mercoledì 6 marzo 2024

06.03.2024 - Dt 4,1.5-9 - Mt 5,17-19 - Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Dal libro del Deuteronòmio - Dt 4,1.5-9

Mosè parlò al popolo e disse:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».

1. Il Deuteronomio ammonisce gli sbadati, quelli che dopo aver goduto dei previlegi, dei benefici della relazione speciale con il Dio che salva... si dimenticano. CI SI SCORDA SOLO DI QUELLO CHE NON SI AMA.

2. C'È UNA TERRA CHE OGNI GIORNO RICEVIAMO IN DONO, quella della nostra vita, della nostra storia benedetta, quella che NON CI SIAMO CONQUISTATI NOI CON I NOSTRI SFORZI MA CHE È DONO RICEVUTO.

3. IN QUESTA TERRA CI SI PUÒ STARE IN TANTI MODI: da ospiti, da stranieri, da ladri...e da figli! Oggi il Signore ci ricorda che CI SONO DELLE "REGOLE" DA IMPARARE, non leggi imposte ma istruzioni per godere pienamente della nostra vita!

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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Gesù dunque non vuole cancellare i comandamenti che il Signore ha dato per mezzo di Mosè, ma vuole portarli alla loro pienezza. E subito dopo aggiunge che questo “compimento” della Legge richiede una giustizia superiore, una osservanza più autentica. Gesù propone a chi lo segue la perfezione dell’amore: un amore la cui unica misura è di non avere misura, di andare oltre ogni calcolo.
Un fiume senza un argine è destinato a straripare e a distruggere. Sono gli argini che gli permettono di scorrere e arrivare lontano. Ma non bisogna mai pensare che l’argine sia più importante del fiume stesso. Questa è la grande lezione di Gesù sulla Legge.

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Gesù porta a compimento la Legge, è la sua “fioritura”. E questo ci mette in crisi, non capiamo.. forse perchè ragioniamo, da pigri, solo per contrapposizioni, per cui o si è pro o contro qualcosa?

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