domenica 31 dicembre 2023

Gen 15,1-6; 21,1-3 - Eb 11,8.11-12.17-19 - Lc 2,22-40 - SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO B)

SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO B)
Domenica 31 Dicembre 2023

 

Dal libro della Gènesi - Gen 15,1-6; 21,1-3

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede».
Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».
Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso. Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.

1. Abramo non riesce ad avere figli, è ormai VECCHIO, STANCO E DEMORALIZZATO. Il SIGNORE GLI SI PRESENTA COME SUO AIUTO, COME SUO SCUDO, e Abramo gli dice: «Signore Dio, che cosa mi darai?...” Ma Dio continua a dirgli: "NON TEMERE...". ABRAMO CONTINUA A CONFIDARE IN DIO NONOSTANTE TUTTO.
2. Il Signore gli promette una DISCENDENZA. Esci dalla tua tenda, ESCI FUORI, guarda le stelle il cielo stellato e conta il numero delle stelle se ci riesci, tale sarà la tua discendenza. È IMPOSSIBILE CONTARE TANTA LUCE NELLA SUA NOTTE. Tale sarà la sua discendenza. USCIAMO FUORI DAI NOSTRI SCHEMI…
3. Al di là di quello che Abramo si aspetta, al di là di quello che Abramo può, IL FUTURO PER LUI SARÀ INFINITAMENTE PIÙ GRANDE, PIÙ BELLO, PIÙ LUMINOSO DI QUELLO CHE LUI SI ASPETTA. E il figlio gli riporterà il sorriso. Nascerà proprio Isacco e verrà chiamato “Sorriso”. È IL SORRISO DI DIO CHE APRE LA BOCCA DI ABRAMO ALLA GIOIA. Dalla demoralizzazione alla GIOIA….

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Dalla lettera agli Ebrei - Eb 11,8.11-12.17-19
 
Fratelli, per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

1. Il brano di oggi passa in rassegna i principali personaggi dell'Antico Testamento e ricorda le DIFFICOLTÀ CHE HANNO SAPUTO SUPERARE GRAZIE ALLA LORO FEDE. In particolare sono ricordati qui gli esempi di Abramo, Sara e Isacco. RINVIGORIAMO LA NOSTRA FEDE...

2. Dio chiede ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco, il figlio della promessa. SEMBRA CHE DIO VOGLIA DISTRUGGERE IL PEGNO DEL FUTURO che egli stesso aveva donato ad Abramo ed annullare così tutte le sue promesse. MA NON TUTTO CIÒ CHE APPARE, È COME SEMBRA…

3. ABRAMO SCEGLIE DI FIDARSI DEL SIGNORE, si mostra pronto a offrirgli il figlio, perché pensava: “DIO È CAPACE ANCHE DI FAR RISORGERE DAI MORTI”. Per questo lo riebbe vivo, e FU COME UN SIMBOLO. È il simbolo del figlio unigenito “GESÙ” offerto e vivo, risorto, Re in eterno per noi. IL SIGNORE MANTIENE LA PROMESSA MA CHIEDE A NOI DI FIDARCI DI LUI...

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✠  Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,22-40
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


1. Il SEGNO DELLA CIRCONCISIONE diceva l'appartenenza al popolo che si era impegnato con Dio in un patto di alleanza e di fedeltà. A questo patto Israele NON è mai stato fedele, è sempre venuto meno. Dio no. Anzi, in Gesù trova COMPIMENTO. GESÙ È, ALLO STESSO TEMPO, IL SÌ DI DIO ALL'UOMO E IL SÌ DELL'UOMO A DIO. E' L'UOMO REALIZZATO... IMITIAMOLO...
2. SIMEONE riconosce IN QUEL BAMBINO IL SIGNORE, IL MESSIA DI ISRAELE, L'ATTESO DELLE GENTI. Finalmente l'ha visto! Ora può morire in pace. La paura della morte è vinta, perché finalmente È POSSIBILE TROVARE DIO NEL PROPRIO LIMITE, nella condizione della carne umana. Anche ANNA, ormai vecchia e vedova da tanti anni, TROVA FINALMENTE LO SPOSO DI ISRAELE. Le grandi paure dell'uomo, la morte e la solitudine, si dissolvono: DIO SI FA COMPAGNO DANDO SENSO ALLA VITA E SPERANZA DINANZI ALLA MORTE. CRESCIAMO NELL'AMICIZIA COL SIGNORE..
3. Giovanni Paolo II: "l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia". QUAND'È CHE UNA FAMIGLIA È VINCENTE? Il modello di Nazareth spinge a cercare il criterio del successo della vita familiare NELL'ESERCIZIO DELL'AMORE, nel continuo superamento del proprio egoismo. Un amore che ben conosce il sacrificio personale, la spada che ti trapassa l'anima. CAPITO!!
BUONA DOMENICA…

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SANTA FAMIGLIA

Chiediamo l’intercessione della Santa Famiglia, perché le nostre famiglie sappiamo riscoprire ogni giorno la grazia del Sacramento del matrimonio, la bellezza dell’amore vicendevole, per non cadere nel deserto dell’amore. È triste quando la famiglia si riduce a una falsa convivenza sotto lo stesso tetto. Ricordiamo sempre: «L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia» (Giovanni Paolo II).

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OMELIA - SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO B)


 

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