domenica 14 gennaio 2024

1Sam 3,3-10.19 - 1Cor 6,13-15.17-20 - Gv 1,35-42 - II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Domenica 14 Gennaio 2024
Dal primo libro di Samuèle - 1Sam 3,3-10.19
In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio.
Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire.
Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore.
Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuèle andò a dormire al suo posto.
Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».
Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.

1. Il vecchio Eli sa di non aver chiamato Samuele e, dato che la cosa si ripete più volte, alla fine L'ANZIANO SA SPIEGARE AL GIOVANE: Non sono io che ti chiamo, È IL SIGNORE CHE TI STA CHIAMANDO. Se chiama di nuovo rispondigli: “Eccomi sono disponibile, parla, il tuo servo ti ascolta” ABBIAMO BISOGNO DI MEDIAZIONI…
2. Eli gli dona un grande insegnamento per capire il Signore: «parla, il tuo servo ti ascolta», NON BASTA UN «ECCOMI», DIO VUOLE CHE CI METTIAMO IN ASCOLTO, IN SILENZIO, FERMI DI FRONTE A LUI. Noi riusciamo a metterci in ascolto della Parola? A fermarci in silenzio?
3. “Samuele crebbe e IL SIGNORE FU CON LUI, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole”. DIO È DALLA SUA PARTE. Solo la fedeltà nei confronti di Dio (lo «stare» con lui) consente a Samuele, di COMPIERE FINO IN FONDO il proprio cammino e RISPONDERE ALLA CHIAMATA, con tutte le conseguenze che essa comporta rispetto al tran tran quotidiano. STARE CON LUI…

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Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 6,13-15.17-20
 
Fratelli, il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo.
Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

1. Nel brano di oggi Paolo affronta il TEMA DELLA SESSUALITÀ e del modo in cui essa va vissuta all'interno della vita di fede. Un nutrito gruppo di cristiani di Corinto pensava di essere completamente libero. Alcuni di loro ostentavano una rigorosa astinenza dal sesso, altri si dedicavano a un sesso sfrenato frequentando le prostitute. PAOLO INDICA LORO LA GIUSTA CONDOTTA DA TENERE NEI CONFRONTI DEL PROPRIO CORPO E DI DIO…

2. La questione è l'uso improprio e disordinato della sessualità. Paolo ci insegna che il corpo ha una dignità, IL CORPO APPARTIENE AL SIGNORE. Siamo del Signore e con il corpo noi possiamo vivere una SESSUALITÀ ORDINATA SEGNO DELL'AMORE NON SEMPLICEMENTE MATERIA DI GODIMENTO…

3. La sessualità è un modo con cui la persona vive intensamente quello che il Signore ci propone concretamente nella nostra carne. NEL NOSTRO CORPO POSSIAMO FARE LA VOLONTÀ DEL SIGNORE, docili alla sua parola, disposti a fare quello che Egli ci chiede…

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✠ Dal Vangelo secondo Giovanni- Gv 1,35-42

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.

Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

 

1. Andrea e Giovanni, discepoli del Battista, non dimenticheranno mai l’incontro con Gesù, indicato come «l’agnello di Dio». Nel vedere che lo seguivano, Gesù domandò loro: «CHE CERCATE?». È una domanda profonda. COSA CERCO IO SEGUENDO GESÙ? 

2. E alla domanda di Gesù essi rispondono con il desiderio di conoscerlo meglio, di stare con Lui. "DOVE ABITI?". Alle nostre domande, inquietudini e desideri Gesù NON OFFRE SOLUZIONI IMMEDIATE, ma risponde con un invito "VENITE E VEDRETE". È il “RIMANERE” con Gesù che non è un'esperienza “mordi e fuggi”. FACILE È ACCOGLIERE GESÙ DIFFICILE RIMANERE CON LUI IN OGNI CIRCOSTANZA. CORAGGIO...

3. Andrea, una volta incontrato e conosciuto Gesù, conduce da lui suo fratello Simone. «Andrea attiva il “PASSAPAROLA” … si fa guida, pastore, SI PRENDE CURA DEL FRATELLO. L’annuncio del Vangelo può e deve entrare nel mondo mediante il “passaparola”: SONO IO CHE INVITO L'ALTRO ALL’INCONTRO PERSONALE CON CRISTO. E' IL PIU' BEL REGALO CHE CI POSSIAMO FARE...
BUONA DOMENICA...

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CERCARE

«Che cosa cercate?». «Che cosa cercate, venendo in chiesa? Che cosa cercate, dicendo di essere seguaci di Cristo? Che cosa cercate nella preghiera?». Finché siamo in vita, abbiamo sempre bisogno di ricercare. Cercare è faticoso; esige pazienza, impegno, dedizione. Non riteniamoci soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto Continuiamo nella nostra ricerca, spinti dal desiderio di sempre nuove scoperte nella fede.

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OMELIA -  II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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