La carità fa più bene a chi la fa che a chi la riceve.
Carlo Gnocchi, nacque da una povera famiglia in provincia di Milano e diocesi di Lodi nel 1902. Alla morte del padre si trasferì a Milano. Entrato nel Seminario della diocesi di Milano, venne ordinato prete nel 1925. Dopo alcuni anni come assistente di oratorio, venne nominato assistente spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane, a Milano. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, partì come cappellano militare volontario per il fronte greco-albanese, per condividere la sorte dei suoi giovani. Ritornò nel 1942 ma, nello stesso anno, partì per la Russia con gli alpini della Tridentina. La drammatica esperienza della guerra e della ritirata dei soldati italiani lo spinse a riflettere e a considerare il mistero del dolore, specie negli innocenti e nei bambini. Si dedicò quindi a una grandiosa opera di carità nei confronti degli orfani di guerra e dei mutilatini. Malato di tumore, morì il 28 febbraio 1956, dopo aver donato le proprie cornee a due ragazzi ciechi, in un’epoca dove i trapianti d’organi non erano ancora regolamentati dalla legge italiana.
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NELLO STESSO GIORNO:
SS. CRISANTO E DARIA, MARTIRI, SULLA VIA SALARIA NUOVA
Roma, † 283 ca.
Crisanto, pagano di origini alessandrine, viene a Roma per studiare e si converte al cristianesimo. Il padre cerca di riportarlo al paganesimo in tutti modi, anche offrendogli la vestale Daria, col risultato che si converte anche lei. Entrambi muoiono martiri nel 283 e sono patroni di Reggio Emilia.
SANTI CRISPINO E CRISPINIANO, MARTIRI
m. circa 285
Al tempo di Diocleziano, Crispino e Crispiniano si stabiliscono a Soissons, nella Gallia belgica, oggi Francia, dove esercitano il mestiere di calzolai, trasmettono la fede cristiana ed evangelizzano il popolo. Vengono perciò arrestati dall’imperatore Massimiano e martirizzati nel 285.
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