giovedì 14 novembre 2024

LA FORZA DI VIVERE: LA FEDE DI SAMMY...

LA FORZA DI VIVERE: LA FEDE DI SAMMY

Avrei tanto voluto incontrare Sammy Basso, un giovane straordinario la cui vita, seppur breve, è stata un esempio di coraggio e resilienza. Nato nel 1995, Sammy ha affrontato la sua malattia, la progeria, con una determinazione e un'energia che hanno ispirato molte persone. La sua carriera accademica è stata notevole: si è laureato nel 2018 all'Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali, presentando una tesi di ingegneria genetica proprio sulla progeria, dimostrando così come la sua vita e la sua condizione fossero intrecciate con il suo desiderio di conoscere e di migliorare.

Nonostante le difficoltà fisiche, Sammy brillava per il suo sguardo vivace e il suo sorriso contagioso. Era un volto noto sia nel panorama scientifico che in quello mediatico, avendo partecipazione a numerosi programmi televisivi. La sua storia è stata raccontata in documentari come Life Secondo Sam, prodotto negli Stati Uniti, e "Il viaggio di Sammy", un docufilm italiano che racconta il suo straordinario percorso di vita. Nel 2005, spinti dall'amore per la ricerca e dalla volontà di aiutare altri nella sua condizione, i suoi genitori hanno fondato l'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso, con l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca.

Oltre alle sue doti intellettuali, Sammy ha offerto una testimonianza di fede profonda, un tema che invita a riflettere sul dialogo tra scienza e religione. Nel nostro tempo, è facile imbattersi in una visione riduttiva che presenta la scienza e la fede come opposte. Tuttavia, Sammy ha compreso che entrambe lavorano su piani diversi. La scienza si concentra sul “come” delle cose, mentre la fede si interroga sul “perché”. Questo approccio consente di mantenere distinti gli ambiti di indagine senza creare conflitti. Certamente, è rischioso quando un religioso si mette a fare lo scienziato o viceversa, ma Sammy ha dimostrato che è possibile unire le due dimensioni in modo armonioso.

La sua visione del mondo ci lascia una lezione fondamentale: “La fede è la parte principale, la più intima di me stesso. Potrei dire qualsiasi cosa su di me, ma se non dicessi che ho fede, è come se non dicessi niente”. Sammy ha testimoniato che, nonostante la malattia, Dio occupava un posto centrale nella sua vita. "Per me, Dio è così grande, una realtà talmente oltre ogni portata, che ogni cosa scompare davanti a Lui. Credo che Dio mi ha dato una vita, una famiglia, degli amici e un mondo dove stare, e queste sono tutte cose molto più importanti di quelle che una malattia può portarmi via".

Sammy parlava con una chiarezza e una profondità che incantavano chiunque lo ascoltasse. La sua fede cristiana non era solo un aspetto della sua vita, ma una forza che lo sosteneva ogni giorno. «Della fede cristiana mi piace proprio questo: tutti noi fedeli vogliamo cercare di assomigliare a Dio, e Lui ci ha reso questo compito facile, perché è Lui che ha voluto assomigliare a noi, condividendo con noi ogni esperienza, dalla gioia al dolore, fino alla morte”.

Il suo messaggio è un invito a tutti noi a riflettere su cosa significa avere fede, anche di fronte a una difficoltà immensa. L'augurio da parte di chi crede è che la vita terrena di Sammy non sia una conclusione, ma un nuovo inizio, un'alba di risurrezione che ci accompagna nel nostro cammino di speranza. Con il suo esempio, Sammy continua a illuminare il nostro cammino e a spronarci a vivere con coraggio, con fede e con amore.

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