venerdì 30 giugno 2023

30.06.2023 - Gen 17,1.9-10.15-22 - Sia circonciso ogni maschio in segno di alleanza. Sara ti partorirà un figlio.

          Dal libro della Gènesi - Gen 17,1.9-10.15-22

Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio l’Onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro».
Disse [di nuovo] Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio».
Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».
Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici prìncipi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo».
Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto.
1. Quando Abram ha 99 anni, Dio gli appare per la 5° volta e di nuovo gli ripete che farà alleanza con lui. Dio chiede ad Abramo una contropartita:” Questa è la mia alleanza tra me e voi: SIA CIRCONCISO OGNI MASCHIO”. La circoncisione diventa un SEGNO FORTE DI IDENTIFICAZIONE, UN SEGNO DISTINTIVO.

2. Nei versetti seguenti ABRAMO MOSTRA DI NON CREDERE AFFATTO ALLA PROMESSA, ne ride in cuor suo e invoca semmai Dio per il figlio che ha già. È LA CRISI DI FEDE. Il sorriso di Abramo, fanno percepire quanto LE VIE DI DIO SIANO SPESSO COSÌ “STRAMPALATE” da sembrare agli occhi degli uomini assurde e prive di senso, quando non addirittura buffe.

3. Segue la risposta di Dio: A DIO NON SFUGGONO NÉ IL RISO NÉ LO SCETTICISMO del suo eletto e la sua replica muove proprio da questo. RASSICURA ABRAMO che proprio da Sara avrà un figlio. Dio reagisce alle perplessità di Abramo e ci permette di osservare quanto LA STABILITÀ DELLA SUA ALLEANZA E LA FORZA DELLA SUA FEDELTÀ NON SIANO AFFATTO FONDATE SULLA RISPOSTA DEL PARTNER.

giovedì 29 giugno 2023

Mt 10,37-42 - XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Domenica 2 Luglio 2023
Mt 10,37-42 - Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.
1. Gesù domanda di essere amato più delle persone care. LUI IN QUESTA RELAZIONE CI METTE TUTTO SÉ STESSO, e così da questo amore esclusivo NASCONO NUOVE RELAZIONI col padre, la madre, col figlio e la figlia. RELAZIONI STABILI FONDATE IN DIO CHE DANNO FELICITÀ.
2. Gesù ci esorta a “PRENDERE” la nostra vita PER SEGUIRLO sulla via della croce. CI INVITA A FARE LA SCELTA DELLO SCHIAVO CHE SERVE TUTTI INDISTINTAMENTE. Servire tutti è una bella croce, FIDATI, è essere come Gesù servo degli uomini...
3. Chi accoglie un profeta, un giusto, e ogni semplice gesto, come il dar da bere un bicchiere d’acqua, NON RESTERÀ SENZA RICOMPENSA su questa terra come in cielo. TU SARAI UN COLLABORATORE DEL REGNO E TU FARAI PARTE DEL MONDO NUOVO. Non dimentichiamo l'accoglienza!
BUONA DOMENICA...
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 10,37-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

 

📲 I MIEI SOCIAL:

 

Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/2re-48-1114-16-xiii-domenica-del-tempo.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/rm-63-48-11-xiii-domenica-del-tempo.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2020/06/mt-1037-42-xiii-domenica-del-tempo.html

Rm 6,3-4.8-11 - XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 02 Luglio 2023
Rm 6,3-4.8-11 - Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con lui: camminiamo in una vita nuova.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 6,3-4.8-11
 
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

1. Il superamento della colpa originale avviene attraverso il battesimo. Il battesimo è l'unione al mistero pasquale di Cristo. MORTI E SEPOLTI CON CRISTO CON LUI RISORGIAMO A VITA NUOVA perché possiamo camminare in una vita nuova… 

2. Il VERBO CAMMINARE nel linguaggio biblico indica la morale, il comportamento. Col battesimo siamo diventati Figli, siamo risorti con Cristo a vita nuova, (=cancellato il peccato originale) di conseguenza POSSIAMO CAMMINARE IN UNA VITA NUOVA cioè COMPORTARCI IN MODO DEGNO DI GESÙ. Possiamo comportarci come Gesù, amandolo sopra ogni cosa. 

3. Gesù morì per il peccato una volta per tutti, ora vive e vive per Dio. Così anche voi consideratevi già morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù. Significa che SIAMO DEGNI DI GESÙ SE VIVIAMO PER LUI lo accogliamo veramente e lo imitiamo con una vita generosa.

📲 I MIEI SOCIAL:

 

Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/2re-48-1114-16-xiii-domenica-del-tempo.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/rm-63-48-11-xiii-domenica-del-tempo.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2020/06/mt-1037-42-xiii-domenica-del-tempo.html

2Re 4,8-11.14-16 - XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 02 Luglio 2023
2Re 4,8-11.14-16 - Costui è un uomo di Dio, un santo, si fermi da noi.
Dal secondo libro dei Re 2Re 4,8-11.14-16
 
Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare».
Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo [disse a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia».

1. ELISEO VENNE ACCOLTO DA UNA ILLUSTRE DONNA DI SUNEM la quale, non solo lo accoglie in casa propria, ma progetta di costruirgli una stanza: fa un ampliamento della propria casa in modo tale da accogliere abitualmente il profeta quando passa. Questo è l’amore della donna verso Eliseo. È UN AMORE DI SOMMO RISPETTO.

2. QUESTA ACCOGLIENZA GENEROSA E OSPITALE PRODUCE UN EFFETTO DI VITA. Il profeta con la sua capacità di intercessore, ottiene la grazia della maternità per la donna. “Ripasserò L'ANNO PROSSIMO e tu, dice alla donna, STRINGERAI UN FIGLIO TRA LE TUE BRACCIA”.

3. La donna di Sunem avendo accolto generosamente un profeta, ottiene come ricompensa di generare la vita. LA DISPONIBILITÀ A DARE FA FIORIRE LA VITA. SEMPRE!

📲 I MIEI SOCIAL:

 

Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/2re-48-1114-16-xiii-domenica-del-tempo.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/rm-63-48-11-xiii-domenica-del-tempo.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2020/06/mt-1037-42-xiii-domenica-del-tempo.html

Lc 9,57-62 - RITO AMBROSIANO - DOMENICA V DOPO PENTECOSTE

RITO AMBROSIANO
DOMENICA V DOPO PENTECOSTE
Domenica 02 luglio 2023
Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 9,57-62
1. Gesù ha una META e uno SCOPO preciso, e vi DIRIGE LA PROPRIA VITA. Non solo. La sua determinazione SI TIRA DIETRO coloro che si mettono a seguirlo. Facciamo anche noi una scelta DECISA e RADICALE DI SEGUIRLO... NON TROVIAMO GIUSTIFICAZIONI...
2. La tentazione che abbiamo è quella di riportarci sulla strada sbagliata con la NOSTALGIA DEI PIACERI E DELLE ABITUDINI PASSATE. Ma come dice Gesù se ci si volge indietro, non si è adatti per il Regno di Dio. In altre parole, BISOGNA OPERARE UN TAGLIO NETTO CON IL PASSATO PER SEGUIRE LIBERAMENTE GESÙ. TAGLIA….
3. Nella vita avremo sempre un’ultima obiezione, un ultimo adempimento, un ultimo problema da risolvere prima di fare il passo decisivo. SOLO L’AMORE TOTALE E LA DECISIONE INTERA CI METTE SULLA STRADA DI GESÙ. Questa totalità corrisponde al desiderio del cuore, LE MEZZE MISURE SFIANCANO…
BUONA DOMENICA...
+ Lettura del Vangelo secondo Luca 9,57-62

In quel tempo. Mentre camminavano per la strada, un tale disse al Signore Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: »Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: »Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

 

📲 I MIEI SOCIAL:

BUONA CONFESSIONE...


PREPARAZIONE PER UNA BUONA E VALIDA CONFESSIONE.
Verifica come ti comporti con Dio, il prossimo e te stesso. Prendi coscienza di quelli che sono i tuoi peccati.
Prega lo Spirito Santo che illumini la tua mente e la tua coscienza. Riconosci di essere peccatore bisognoso di perdono. Rispondi con un sincero e concreto proposito di non peccare più.
Medita l'amore di Gesù che muore al tuo posto perché tu viva.
Pentiti di essere ingrato e abbandonati alla sua misericordia.
CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO: È IL SACERDOTE CHE TI ACCOGLIE, MA È CRISTO CHE TI ASCOLTA E TI PERDONA.
Inizia invocando la Trinità con il Segno della Croce.
Ringrazia il Signore per i doni che ti elargisce ogni giorno. Confessa i tuoi peccati (tutti quelli gravi - alcuni veniali). Chiedi, se lo desideri, consiglio, esponi i tuoi dubbi... Manifesta il proposito con il quale intendi combattere il peccato.
Ascolta l'esortazione del Sacerdote per accogliere il perdono. Esprimi il dolore d'aver peccato e domanda umilmente perdono. Ricevi da Cristo, attraverso il Sacerdote, l'assoluzione.
RINGRAZIAMENTO: FA PARTE DEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE.
Esegui la penitenza suggerita dal Confessore.
Ringrazia il Signore del perdono che ti ha dato. Manifesta al Signore come intendi riparare il male commesso.

mercoledì 28 giugno 2023

28.06.2023 - Gen 15,1-12.17-18 - Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. E il Signore concluse un’alleanza con lui.

          Dal libro della Gènesi - Gen 15,1-12.17-18

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».
1. Dio nella 4° visione ribadisce che la RICOMPENSA PER ABRAMO SARÀ MOLTO GRANDE. Dio gli dice che avrebbe avuto un figlio proprio suo, nato dalle sue viscere e che la sua discendenza sarebbe stata numerosa come le stelle del cielo. EGLI CREDETTE: il verbo ebraico corrispondente è “aman”, da cui il nostro “Amen”, un VERBO CHE ESPRIME L’IDEA DI STABILITÀ, SICUREZZA, FIDUCIA. Abramo trova la propria stabilità in Dio…

2. E Dio glielo accreditò come giustizia, cioè RICONOSCE CHE LA SCELTA DI ABRAMO DI FIDARSI DI DIO CORRISPONDE ALLA GIUSTA POSIZIONE DELL’UOMO RISPETTO A DIO. Secondo la Bibbia, “giusto” è colui che è come Dio lo desidera, colui che “continuò a credere”.

3. Segue l’alleanza. Per stabilire un’alleanza si prendevano degli animali, si dividevano a metà. I DUE CONTRAENTI DEL PATTO PASSAVANO IN MEZZO AGLI ANIMALI impegnandosi a rispettare il patto per non fare la fine degli animali. La cosa eccezionale, è che SOLO IL SIGNORE, rappresentato simbolicamente dal fuoco, PASSA IN MEZZO AGLI ANIMALI DIVISI, cioè Lui solo “taglia l’alleanza”, LUI SOLO SI IMPEGNA IN MODO DEL TUTTO LIBERO E GRATUITO NEI CONFRONTI DI ABRAMO E DEL POPOLO EBRAICO. L’alleanza è propriamente un dono di Dio, UN DONO CHE DIO FA E GARANTISCE PER SEMPRE AL PATRIARCA E AI SUOI DISCENDENTI, ai quali non è chiesta nessuna contropartita, se non quella di CREDERE, cioè fidarsi di Dio e delle sue promesse, accogliendo il suo dono come fondamento della propria vita.

martedì 27 giugno 2023

27.06.2023 - Gn 13,2.5-18 - Non vi sia discordia tra me e te, perché noi siamo fratelli.

          Dal libro della Gènesi - Gn 13,2.5-18

Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.
Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
1. Abramo è il chiamato e Lot è l’altro che con lui cammina e si arricchisce. Lot era il piccolo orfano, un nipote che Abramo aveva adottato, portato su con amore, curato, fatto crescere. ABRAMO E LOT SI SONO ENORMEMENTE ARRICCHITI, E CON LA RICCHEZZA, COME SUCCEDE SEMPRE, COMINCIANO I PROBLEMI: i pascoli non bastano più per entrambe le greggi, occorre dividersi gli spazi.

2. Abramo poteva aspettarsi da Lot soggezione, umiltà, accettazione, sottomissione. LOT SCEGLIE INVECE, PER IL PROPRIO INTERESSE, IL POSTO PIÙ BELLO E PIÙ FACILE DA ABITARE. Abramo glielo permette TRATTANDOLO DA FRATELLO, glielo lascia anche se sa che la terra di Canaan è quella che Dio ha promesso a Lui. ABRAMO È UN MITE CHE SI FIDA DI DIO…

3. Abramo e la sua famiglia abbandonano Lot e vanno verso il deserto. ABRAMO HA DENTRO QUALCOSA DI PIÙ, HA UN TESORO NEL CUORE: HA LA PROMESSA. Questa promessa gli è più ricca di qualunque altra cosa e LO RENDE LIBERO, tranquillo, disponibile, disposto a cedere il meglio all’altro.

SCACCIATE I DEMÒNI

 

SCACCIATE I DEMÒNI

Scacciare i demoni vuol dire liberare le persone dai modelli di vita che fanno ammalare, dagli schemi negativi, dai comportamenti distruttivi.

Facciamo alcuni esempi:

- Una donna "si sente morire" quando la figlia le chiede di uscire di casa la sera con gli amici. Non la lascerebbe mai andare. Guarire è poterla lasciare andare senza dover vivere l'inferno, senza aspettare con angoscia l'orario di ritorno della figlia.

- Un uomo quando gli dici qualcosa si chiude, tira su un muro e se ne sta in silenzio assoluto, non dicendo più niente. Scacciare i demoni è vincere questo schema di paura e di fuga e poter provare a parlare, ad esprimersi senza sentirsi attaccato o accusato sempre.

- Una donna quando parla urla sempre. Scacciare i demoni è poter ascoltarsi, poter sentire la propria voce e poter avere un tono più affettivo, più calmo, più dolce.

- Una donna è così timida che non riesce neppure a parlare in pubblico. Scacciare i demoni è poterci provare e poter trovare la forza per farlo così che possa anche lei prendere fiducia in sé e dire la sua.

Perché Dio è Vita e vuole che la vita viva, nasca, cresca, fiorisca, si espanda. Dio vuole che tutto sia ciò che dev'essere.

Scacciare i demoni vuol dire liberare le persone dai modelli di vita che fanno ammalare, dagli schemi negativi, dai comportamenti distruttivi.


lunedì 26 giugno 2023

26.06.2023 - Mt 7,1-5 - Togli prima la trave dal tuo occhio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 7,1-5
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Chi giudica si mette al posto di Dio e così facendo va incontro a una sconfitta certa nella vita perché verrà ripagato con la stessa moneta. E vivrà nella confusione, scambiando la “pagliuzza” nell’occhio del fratello con la “trave” che gli impedisce la vista. Chi giudica agisce all’opposto di quello che «Gesù fa davanti al Padre». Infatti Gesù «mai accusa» ma, al contrario, difende. 
Noi poi, quando giudichiamo il prossimo, specialmente se siamo coinvolti siamo implacabili, salvo poi lasciare passare tutto sotto il ponte quando si tratta di noi. L'insegnamento di Gesù rovescia il nostro modo di pensare. Prima occorre correggere noi stessi. Prova a pensare: quante volte nell'ultima settimana hai criticato gli altri e quante energie invece hai speso per correggere i tuoi vizi?

 

📲 I MIEI SOCIAL:

26.06.2023 - Gn 12,1-9 - Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

          Dal libro della Gènesi - Gn 12,1-9

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.

1. DIO HA UN PROGETTO CHE VUOLE REALIZZARE NELLA DISCENDENZA DI ABRAMO; Egli sempre predilige i piccoli, i poveri, gli infelici (es. Sara era sterile). DIO BENEDICE ABRAMO. Benedire significa dare pienezza di vita, armonia, felicità. In soli tre versetti, ci sono cinque benedizioni. 

2. Abramo di fronte alla chiamata di Dio NON CHIEDE NULLA, NON DICE NULLA, MA AGISCE ED ESEGUE SUBITO QUELLO CHE GLI VIENE RICHIESTO. Accetta di lasciarsi alle spalle tutto per andare verso una meta sconosciuta. DIO QUANDO CHIEDE QUALCOSA AD UNA PERSONA, DI SOLITO LO FA PER DARGLI MOLTO DI PIÙ. 

3. DIO PROMETTE ad Abramo un PAESE più grande, UN POPOLO numeroso e che renderà grande il suo NOME. Abramo “viaggia”, è pellegrino in una terra non sua, ma dei Cananei. L’UNICA CERTEZZA È LA PRESENZA DI DIO e per questo ogni volta che si ferma innalza un altare per rendere culto a Dio.

domenica 25 giugno 2023

Mt 10,26-33 - Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. - COMMENTO AUDIO.

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 25 Giugno 2023
Mt 10,26-33 - Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

📲 I MIEI SOCIAL:

 

Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/ger-2010-13-xii-domenica-del-tempo.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/rm-512-15-xii-domenica-del-tempo.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2020/06/mt-1026-33-xii-domenica-del-tempo.html

25.06.2023 - Mt 10,26-33 Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

NO PAURA

<<Non abbiate paura... agite nella luce, predicate dai tetti...>>: siate testimoni convinti e convincenti! Ricordiamoci che <in ogni istante della vita costituiamo un argomento pro o contro Cristo». E Cristo ci vuole con gli occhi e il cuore aperti sulla realtà, sulla vita! Non è più tempo di cristiani pigri, paurosi, assenti. È l'ora di cristiani forti, generosi pronti >>- pagare di persona per la diffusione del Vangelo...

 

📲 I MIEI SOCIAL:

 

Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/ger-2010-13-xii-domenica-del-tempo.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/06/rm-512-15-xii-domenica-del-tempo.html

VANGELO

https://renzozambotti.blogspot.com/2020/06/mt-1026-33-xii-domenica-del-tempo.html

sabato 24 giugno 2023

GESÙ: IL VISIONARIO

 

GESÙ: IL VISIONARIO

Visionario è chi sfida l'uomo. Sfidare vuol dire proporre mete alte in modo che l'altro tiri fuori tutte le sue risorse, le sue forze e le sue ricchezze.

Se tu mi chiedi poco io crederò di avere poco. Se tu non mi chiedi niente io crederò di essere niente. Ma se tu mi chiedi molto allora io sarò costretto a scavare dentro di me e a tirare fuori anche quello che non pensavo di avere.

Ai nostri giovani noi proponiamo mete che fan da ridere. Proponiamo solo mete esteriori: "Vai bene a scuola... trovati un bel lavoro... fatti una bella famiglia...". Allora passiamo il messaggio che vivere è raggiungere qualcosa, fare qualcosa, costruire qualcosa.

Quanti ragazzi identificano l'essere adulti con il fare qualcosa. Ma non si è adulti perché si fa qualcosa. Si è adulti perché si è qualcosa.

Visionario è chi ti dice: "No, tu puoi essere di più. Perché vuoi vivere come un verme quando sei fatto per il cielo?".

Peccato è essere aquile e vivere da galline: e dovremmo rendere conto di ciò che non siamo stati per paura, per vigliaccheria o per codardia.

I nostri ragazzi dobbiamo sfidarli nel costruire sé stessi, nel tirare fuori il meglio che hanno dentro. Sfidarli perché diventino animatori in parrocchia, spingerli perché aiutino gli altri, premere perché lavorino sul loro carattere. Far in modo che tirino fuori i valori che possiedono: l'amore per gli altri, la capacità di soffrire per ciò che vale, l'impegno per una causa, il senso di onestà, il rispetto di tutti, uno sguardo non raggomitolato su di sé ma aperto al mondo. Altrimenti avremo costruito degli operai, dei lavoratori ma non degli uomini. Altrimenti avremo degli uomini che vivono per produrre ma che non si possono sentire pieni, e quindi felici, di ciò che sono, che non si sanno appassionare, che vivranno sempre nella diffidenza e nel ritiro.

Visionario è chi ti dice: "No, tu puoi essere di più. Perché vuoi vivere come un verme quando sei fatto per il cielo?".


venerdì 23 giugno 2023

23.06.2023 - 2Cor 11,18.21-30 - Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

         Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 2Cor 11,18.21-30

Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.

1. L’Apostolo scende sullo stesso piano dei suoi oppositori, utilizzando l’arma carnale del vanto, proprio come stanno facendo i suoi denigratori. Paolo riesce, a ridimensionare la negatività insita nel vanto e si sente libero di vantarsi; e lo fa di gusto!

2. Ciò che attesta la superiorità dell’Apostolo rispetto ai suoi rivali è la CAPACITÀ DI AFFRONTARE PERICOLI E PATIMENTI PER PORTARE LA NOVITÀ DEL VANGELO E FONDARE NUOVE COMUNITÀ CRISTIANE.

3. “Se bisogna vantarsi, mi vanterò volentieri delle MIE DEBOLEZZE”, quelle che MANIFESTANO L’OPERA DELLA GRAZIA DIVINA nella sua esistenza. Infatti senza le nostre debolezze, saremmo tentati (e non saremmo i primi) di fare a meno anche di Cristo.