giovedì 30 ottobre 2025

30.10 SAN GERMANO DI CAPUA

SAN GERMANO DI CAPUA

 San Germano di Capua (morto nel 541) fu una delle figure più luminose della Chiesa del sesto secolo, noto per la sua profonda vita spirituale, la carità verso i poveri e il ruolo decisivo nella riconciliazione tra la Chiesa d’Occidente e quella d’Oriente dopo lo scisma acaciano. Nato in una famiglia benestante, alla morte del padre vendette tutti i suoi beni e ne distribuì il ricavato ai poveri, scegliendo di condurre una vita di preghiera, penitenza e meditazione delle Scritture.

 Alla morte del vescovo Alessandro, nel 516, il clero e il popolo di Capua lo elessero come suo successore. Pur sentendosi indegno, Germano accettò per obbedienza, dimostrando subito la sua saggezza e il suo zelo pastorale. La sua fama di santità e di dottrina spinse papa Ormisda ad affidargli una missione di grande importanza: ristabilire la comunione con la Chiesa d’Oriente, divisa da oltre trent’anni a causa dello scisma acaciano, originato dal patriarca Acacio di Costantinopoli.

 Inviato nel 519 come capo della delegazione pontificia, Germano seppe coniugare fermezza nella fede e spirito di riconciliazione. L’ascesa al trono dell’imperatore Giustino e l’elezione del patriarca Giovanni crearono un clima favorevole al dialogo. Grazie alla sua diplomazia e alla chiarezza teologica con cui presentò la fede cattolica, i rappresentanti orientali accolsero le richieste di Roma. Il Giovedì santo del 519, nella cattedrale di Costantinopoli, venne solennemente proclamata la fine dello scisma e ristabilita la piena comunione con la Chiesa.

 Rientrato in Italia, Germano continuò a promuovere la pace ecclesiale e a consolidare l’unità tra le Chiese. Nei Dialoghi di san Gregorio Magno sono ricordati due episodi che rivelano la sua santità: l’apparizione dell’anima del diacono Pascasio, liberato dal Purgatorio grazie alle sue preghiere, e la visione di san Benedetto, che vide la sua anima innalzarsi al cielo in un globo di fuoco nel giorno della sua morte, il 30 ottobre 541.

 San Germano di Capua rimane modello di vescovo fedele, uomo di preghiera e costruttore di unità nella Chiesa, testimone della forza della carità e della verità vissute in comunione con Dio.

 

Per noi oggi:

 Siamo costruttori di comunione o difensori di confini? San Germano non si è chiuso nei propri schemi ma ha speso la vita per ricucire uno scisma. Oggi, nelle nostre comunità e famiglie, siamo capaci di cercare la riconciliazione o preferiamo avere “ragione” piuttosto che costruire unità?

 Abbiamo il coraggio di spogliarci per il Vangelo? Germano vendette i suoi beni per seguire Cristo: un gesto estremo di libertà. Noi, invece, siamo incatenati al benessere e alle sicurezze, persino spirituali. Cosa saremmo disposti a perdere pur di vivere una fede autentica?

 La nostra fede brucia ancora? San Benedetto vide l’anima di Germano elevarsi in un globo di fuoco: simbolo di un cuore ardente di Spirito Santo. Ma la nostra fede oggi — tiepida, distratta, abitudinaria — scalda ancora qualcuno o si è spenta nella mediocrità del “si è sempre fatto così”?


I santi sono gli unici uomini veramente e pienamente realizzati.
 Nato nel V secolo da famiglia agiata, Germano si privò dei suoi beni per darli ai poveri. Condusse poi vita ascetica fino al 516 quando venne eletto vescovo di Capua. Amato nella sua diocesi, svolse una missione diplomatica particolarmente delicata. Su mandato di papa Ormisda si recò a Costantinopoli per cercare di mettere termine allo scisma iniziato dal patriarca Acacio. Nel tentativo di giungere all’unità con quanti si rifiutavano di accettare il concilio di Calcedonia, il patriarca aveva composto una formula di unione respinta da papa Felice II e dalle chiese d’occidente. La trattativa cui partecipò Germano andò a buon fine. L’imperatore Giustino e il patriarca Giovanni sottoscrissero il documento proposto da papa Ormisda e venne superata una divisione che durava ormai da due generazioni. Ritornato nella sua diocesi, il vescovo condusse vita ascetica fino alla morte avvenuta nel 541. 


Nessun commento:

Posta un commento