domenica 15 ottobre 2023

Is 25,6-10a - Fil 4,12-14.19-20 - Mt 22,1-14- XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 15 Ottobre 2023

 

Dal libro del profeta Isaìa - Is 25,6-10a

In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
    1. Testo apocalittico tratto dal libro del profeta Isaia in cui si parla di un BANCHETTO che il Signore preparerà su questo monte, sul monte Sion a Gerusalemme PER TUTTI I POPOLI quando avrà definitivamente vinto la morte e inaugurato il suo regno di pace e di giustizia. DIO METTE MANO A QUESTO MONDO DRAMMATICO E DISPERANTE…
    2. Dio viene e si incarica di imbandire, lui stesso, un banchetto per tutti i popoli, segnati dalla tristezza e dalla rassegnazione. DIO OFFRE DUE DONI: VIENE TOLTO IL VELO CHE RENDE CIECHI E AVREMO L'IMMORTALITÀ…
    3 In Dio abbiamo sperato perché ci salvasse, e VERAMENTE CI HA SALVATO. Quella attesa dell'Antico apocalittico NELLA VICENDA DI GESÙ SI REALIZZA. Il banchetto è pronto con la vita di Gesù, È NELL'EUCARISTIA, nel convito eucaristico in cui la Chiesa si riunisce ogni domenica, si realizza questo banchetto escatologico. RINGRAZIAMO IL SIGNORE…

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    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 4,12-14.19-20

    Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni.
    Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
    Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
    1. Paolo parla del proprio atteggiamento di uomo forte, coraggioso, capace di affrontare le difficoltà. LA SUA FORZA È LA FEDE IN GESÙ! TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DÀ LA FORZA. Questa espressione centrale ci ricorda che la forza del cristiano viene da Cristo… Questa è davvero FEDE CHE INVESTE E TRASFIGURA LA VITA!

    2. SE CRISTO MI DA FORZA IO SONO IN GRADO DI FARE TUTTO, posso affrontare tutte le difficoltà: posso vivere nella povertà e nell’abbondanza, nella sazietà e nella fame. Se c’è da mangiare, mangio; se non ce n’è ho la forza di farne a meno… NO E POI NO AL PIAGNUCOLARE VITTIMISTICO…

    3. IN TUTTE LE SITUAZIONI DELLA VITA: POSSIAMO GIOIRE NEL SIGNORE, possiamo rallegrarci perché Dio colmerà ogni bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. Dunque non ci resta che lodare Dio nostro Padre nei secoli dei secoli. Amen VIVVIAMO NELLA GIOIA COL CORAGGIO DI S. PAOLO…

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    + Dal vangelo secondo Matteo - Mt 22,1-14
    In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
    «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
    Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
    Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
    Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
    Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». 

     

    1. Dio è generoso verso di noi, ci OFFRE la sua amicizia, i suoi doni, la sua gioia, ma spesso noi NON accogliamo le sue parole, mostriamo più interesse per altre cose, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi. L’invito del re incontra addirittura reazioni ostili, aggressive. MA CIÒ NON FRENA LA SUA GENEROSITÀ. FAI LO STESSO…

    2. Il rifiuto dei primi invitati ha come effetto l’estensione dell’invito a tutti, anche ai più poveri, abbandonati e diseredati e la sala si riempie: la bontà del re non ha confini e a TUTTI è data la possibilità di rispondere alla sua chiamata. TUTTI SIAMO CHIAMATI. ANDIAMO...

    3. Ma c’è una CONDIZIONE per restare a questo banchetto di nozze: indossare l’abito nuziale... San Gregorio Magno...spiega che quel commensale ha risposto all’invito di Dio a partecipare al suo banchetto, ha, in un certo modo, la fede che gli ha aperto la porta della sala, ma gli MANCA qualcosa di essenziale: la veste nuziale, che è la CARITA', l’AMORE... "È L'ANIMO CHE DEVI CAMBIARE, NON IL CIELO SOTTO CUI VIVI" (LUCIO ANNEO SENECA)

    BUONA DOMENICA...

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    LO SCHIAFFO

    Quando non si vuole fare qualcosa, tutte le scuse sono buone: impegni di famiglia, appuntamenti di lavoro già presi, affari improcrastinabili… Uno schiaffo in faccia a Dio; un’offesa ai suoi doni! E amara è la conclusione di Gesù: «Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti». Dobbiamo convertirci, migliorare, cambiare l’abito delle nostre abitudini, rivestirci di Cristo. «Non basta essere chiamati cristiani, ma bisogna esserlo davvero».

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    OMELIA – XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


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