martedì 27 agosto 2024

27.08.2024 - 2Ts 2,1-3.13-17 - Mt 23,23-26 - Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési - 2Ts 2,1-3.13-17

Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo!
Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
1. Se riguardo alla venuta del Signore vi è certezza, NON È DATO AD ALCUNO SAPERE IL GIORNO E L’ORA. Non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, quasi che il giorno del Signore sia già giunto, IL MOMENTO VERRÀ QUANDO NOI NON LO SAPREMO.  Vivi l’attesa…
2. I Tessalonicesi sono invitati a rendere grazie perché TUTTO È DONO, veramente. E a RIMANERE SALDI NELLA TRADIZIONE. Rimanere attaccati alla Parola tramandata dagli apostoli. Non bisogna andare oltre e fuori in nome di una pretesa autorità…
3. DALLA FEDELTÀ alla Parola così come tramandata, abbiamo la GARANZIA DI CAMMINARE CONFORME A VERITÀ; e non ci mancherà la consolazione eterna e la speranza incrollabile. IN CRISTO E PER CRISTO VEDREMO CRESCERE E FORTIFICARSI in noi ogni opera e parola buona.

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+ Dal vangelo secondo Matteo - Mt 23,23-26
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito».
Gesù condanna gli scribi e farisei per la loro ipocrisia, evidenziando come si concentrino su dettagli minori della Legge, come il pagamento della decima su erbe insignificanti, trascurando giustizia, misericordia e fedeltà. Utilizzando la metafora del bicchiere pulito solo all'esterno, sottolinea la loro attenzione alle apparenze mentre l'interno è corrotto da avidità. Chiamandoli "guide cieche", critica la loro incapacità di comprendere e vivere l'essenza della spiritualità, distinguendo l'insignificante dall'essenziale. Questo messaggio è un'invito a fare attenzione ai pastori "rigidi". State attenti davanti ai cristiani – siano laici, preti, vescovi – che si presentano così “perfetti”, rigidi. State attenti. Non c’è lo Spirito di Dio lì. Manca lo spirito della libertà”.

 

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