giovedì 30 novembre 2023

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI È IL MODO PER NON CONOSCERSI!

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI È IL MODO PER NON CONOSCERSI!

Com’è che noi ci conosciamo? Come conosciamo chi siamo, noi stessi? Ci sono tre grandi strade:
1) L’autoriflessione. Mi fermo, mi ascolto, guardo a quello che ho dentro e lo sviluppo. Ma guardarsi dentro richiede tempo, impegno e desiderio. Bisogna fermarsi e vedere cosa c’è dentro nel bagaglio che ognuno di noi ha (risorse, doni, talenti, capacità, sensibilità, comportamenti, ecc). La maggior parte delle persone non vuole guardarsi dentro per cui non sa chi è. Quando chiedi alle persone: “Per che cosa daresti la vita? Che cosa ti appassiona? A che cosa saresti disposto a non rinunciare mai? Dove, quando, ti senti vivo?”, la maggior parte non sa cosa rispondere: “Boh!”. E perché? Perché non si conosce e non sa cosa c’è dentro di sé.
2) L’osservazione del nostro comportamento. Osservo che sono sempre nervoso, che “scatto” con un niente, che sono sempre irrequieto e mi dico: “Ho rabbia dentro di me”. Osservo che se non me lo chiedono non parlo mai, che temo sempre di sbagliare o di dire una cosa inappropriata o di fare brutta figura, che arrossisco quando qualcuno mi rivolge la parola e mi dico: “Sono timido”. Osservo che non faccio nulla se non ho l’approvazione di mia madre o della mia famiglia o dell’autorità e mi dico: “Non sono autonomo!”.
Solo che osservarsi costa fatica e per farlo bisogna guardarsi dentro.
3) Il confronto con gli altri. Guardo gli altri e mi dico: “Sono più bello di Tizio? Sono più bravo di Caio? Sono più intelligente, fortunato, “studiato”, ricco di Sempronio?”. Quando si fa così? Gli studiosi hanno visto che più uno fa così e meno si conosce; cioè più le persone si confrontano e meno si conoscono (meno cioè hanno informazioni su di loro). Confrontarsi è semplice, è facile, ma non permette di conoscersi. Permette solo un giudizio (più o meno) su di sé o sugli altri.
Nella versione positiva: “Io sono più di te” per cui posso criticare, denigrare e, anche se anch’io ho qualche peccato, di certo io non sono come te!!! Oppure la viviamo nella versione negativa: “Tu sei più di me”, per cui io non valgo niente e sono un nulla. Ma sentirsi più degli altri o sentirsi meno degli altri, in ogni caso vuol dire confrontarsi. Poi nel confronto si esce vincenti o perdenti ma in ogni caso ci si confronta.
La dinamica profonda è: “Guardo gli altri per vedere se sono meglio o peggio”, che vuol dire: “Io non ho valore: il mio valore dipende dagli altri, a seconda che sono sotto o sopra. Non dipende da me, ma dalla mia posizione”.
Si è sempre in gara e sempre in competizione. Ecco cosa fa il confrontarsi.
Ama ciò che sei… e sarai felice. Ama ciò che hai… e sarai felice.

Nessun commento:

Posta un commento