giovedì 9 novembre 2023

UN DECALOGO PER VERIFICARE LA NOSTRA ATTITUDINE AL DIALOGO.

UN DECALOGO PER VERIFICARE LA NOSTRA ATTITUDINE AL DIALOGO.

Oggi vogliamo provare ad esaminare la nostra sulla capacità di dialogare nella verità.  Prova a esaminarti con questo decalogo in modo che potrai educarti al dialogo.

1. Non c’è dialogo senza umiltà: accetto di mettermi in ascolto dell’altro? rinuncio a ogni pretesa sull’altro? mi apro alla verità di cui tutti dobbiamo obbedienza?

2. Non c’è dialogo senza ascolto. Faccio tacere i pregiudizi e le paure? sono aperto al nuovo? sono rispettoso dell’estraneità dell’altro? accolgo con fiducia l’altro come ospite interiore? desidero vivere la comune appartenenza alla verità e all’amore che salva?

3. Non c’è dialogo senza stupore: stupirsi, vedere il mondo con altri occhi, sentirsi parte e non tutto, mettersi in gioco e rischiare, disorienta, ma libera da false resistenze e rende capaci d’accogliere il vero da qualunque parte provenga.

4. Non c’è dialogo senza una lingua comune. Per comprendere le parole dell’altro bisogna ascoltare il cuore e rispettare la situazione vitale da cui esse provengono: solo così, il dialogo è «incontro nella parola» («dia-logos»).

5. Non c’è dialogo senza silenzio. Il silenzio è necessario sia per ascoltare e riflettere su quanto viene proposto dall’altro, sia per esprimere un’autentica prossimità, spesso veicolata dai gesti più che da molte parole. Non pronunceremo parole vere, se prima non avremo camminato a lungo sui sentieri del silenzio!

6. Non c’è dialogo senza libertà. Per aprirsi al dialogo e viverlo bisogna essere liberi da sé stessi, disposti a mettersi in discussione; liberi dagli altri, rifiutando i condizionamenti e le paure che a volte essi impongono; liberi per obbedire solo alla verità, che rende liberi (cf. Gv 8,32).

7. Non c’è dialogo senza perdono reciproco. Chi vuol dialogare, deve sgombrare la mente e il cuore da ogni risentimento o ferita di torti subiti: facendo memoria, il cuore va purificato con la richiesta e l’offerta del perdono.

8. Non c’è dialogo senza conoscenza reciproca. L’ignoranza dell’altro, della sua cultura, del suo mondo vitale, è alla base di incomprensioni e chiusure: per dialogare occorre conoscere l’altro e farsi conoscere da lui.

9. Non c’è dialogo senza responsabilità. Chi dialoga non dovrà mai dimenticare la rete di relazioni umane da cui proviene e verso cui è responsabile: il dialogo non elimina, anzi accresce il senso di responsabilità che ciascuno deve avere nei confronti del bene di tutti.

10. Non c’è dialogo senza verità. Chi non ha passione per la verità, non saprà dialogare. Nel dialogo il cuore si apre a colui che è la verità, il Dio vivente, che viene ad abitare in chi – dialogando con lui – accoglie il suo amore.

Ogni tanto fai un check up sul decalogo per verificare la tua capacità di dialogo…

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