giovedì 23 novembre 2023

LA “CORDA PAZZA”.

LA “CORDA PAZZA”.

La vita è un compromesso. Se viene infranto, l’ordine sociale viene spezzato e la convivenza sociale minata alle fondamenta. Per salvaguardare tale compromesso c’è una strategia sicura e ben collaudata: tirare la “corda civile” che è dentro ciascuno di noi, che ci fa dire cose che rispettano, in modo pedissequo, la morale corrente. Così nessuno si farà male.
Ma c’è una strategia opposta, anch’essa altrettanto sicura, diretta a frantumare la dimensione del compromesso: tirare la “corda pazza” che alberga in ciascuno di noi e che ci porta a dire senza freni e senza autocontrollo cose che immancabilmente risulteranno — davanti al tribunale della coscienza collettiva — alquanto scomode e imbarazzanti.
C’è anche una terza “corda”, quella “seria”: essa viene in soccorso delle altre due e, in qualità di moderatrice, tende a trovare il giusto equilibrio tra le opposte pulsioni.
Ne Il berretto a sonagli (1917) Luigi Pirandello mette a nudo le ipocrisie e le false moine della borghesia benpensante, tutta presa dal non “disturbare” le convenienze sociali così da tutelare la verità, o presunta tale, che presiede alle dinamiche della ordinaria quotidianità. Ma se si intende squarciare la placida e rassicurante superficie delle cose e inabissarsi fino a guadagnare la verità, “quella vera”, allora lo scenario cambia.
La “corda civile” è perfettamente funzionale a conservare intatta la superficie e, con essa, la verità comoda accettata, con atteggiamento supino e ipocrita, dalla società.
La missione della “corda pazza” sarà allora quello di denunciare il carattere fallace della verità che tale non è, e di gridare al mondo la verità vera. Ma è una missione destinata a fallire.
Di fronte alla mediocrità e all’angustia mentale di un piccolo paese, la signora Beatrice che ha il coraggio di tirare la “corda pazza” — in un contesto di tradimenti, adulteri e falsità — non solo non verrà creduta, proprio perché dice la verità vera, ma sarà anche rinchiusa in una casa di cura. Ella, infatti, rappresenta una letale minaccia per la formale rispettabilità borghese, ed è dunque bene, anzi necessario, ridurla al silenzio, vistò che le sue parole scaturiscono dall’aver tirato, dentro di lei, la “corda pazza”.

Papa Francesco ci ricorda che “ci vuole parresia nella fede, nella vita e anche nella preghiera”. “La parresia esprime la qualità fondamentale nella vita cristiana: avere il cuore rivolto a Dio, credere nel suo amore, perché il suo amore scaccia ogni falso timore, ogni tentazione di nascondersi nel quieto vivere, nel perbenismo o addirittura in una sottile ipocrisia”.

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