L’INDULGENZA PLENARIA IN PAROLE SEMPLICI
C’era una volta… sì, proprio così.
Iniziamo con “c’era una volta”, lasciamo da parte per un attimo il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1471 (dove c’è la spiegazione chiara, ma con un linguaggio un po’ da addetti ai lavori) e partiamo da una storia.
C’era una volta un ragazzino con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.
Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato.
In seguito, il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì gradualmente. Aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare quei chiodi.
Finalmente arrivò il giorno in cui il ragazzo riuscì a controllarsi completamente. Lo raccontò al padre e questi gli propose di togliere un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non avesse perso la pazienza.
I giorni passarono e finalmente il ragazzo fu in grado di dire al padre che aveva tolto tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre prese suo figlio per la mano e lo portò davanti allo steccato. Gli disse:
“Ti sei comportato bene, figlio mio, ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà più quello di prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo e poi estrarlo. Non avrà importanza quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà ancora lì. Una ferita verbale fa male quanto una fisica.”
Un bel racconto realistico e concreto, così come realistica e concreta è la vita di tutti i giorni.
Ogni chiodo piantato nello steccato rappresenta un peccato che abbiamo commesso e se togliamo questi chiodi (con il pentimento, con il sacramento della riconciliazione, con la conversione…) possiamo vedere i buchi che essi lasciano nel legno e che rimarranno per sempre.
Ecco: l’indulgenza cancella quel “per sempre” che abbiamo appena scritto e lo trasforma in “fino a che non ci mette le mani Dio in persona”.
Nel sacramento della riconciliazione si riceve il perdono di Dio, certo; ma intorno a noi non si cancellano le ferite (i buchi) che abbiamo lasciato…
Come possiamo sanare quelle ferite?
Come possiamo cancellare quei buchi, rimasti nel legno?
Con l’indulgenza plenaria Dio stesso interviene, cancellando perfino i segni di stucco usato per coprire i buchi lasciati dai chiodi.
Scompare ogni conseguenza del male che abbiamo fatto intorno a noi e la realtà intera viene guarita da Dio.
L’indulgenza plenaria è un dono straordinario di Dio, che non solo perdona, ma guarisce completamente le ferite lasciate dai nostri peccati. Attraverso di essa, la misericordia divina ripristina l’anima nella sua purezza originaria. È un invito a ricominciare con un cuore nuovo, affidandoci all’amore infinito di Dio. Con l’indulgenza, il passato non è più un peso, ma un’opportunità per vivere nella grazia.
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