venerdì 30 dicembre 2022

30.12.2022 - Mt 2,13-15.19-23 - Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 2,13-15.19-23

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

 


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30.12.2022 - Sir 3,3-7.14-17 - Chi teme il Signore onora i genitori.

Dal libro del Siràcide - Sir 3,3-7.14-17

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.
1. È IL SIGNORE che ha glorificato il padre ponendolo al di sopra dei figli. È SEMPRE IL SIGNORE che ha stabilito il diritto della madre sulla prole. Padre e madre sono stati costituiti da Dio PER INSEGNARE AI FIGLI LA VIA DELLA SAPIENZA.

2. Qual è il primo onore che un figlio deve dare al Padre? Quello DI ASCOLTARLO, RISPETTANDO IL RUOLO CHE IL SIGNORE GLI HA AFFIDATO. La madre è posta sullo stesso piano del padre. L’onore che va al padre deve andare anche alla madre.

3. Figlio, SOCCORRI TUO PADRE NELLA VECCHIAIA, non contristarlo durante la sua vita. Sii INDULGENTE, ANCHE SE PERDE IL SENNO. Mai il Signore dimenticherà una sola opera buona verso il padre, verso la madre. L’opera buona CI OTTERRÀ IL PERDONO DEI PECCATI, RINNOVERÀ LA NOSTRA CASA.

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DIO È MOLTO PIÙ ...

DIO È MOLTO PIÙ ...

In una fredda notte un asceta errante trovò riparo nel tempio. Il sacerdote non voleva farlo entrare, ma il poveraccio se ne stava mezzo congelato lì sulla neve. Allora lo fece entrare nel tempio: “Solo per questa notte!”. Nel cuore della notte il sacerdote sentì uno scoppiettio: scese dal letto e andò a vedere. Rimase costernato: l’asceta aveva bruciato la statua in legno del Buddha per scaldarsi. Il sacerdote andò su tutte le furie: “Ma cos’hai fatto? Quella era la statua del Buddha”. Andò su tutte le furie, ma ormai… Comunque prese l’asceta e lo cacciò fuori al freddo gelido. Andò a letto con una rabbia tremenda: “Guarda te, tu fai il bene e poi ne ottieni questo”. Finché dormiva gli apparve il Buddha. Era molto arrabbiato. “Hai ragione Buddha ad essere arrabbiato – disse il sacerdote – per ciò che è successo non avrei mai pensato”. Il Buddha: “Non sono arrabbiato per questo; sono arrabbiato perché hai attribuito più valore a un pezzo di legno che a me. Ero io quell’uomo!”.

 

Dio è molto più nell’uomo che in una preghiera.
Dio è molto più in chi hai vicino che nelle altezze dei cieli.
Dio è molto più in casa tua che in una chiesa.
Dio è molto più dentro di te che fuori di te in un tramonto.
Tutto questo perché Dio si è fatto carne...


mercoledì 28 dicembre 2022

CIÒ CHE OGGI NON CONSIDERI, DOMANI SARAI COSTRETTO A FARNE I CONTI...

CIÒ CHE OGGI NON CONSIDERI, DOMANI SARAI COSTRETTO A FARNE I CONTI...

Una delle situazioni drammatiche di questi giorni è la situazione di Aleppo. Il dirigente dell’Onu Rzehak stima che circa mezzo milione di bambini ad Aleppo abbiano bisogno di sostegno psicologico e sociale, e di questi circa 100.000 hanno bisogno di un’assistenza specializzata. Secondo Rzehak, dagli esami psicosociali preliminari, i bambini che provengono da Aleppo Est e che sono riusciti a fuggire stanno “perdendo l’istinto basilare di difesa”, cioè hanno tendenze suicide (il 50% dei bambini ha queste tendenze suicide!), dove per loro vivere o morire è la stessa cosa. Per questi bambini essere bombardati e dover fuggire, fare i conti con l’angoscia tutti i giorni e tutte le ore del giorno, è diventato così normale che, se feriti, non piangono più. Sono diventati refrattari, insensibili, dove più nulla causa dolore o entusiasmo. Sono morti viventi.


Ora io vivo in Italia e mi posso dire: “Mi dispiace, ma in fin dei conti, la cosa è lontana e non mi riguarda. E poi che posso fare?”. Ma ciò che oggi non consideri, domani sarai costretto a farne i conti.


Bambini così, che oggi hanno 5 o 10 anni, insensibili, per cui vivere e morire è lo stesso, che non fanno distinzione tra vita e morte, fra qualche anno, con tutto l’odio e la rabbia che hanno dentro, potranno essere benissimo e facilmente dei terroristi. E quando succedono fatti terroristici tutti noi ci diciamo: “Ma com’è possibile?”.


Ma ogni uomo è stato un bambino; ciò che oggi è “grande” (il terrorista), un tempo fu bambino. Nessuno è così a caso: ci è “arrivato” ad essere così. 


Ciò che oggi non consideri, domani sarai costretto a farne i conti.

domenica 25 dicembre 2022

Gv 1,1-18 - Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. - COMMENTO AUDIO.

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DEL GIORNO

Domenica 25 Dicembre 2022
Gv 1,1-18 - Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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IL NATALE È OGGI, IL NATALE È ADESSO ... UN'IDEA PER TE....

IL NATALE È OGGI, IL NATALE È ADESSO...

Gesù nasce ma tutto questo per il grande, divino, Cesare Augusto (=degno di venerazione), per Quirinio, per i potenti del tempo, non succede nulla. E’ il grande pericolo: viene Natale ma non succede nulla dentro, non cambia nulla poi.

1. Sul banco c’è una busta e un foglio dentro. Vi do 2 minuti e rifletteteci: scrivete qualcosa di nuovo, magari anche piccolo, qualcosa di concreto, che per voi è importante iniziare, fare, decidere, nei prossimi 2-3 mesi.

2. Non scrivete cose impossibili (esempio: “Voglio cambiare vita; voglio amare di più”), ma piccole cose concrete, realizzabili (esempio: “Decido che inizio una dieta; voglio iniziare quel corso; voglio non guardare più il cellulare finché la gente mi parla; voglio fare 5 minuti di silenzio o meditazione alla mattina che mi aiutano ad essere più positivo, ecc.”).

3. Adesso scrivete la vostra decisione sul foglio, chiudete la lettera, e scrivete il vostro indirizzo (leggibile!). Ve la rimanderemo per Pasqua.

4. E adesso mettetevi in coppia con qualcuno che non conoscete, ditevi brevemente la vostra decisione e date il vostro numero di cellulare al vostro compagno che lo scrive sulla sua lettera (magari scrivete anche il vostro nome sulla sua lettera, se no fra 3 mesi chi se lo ricorda!).

- Fra tre mesi vi arriverà questa lettera: “Avrete fatto allora qualcosa di nuovo? Avrete fatto Natale?”.

E insieme alla vostra lettera vi arriverà anche il nome e il cellulare del vostro compagno: chiamatelo e chiedete anche a lui se avrà attuato la sua decisione.

La vita è adesso. La vita è azione.

Natale è ogni volta che permettiamo a qualcosa di nuovo di nascere.

Natale è molto semplice, è molto concreto.


Quindi Buon Natale: oggi ve lo auguro e forse fra qualche mese lo sarà.

mercoledì 21 dicembre 2022

LA CONDIZIONE PER CONOSCERE DIO...

LA CONDIZIONE PER CONOSCERE DIO

Il Grande Maestro stava per morire e doveva essere eletto un monaco successore.

Gli furono presentati i monaci teologi: sapevano tutto del cielo e della terra. Disse il Maestro: "Non vanno bene, questi sanno!".

Gli furono presentati tutti i monaci capi dei monasteri: "Questi non vanno bene, questi fanno!".

Gli furono presentati tutti i monaci cerimonieri delle liturgie: "Questi non vanno bene, questi applicano". Non si trovava nessuno.

Un giorno, per caso, il Grande Maestro conobbe un monaco che aiutava gli ultimi della sua città. Non aveva studiato, non era un buon oratore ed era anche un po' cencioso. "QUESTO VA BENE! QUESTO HA UN CUORE".

L'organo per percepire Dio è il cuore. Ma se il tuo cuore è morto non sentirai mai Dio.


Il provare amore, misericordia, tenerezza, è la condizione per conoscere Dio. Per questo chi ha conosciuto Dio ha detto: "Dio è amore". Ma se tu non apri il tuo cuore e non gli permetti di percepire tutti i sentimenti vulnerabili, tu sai (=idee) chi è Dio, ma non l'hai mai sentito.

lunedì 19 dicembre 2022

TUTTO HA UN SENSO...

TUTTO HA UN SENSO

Un giorno un figlio tredicenne andò dal padre e gli disse: "Qual è il senso della vita?". Il padre prese un foglio, gli disegnò una "M" (la lettera "m") e gliela diede.

Il figlio non capì e si mise a ridere.

Dopo qualche giorno il figlio tornò a rifargli la stessa domanda. Il padre prese un foglio e gli disegnò la lettera "R" e gliela diede.

Di nuovo il figlio derise il padre. E così varie volte.

Il figlio qualche anno dopo trovò i fogli che il padre gli aveva dato: R, M, O, A, E. "Che sciocchezza, che stupido, mio padre". Poi guardò meglio... e vide. "Che senso aveva la vita?". Adesso era chiaro. "A-M-O-R-E".

Ti succede una cosa, non la capisci, non importa, un senso ce l'ha. Non dire mai: "Che schifo la vita; la mia vita non ha senso; che ci sto a fare; perché a me?; perché questa cosa a me?".

TUTTO HA UN SENSO: tieni con te ciò che succede, anche se adesso non è chiaro... forse un giorno lo capirai. E se non lo capirai non importa perché è più importante viverlo che saperlo. E' più importante mangiarsi il tiramisù piuttosto che sapere che è in frigo; è più importante stare insieme con il proprio amore piuttosto che sapere che c'è.


Come Maria, credere vuol dire: "Sì, non capisco, ma lo accetto, lo accolgo, lo custodisco perché un giorno, a suo modo e a suo tempo, tutto questo mi possa parlare".

domenica 18 dicembre 2022

LECTIO: Mt 1,18-24 - Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide. - COMMENTO AUDIO.

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Domenica 18 Dicembre 2022
Mt 1,18-24 - Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 1,18-24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

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PARTE SECONDA

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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venerdì 16 dicembre 2022

16.12.2022 - Gv 5,33-36 - Giovanni era la lampada che arde e risplende.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 5,33-36

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».



16.12.2022 - Is 56,1-3.6-8 - La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.

Dal libro del profeta Isaìa - Is 56,1-3.6-8

Così dice il Signore:
«Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché la mia salvezza sta per venire,
la mia giustizia sta per rivelarsi».
Beato l’uomo che così agisce
e il figlio dell’uomo che a questo si attiene,
che osserva il sabato senza profanarlo,
che preserva la sua mano da ogni male.
Non dica lo straniero che ha aderito al Signore:
«Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!».
«Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocàusti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli».
Oracolo del Signore Dio,
che raduna i dispersi d’Israele:
«Io ne radunerò ancora altri,
oltre quelli già radunati».
1. DIRITTO, GIUSTIZIA, SALVEZZA SONO VERITÀ DINAMICHE, non statiche, sono verità che evolvono, non fissate sulla carta. Esse SONO LA VOLONTÀ SEMPRE ATTUALE DI DIO. Sono il frutto dell’ultima Parola, ultima profezia, ultima via che Dio ha stabilito perché l’uomo la percorra.

2. LA PROFEZIA SI APRE ALLA DIMENSIONE UNIVERSALE. Dio è il Dio di ogni uomo. Non è di un singolo popolo, una singola nazione. Presso il Signore non vi sono stranieri. Il Signore PROMETTE agli stranieri che ogni giorno camminano con Lui DI CONDURLI SUL SUO SANTO MONTE E DI COLMARLI DI GIOIA nella sua casa di preghiera. Mai prima d’ora era stata fatta una promessa così alta.

3. Ora il Signore promette che AGIRÀ ANCORA CON PIÙ VIGORE, PIÙ UNIVERSALITÀ, PIÙ ENERGIA. Quelli radunati sono pochi. NE RADUNERÀ MOLTO DI PIÙ. È Dio che chiama, raduna, elegge, stabilisce norme e modalità. ISRAELE È CHIAMATO AD ADEGUARSI AL PENSIERO DEL SIGNORE. Il Signore chiede “conversione”.


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giovedì 15 dicembre 2022

Mt 1,18-24 - IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
Domenica 18 Dicembre 2022
Mt 1,18-24 - Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
1. Dio interviene nella vita di Giuseppe in modo inaspettato: "Maria si trovò incinta per opera di Spirito Santo”. Giuseppe, uomo “giusto”, ACCOGLIE la novità, FIDANDOSI di Dio attraverso le parole dell’angelo. Storia di una CHIAMATA… DIO INTERVIENE… ASCOLTALO E FIDATI…

2. Giuseppe è maestro nel modo di affrontare le decisioni: mostra buon senso, prudenza, soffre ad accettare l’imprevisto, ma si rende DISPONIBILE ad accogliere la Parola di Dio… DISPONIBILITÀ È ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ… E Tu sei disponibile?

3. Quante volte diciamo nella preghiera” Signore, io avrei deciso di fare così e così, ma qual è la tua volontà?”. CREDIAMO, MA FIDARSI È DIFFICILE, soprattutto quando ci capita qualcosa che sconvolge i nostri piani e i nostri progetti. CIASCUNO NELLA VITA HA UN COMPITO, UNA MISSIONE; NESSUNO DEVE FARSI DA PARTE, NESSUNO È DIMENTICATO DA DIO! La piccola storia di Giuseppe entra nella storia grande di Dio…

BUONA DOMENICA DI AVVENTO...
+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

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PRIMA LETTURA

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SECONDA LETTURA

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VANGELO

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Rm 1,1-7 - IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

 IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Domenica 18 Dicembre 2022
Rm 1,1-7 - Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 1,1-7

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
1. Paolo si presenta ai cristiani di Roma in modo preciso e approfondito. Si definisce SERVO DI GESÙ CRISTO… APOSTOLO PERCHÉ PORTI IL SUO MESSAGGIO DI SALVEZZA. Servo e apostolo del Vangelo per chiamata ed elezione di Dio, non per una sua scelta personale.

2. Paolo presenta con essenzialità il CONTENUTO CENTRALE DEL VANGELO. Le due dimensioni di Cristo: PIENAMENTE UOMO: ebreo, discendente di Davide, fragile e mortale; - FIGLIO DI DIO: costituito Signore con la risurrezione dai morti, potente e immortale. Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

3. Dalla fede in Cristo uomo-Dio NASCE LA MISSIONE, l’impegno di Paolo ad essere apostolo dei pagani, per annunciare loro che SOLO IN GESÙ CRISTO C’È SALVEZZA e che TUTTI SONO CHIAMATI A VIVERE COME LUI HA INSEGNATO.

Is 7,10-14 - IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Domenica 18 Dicembre 2022
Is 7,10-14 - Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.

 Dal libro del profeta Isaìa - Is 7,10-14

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
1. Acaz rifiuta di chiedere al Signore perché NON SI RITIENE DEGNO DI AVANZARE RICHIESTE. Acaz è un ORGOGLIOSO, mascherato da umile, che dice: NON LO MERITO E QUINDI LO RIFIUTO. Il vero umile avrebbe detto: lo ricevo in dono quindi grazie!

2. Tuttavia il SIGNORE È BUONO E NON SI ARRENDE, continua a persuadere il re, tramite Isaia, affinché accetti il dono. Isaia gli preannunzia profeticamente la nascita dell’Emmanuele, del Dio-con-noi, attraverso il SEGNO, DATO GRATUITAMENTE DAL SIGNORE, DEL PARTO DI UNA VERGINE.

3. IL PIANO DI DIO SI REALIZZA nonostante l’incredulità di Acaz. Per dimostrare che è Lui a condurre avanti tutto, il Signore dà un segno.

15.12.2022 - Lc 7,24-30 - Giovanni è il messaggero che prepara la via al Signore.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 7,24-30

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
"Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via".
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».



15.12.2022 - Is 54,1-10 - Come una donna abbandonata ti ha richiamata il Signore.

Dal libro del profeta Isaìa - Is 54,1-10

Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d'Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l'animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
- dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
1. Gerusalemme, a causa della distruzione, della devastazione, dell’esilio, è città priva di figli. Il Signore la invita a gioire, ad esultare. GERUSALEMME PARTORIRÀ, AVRÀ UNA GRANDE DISCENDENZA. Gerusalemme sarà di nuovo abitata dai suoi figli, che non saranno pochi, ma numerosissimi. Così il Signore ha deciso e così sarà. GERUSALEMME VIVRÀ. In Dio è la vita…

2. Gerusalemme sarà nella perfezione di vita perché il suo sposo è il suo Creatore. COLUI CHE HA CREATO GERUSALEMME, L’HA FATTA SUA SPOSA PER SEMPRE. Gerusalemme è stata abbandonata solo per un momento. È stata abbandonata per brevi istanti, il tempo della sua conversione. ORA CONVERTITA, IL SIGNORE DI NUOVO L’HA PRESA CON SÉ. Ora il Signore LA AMA PIÙ DI PRIMA manifestando tutto il suo amore eterno e divino. Dio è amore…

3. GERUSALEMME NON DEVE MAI DUBITARE DELL’AMORE DEL SUO DIO. Il suo volto il Signore lo ha nascosto solo per un impeto di collera. Se il Signore non si fosse adirato contro Gerusalemme, mai essa sarebbe tornata al suo Signore, al suo Creatore, al suo Sposo, al suo redentore. DIO OFFRE A GERUSALEMME LA NUOVA VIA DELLA SALVEZZA, LA PROMESSA CHE NON VERRÀ MENO LA SUA ALLEANZA DI PACE. Ora Gerusalemme conosce la promessa che il Signore le ha fatto. Quando vorrà, quando lo deciderà, POTRÀ SEMPRE TORNARE AL SIGNORE. Dio è sempre pronto ad accoglierla.


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mercoledì 14 dicembre 2022

14.12.2022 - Lc 7,19-23 - Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito.

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 7,19-23

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».


14.12.2022 - Is 45,6-8.18.21-25 - Stillate, cieli, dall’alto.

         Dal libro del profeta Isaìa - Is 45,6-8.18.21-25

«Io sono il Signore, non ce n’è altri.
Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli,
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l’ha resa stabile,
non l’ha creata vuota,
ma l’ha plasmata perché fosse abitata:
«Io sono il Signore, non ce n’è altri.
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c’è altro dio;
un dio giusto e salvatore
non c’è all’infuori di me.
Volgetevi a me e sarete salvi,
voi tutti confini della terra,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.
Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la giustizia,
una parola che non torna indietro:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua».
Si dirà: «Solo nel Signore
si trovano giustizia e potenza!».
Verso di lui verranno, coperti di vergogna,
quanti ardevano d’ira contro di lui.
Dal Signore otterrà giustizia e gloria
tutta la stirpe d’Israele.


1. IL SIGNORE DIRIGE LA STORIA, SUPERA I CONFINI D'ISRAELE E RAGGIUNGE L'UMANITÀ. Al centro del cammino, in cui DIO PORTA LA SALVEZZA, c'è un re, Ciro, che non conosce il Dio d'Israele, e che ha la funzione di essere STRUMENTO DEL SIGNORE per la pace e la sicurezza del popolo. IO SONO IL SIGNORE…

2. “Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia”. Re Ciro è servito a ristabilire l'ordine anche se pagano e straniero: DIO È LIBERO DI USARE GLI STRUMENTI CHE CREDE PER OPERARE GIUSTIZIA E SALVEZZA. Ciò sottende un significato messianico. PIÙ DEL POTENTE CIRO, L'ONNIPOTENTE SIGNORE ENTRA NEL MONDO CON IL VAGITO DI UN NEONATO. Non lo accoglie una reggia, ma una mangiatoia e una grotta. DIO D'ISRAELE È L'AUTORE DELLA NOVITÀ.

3. Il Signore si rivolge ai popoli chiedendo una testimonianza ed una requisitoria contro GLI IDOLI CHE NON POSSONO SALVARE. Chiede loro di riflettere sulla storia e di scoprire che: "SOLO NEL SIGNORE si trovano giustizia e potenza". VOLGETEVI A ME E SARETE SALVI…


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martedì 13 dicembre 2022

13.12.2022 - Sof 3,1-2.9-13 - La salvezza messianica è promessa a tutti i popoli.

          Dal libro del profeta Sofonìa - Sof 3,1-2.9-13

Così dice il Signore:
«Guai alla città ribelle e impura,
alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro,
perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di Etiopia
coloro che mi pregano,
tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.
In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perché allora allontanerò da te
tutti i superbi gaudenti,
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te
un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore
il resto d’Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.
1. "Non avete ascoltato la mia voce, non avete accettato la correzione, non avete confidato in Dio". Tuttavia DIO RISERVA PER SÉ UN RESTO, che al contrario «confiderà nel nome del Signore». DIO OPERA LA SUA SALVEZZA NELLA STORIA CONFIDANDO IN CHI È DISPOSTO A CONFIDARE IN LUI E NELLA SUA PAROLA, da cui si lascia trasformare.

2. DUE PROMESSE DI DIO: Dio cambierà le labbra dei popoli, toglierà la menzogna e la disonestà dei cuori. Dio spazzerà via i malvagi, i superbi. UN PICCOLO RESTO, POVERO E UMILE, DIVENTERÀ PORTATORE DI SPERANZA E DI SALVEZZA per tutti i popoli della terra.

3. DIO OPERERÀ PER FAR SÌ CHE IL SUO POPOLO SIA UN POPOLO SANTO. E poi, Dio opererà affinché il suo popolo sarà tranquillo, curato, e protetto dai pericoli. DIO FARÀ UN'OPERA GRANDE per avere un popolo suo, un popolo che Dio salverà e santificherà.


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domenica 11 dicembre 2022

Mt 11,2-11 - Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? - COMMENTO AUDIO.

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) - GAUDETE

Domenica 11 Dicembre 2022
Mt 11,2-11 - Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 11,2-11

In quel tempo. Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

PARTE PRIMA

PARTE SECONDA


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Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2022/12/is-351-6810-iii-domenica-di-avvento.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2022/12/gc-57-10-iii-domenica-di-avvento-anno.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2019/12/mt-112-11-iii-domenica-di-avvento-anno.html