martedì 29 luglio 2025

HOLLYWOOD IN VATICANO?

HOLLYWOOD IN VATICANO?

Può sembrare lo sfondo di una scena da film. E invece è successo davvero: Al Pacino, 85 anni, ha incontrato Papa Leone XIV. Un attore leggendario, simbolo del potere cinematografico, e il capo della Chiesa cattolica, guida spirituale di miliardi di persone. Che cosa c’entrano l’uno con l’altro?

 C’entrano, eccome. Perché tra le luci dei set e le luci del Vangelo si nasconde la stessa tensione: la ricerca del senso, del bene, della bellezza. Un incontro tra mondi apparentemente lontani, ma in realtà bisognosi l’uno dell’altro.

Ma davvero la fede ha ancora qualcosa da dire a una star di Hollywood? E soprattutto: cosa può imparare un Papa da un attore?

 

Una scena fuori copione


Pacino si trovava in Italia per girare Maserati: The Brothers. Ma ha scelto di fermarsi. Di mettere in pausa ciak e copioni per vivere qualcosa di reale. Insieme al produttore Andrea Iervolino ha incontrato il Santo Padre in Vaticano, parlando di fede, famiglia, compassione, responsabilità sociale.

A molti sembrerà solo una manovra pubblicitaria. Ma non è questo il punto.
Il punto è che un uomo ultraottantenne, con una carriera straordinaria alle spalle, ha sentito il bisogno di rivolgersi a qualcosa di più grande.
Perché? Forse la vera domanda è: perché noi non lo facciamo?

 

Una celebrità con un vuoto dentro?


Siamo abituati a vedere le star come icone inattaccabili. Ma proprio loro – esposte, analizzate, idolatrate – spesso portano il peso più invisibile: una fame di senso. La fama, da sola, non basta. I riflettori non scaldano il cuore. E la solitudine del successo, quella sì, può fare molto rumore.

E allora viene spontanea una provocazione:

- Se persino Al Pacino ha bisogno di un momento di spiritualità, cosa ci dice questo sul nostro bisogno di fede?

 

Il cinema e la fede: due vie alla verità?


Il cinema racconta storie, emozioni, dilemmi morali. La fede cerca risposte, ma anche nuove domande. Non sono forse due modi di toccare la coscienza? In fondo, anche Gesù raccontava parabole. E Pacino, in Il Padrino III, ha portato sullo schermo uno dei più intricati intrecci tra potere, peccato e redenzione – proprio con un Vaticano che si muove sul filo del mistero.

 Ma non è fiction: la vera Chiesa non è fatta di intrighi, ma di persone in cerca di luce. E questi incontri – tra cineasti e papi, tra arte e spiritualità – ci ricordano che c’è un’anima sotto ogni ruolo, e una chiamata più profonda in ogni vita.

 Ultima domanda, la più scomoda:

- Perché spesso ridiamo o ci scandalizziamo di questi incontri, invece di lasciarci provocare?
Forse perché ci mettono davanti al fatto che anche noi – proprio come Al Pacino – potremmo (e dovremmo) incontrare Qualcuno capace di cambiare la nostra traiettoria.

 

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