giovedì 23 ottobre 2025

SEI GIÀ OPERA D’ARTE

SEI GIÀ OPERA D’ARTE

Viviamo in un mondo che insegna a misurare il proprio valore con i like, con il numero di follower o con il confronto costante con influencer e celebrità. Ma davvero l’amore per sé stessi nasce così? O forse c’è una via diversa, più vera, che non inganna e non delude?

Medici, psicologi, insegnanti e genitori, propongono di accompagnare le ragazze nell’adolescenza, tra domande sul corpo, le emozioni e le relazioni. Ma una chiave cristiana, rivela qualcosa di ancora più profondo: amare se stessi significa innanzitutto scoprire come Dio ci ha pensati e amati.

 

Attrattiva o provocazione?

 Molte adolescenti si chiedono: “Come posso farmi notare da un ragazzo?”

La risposta è chiara: tutto parte dall’autostima. Non si tratta di vestirsi in modo provocante o di attirare attenzioni facili, ma di imparare a guardarsi con rispetto e a vivere la propria femminilità come un dono. La fede aggiunge una luce ulteriore: non siamo state create per piacere agli altri, ma perché siamo già preziose agli occhi di Dio. La vera attrattiva nasce quando una ragazza sa che la sua dignità non dipende dai giudizi esterni, ma dal fatto di essere figlia amata del Padre.

 

Gratitudine, ascolto, autenticità

 Il consiglio degli esperti per le ragazze è quello di praticare la gratitudine, vivere il presente, ascoltare gli altri, e coltivare passioni. Tutto questo è essenziale, ma il cristianesimo mostra che non sono solo “strategie” per piacere: sono virtù che rendono una persona luminosa.

  • La gratitudine ci ricorda che tutto è dono.
  • L’ascolto ci fa immagine di Cristo, che ha saputo chinarsi su ciascuno.
  • L’autenticità ci libera dalle maschere che il mondo ci impone.

In altre parole, piacersi davvero significa rispecchiare l’amore di Dio.

 

Il corpo: tempio e non merce

 Accettare il proprio corpo è forse la sfida più grande dell’adolescenza. Le trasformazioni, i complessi, il confronto con le immagini perfette sui social possono minare l’autostima. La fede cristiana ci ricorda una verità esplosiva: il tuo corpo è tempio dello Spirito Santo. Non è un oggetto da confrontare, giudicare o vendere. È la casa che Dio stesso ha scelto per abitare in te.

Quando ti guardi allo specchio, non fermarti a ciò che non ti piace. Chiediti: “Vedo solo difetti o vedo un’opera meravigliosa di Dio?”

 

Diventare “casa” per gli altri

 “Una donna che ama e accetta se stessa diventa una casa per gli altri.” Questa immagine è profondamente cristiana: Maria è la prima “casa” che ha accolto Gesù.

Ogni donna, imparando ad accogliere se stessa, può diventare rifugio di amore, sicurezza e accettazione per chi le è vicino. E non serve essere perfette. Anche le fragilità, se offerte a Dio, diventano porte attraverso cui gli altri possono sentirsi accolti.

 

Le relazioni che costruiscono

 Le relazioni che costruiscono, e lo sappiamo bene, ed è per questo che le ragazze fanno bene a circondarsi di persone che fanno crescere, non che distruggono. Questo è fondamentale anche per la vita di fede. I veri amici non sono quelli che ti usano o ti trascinano nel vuoto, ma quelli che ti ricordano il tuo valore, ti sostengono nei momenti difficili e ti aiutano a vivere la verità. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Cercare relazioni sane significa anche cercare comunità dove Cristo è presente: amicizie vere, gruppi di fede, luoghi in cui puoi essere te stessa senza maschere.

 

Conclusione

 In conclusione possiamo dire che amare se stessi non è egoismo. È imparare a guardarsi come ci guarda Cristo: con amore, pazienza, tenerezza.

Per questo, care ragazze e cari ragazzi, ricordate:

  • Non siete nate per inseguire modelli impossibili, ma per risplendere della vostra unicità.
  • Non siete corpi da confrontare, ma templi da custodire.
  • Non siete destinate a mendicare amore, ma a riceverlo e a donarlo.

Amarsi significa lasciarsi amare da Dio. E da lì nasce tutto il resto.

 

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