martedì 23 luglio 2024

23.07.2024 - Gal 2,19-20 - Gv 15,1-8 - Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati - Gal 2,19-20

Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
1. Paolo morto alla Legge affinché viva per Dio. Per Paolo tale morte rappresentava la RINUNCIA ALLA LEGGE COME VIA DI SALVEZZA; per ogni discepolo C’È UNA RINUNCIA DA FARE (alle tante leggi che ci diamo) per rinnovare la nostra vita a partire da Cristo.
2. Tale morte produce un’unione tale con il Signore che porta a dire Paolo: CRISTO VIVE IN ME. Cristo abita nel cuore di chi crede…
3. La conclusione la vediamo in una VITA TRASFORMATA che diventa una VITA VISSUTA NELLA FEDE DEL FIGLIO DI DIO, sostenuta dalla consapevolezza dell’amore che Dio ha vissuto per noi: “mi ha amato e ha consegnato se stesso per me”.

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+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 15,1-8
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

 

La parola di Gesù è chiara: se non resto in Lui, la mia esistenza inaridisce e fallisce, come un tralcio staccato dalla vite è destinato alla sterilità e alla distruzione. Cosa significa per me "stare in Lui" oggi? Significa vivere una relazione intima, di amicizia con Lui attraverso la preghiera, i sacramenti, la meditazione delle Scritture e  seguendo i suoi insegnamenti nella vita quotidiana.
Questo "stile cristiano" rende gloria al Padre. Il Padre affida a noi il compito di esprimere la sua cura paterna per gli uomini e ci dona la gioia e la pace di stare con Gesù Cristo sempre. La cura al prossimo richiede gesti concreti di amore, di solidarietà, di ascolto, promuovendo la giustizia e la pace nella comunità. Ci stai?

 

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