore, a cambiare modo di pensare e di agire. Compio un passo in avanti E POI, PER UN NULLA, TORNO INDIETRO. Faccio brutta figura con TE e covo tanta rabbia con ME stesso. Non ho ancora capito che LA CONVERSIONE È UN CAMMINO LUNGO. Devo perciò ACCOGLIERE IL REGNO DI DIO, il modo di vedere di Gesù, i valori di Dio OGNI GIORNO… BUON CAMMINO...

      3. GESÙ TI CHIAMA A SEGUIRLO PER DIVENTARE PESCATORE DI UOMINI: Subito chiama Pietro e Andrea, Giovanni e Giacomo: loro DIVENTERANNO IL SUO VOLTO, LA SUA PAROLA, LA SUA OPERA. Chiama anche TE perché lo mostri ai figli, agli amici, ai colleghi, alla gente… GESÙ È LA “LUCE DEL MONDO” TU DIVENTERAI LUCE…

      BUONA DOMENICA…
      ✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,12-23
      Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
      «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
      sulla via del mare, oltre il Giordano,
      Galilea delle genti!
      Il popolo che abitava nelle tenebre
      vide una grande luce,
      per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
      una luce è sorta».
      Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
      Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
      Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

       

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      1Cor 1,10-13.17 - III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

      III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

      Domenica 22 Gennaio 2023
      1Cor 1,10-13.17 - Siate tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi.

      Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 1,10-13.17

      Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
      Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
      È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
      Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
        1. La Chiesa di Corinto era una COMUNITÀ DIVISA, PROBLEMATICA, VARI GRUPPI LITIGAVANO fra di loro appellandosi a diversi ministri. C’È TENSIONE. Paolo dovette intervenire per mettere d'accordo vari gruppi all'interno della Chiesa. 
        2. L'apostolo rimprovera aspramente questo stile di Chiesa. CRISTO NON È DIVISO, non ci possono essere i discepoli di Paolo, i discepoli di Apollo, i discepoli di Cefa, CI DEVONO ESSERE DISCEPOLI DI CRISTO che ACCOLGONO la sua croce e VIVONO in comunione di fraternità, di amicizia.
        3. NON C’È VERA COMUNIONE IN CRISTO SE NON C’È UN MEDESIMO MODO DI PENSARE E DI SENTIRE LE COSE DI DIO. Uno solo è lo Spirito, uno solo è l’amore che viene dal cielo, uno solo il linguaggio di Cristo crocifisso. LE DIVISIONI SONO SEMPRE UN GRANDE MALE e manifestano una COMUNIONE SBAGLIATA, fondata sul malinteso e sull’inganno reciproco.

         

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        Is 8,23-9,3 - III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

        III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO o della Parola di Dio (ANNO A)

        Domenica 22 Gennaio 2023
        Is 8,23-9,3 - Nella Galilea delle genti, il popolo vide una grande luce.

        Dal libro del profeta Isaìa - Is 8,23-9,3

        In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
        Il popolo che camminava nelle tenebre
        ha visto una grande luce;
        su coloro che abitavano in terra tenebrosa
        una luce rifulse.
        Hai moltiplicato la gioia,
        hai aumentato la letizia.
        Gioiscono davanti a te
        come si gioisce quando si miete
        e come si esulta quando si divide la preda.
        Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
        la sbarra sulle sue spalle,
        e il bastone del suo aguzzino,
        come nel giorno di Mádian.
          1. Il profeta Isaia compone questo testo molto probabilmente per L’ASCESA AL TRONO DEL GIOVANE RE EZECHIA verso la fine dell'ottavo secolo. L'assunzione del potere da parte di un nuovo re era considerata UNA NASCITA, UN MOMENTO FESTOSO PORTATORE DI GRANDI SPERANZE DI ATTESE PER IL FUTURO.
          2. IL PROFETA VEDE NELL’ASCESA AL TRONO DI UN NUOVO RE UNA POSSIBILITÀ DI SALVEZZA. Il popolo che camminava nelle tenebre, che si trovava in una situazione disperata dominata dai nemici, ha visto la luce. Il popolo che sedeva nell'ombra della morte SI È POTUTO RIALZARE, ha intravisto uno spiraglio di luce: C'È UNA NUOVA PROSPETTIVA DI SALVEZZA.
          3. IL SIGNORE HA SPEZZATO IL GIOGO che opprimeva il popolo d'Israele, LA SBARRA che schiacciava le spalle, IL BASTONE dell’aguzzino, tutti attrezzi di oppressione utilizzati dai soldati Assiri durante la deportazione. PROPRIO COME IL GIORNO DI MÁDIAN, (con Gedeone, un piccolo gruppo di armati aveva sconfitto il grande esercito dei Madianiti). COME CAPITÒ ALLORA COSÌ CAPITA ADESSO, sorge la luce, c'è una possibilità di salvezza. Gioisci o popolo!

           

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