giovedì 8 settembre 2022

Es 32,7-11.13-14 - XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 11 Settembre 2022
Es 32,7-11.13-14 - Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Dal libro dell’Èsodo - Es 32,7-11.13-14

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

 

1. Una dura constatazione: IL POPOLO SI È CORROTTO, PERVERTITO. Dio sembra chiedere, prima di procedere, il nullaosta di Mosè: «Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione. In questo modo DIO CREA UNO SPAZIO PER L’INTERCESSIONE, quasi volesse lasciarsi persuadere dal profeta.

2. L’intercessione di Mosè: riconosce che il popolo ha peccato, ma è il suo popolo. Mosè non giustifica Israele, non tenta di ridimensionare il suo peccato, ma FA LEVA SU DIO STESSO: CHIEDE A DIO DI CONTINUARE AD AGIRE DA DIO, di essere fedele a se stesso. E siccome Dio è anzitutto misericordia, MOSÈ LO INVITA A MANTENERE FEDE A TALE AMORE nei confronti del proprio popolo.

3. L’effetto delle parole di Mosè: Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo. La salvezza del popolo coincide con la “CONVERSIONE” DI DIO, con la decisione che Dio prende da sé stesso e su sé stesso. Il Signore sceglie di punire il male, ma di NON CHIUDERE ALLA SPERANZA CHE UN GIORNO I SUOI FIGLI POSSANO RITORNARE A LUI.
 

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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