domenica 23 giugno 2024

Gv 12,35-50 - RITO AMBROSIANO - V DOMENICA DOPO PENTECOSTE

RITO AMBROSIANO

V DOMENICA DOPO PENTECOSTE
DOMENICA 23 giugno 2024
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 12,35-50
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro. Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?». Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: «Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!». Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio. Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

1. Gesù è venuto per illuminare gli uomini, per strapparli dal mistero dell’oscurità. Coloro che credono in Lui e lo accettano come luce del mondo, sono accesi dalla sua stessa luce, che è la luce dell’amore e in loro abiterà lo Spirito del Figlio… CREDERE NEL FIGLIO SIGNIFICA ESSERE ILLUMINATI SULLA VERITÀ NOSTRA E DI DIO…

2. Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro, NON CREDEVANO IN LUI. PERCHÉ?? 1. DIFFICILE CREDERE che Dio provi un amore così grande per noi, da essere stato disposto a sacrificare il proprio Figlio. 2. DIFFICILE CREDERE quando si è ingannati dalla menzogna, che solo la croce vincerà. 3. DIFFICILE CREDERE in Gesù perché bisognerebbe accettare le conseguenze come l’essere messi al margine dall’ambiente sociale e anche religioso. 

3. Ma GESÙ È IL PROFETA DEFINITIVO al quale dare ascolto. CREDERE IN GESÙ; credere in lui, il Figlio unigenito, È CREDERE NEL PADRE che l’ha inviato per salvare il mondo. ATTRAVERSO DI LUI, crocifisso da noi e per noi, che ci ama come il Padre, CONOSCIAMO QUEL DIO CHE È AMORE CHE CI INVITA AD AMARE SEMPRE. Lui è la luce, Lui è la salvezza, Lui è la vita… IO CREDO…

BUONA DOMENICA...

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