Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 1Tm 4,12-16
Figlio mio, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza.In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri.Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.
1. Paolo gli indica le linee importanti che dicono la MATURITÀ della vita spirituale: LE PAROLE CHE SI DICONO, IL COMPORTAMENTO, L’AMORE, LA FEDE, LA PUREZZA. La vera “anzianità” non è quella cronologica, ma quella espressa in una vita fedele e saggia. Quanto sei maturo?
2. Un ministro deve VIVERE IL DONO SPIRITUALE che gli è stato conferito con l’imposizione delle mani. Lo fa perché deve incoraggiare ogni fratello alla FEDELTÀ AL DONO che ognuno ha ricevuto, anche se meno solennemente.
3. Bello il “VIGILA SU TE STESSO”, quasi a dire “occupati di te stesso” che non è nè chiusura nè narcisismo, ma ATTENZIONE A SÈ PER IL BENE DI TUTTI. Strumento di salvezza lo si è ATTRAVERSO LA PROPRIA FEDELTÀ, che è fedeltà al Signore che salva, e quindi indicazione di salvezza per gli altri.
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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 7,36-50
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Una donna, colpita dalle parole e dai gesti di Gesù, lava con le lacrime i suoi piedi e li asciuga con i capelli, riconoscendo i suoi errori e provando grande dolore. Il fariseo Simone, invece, giudica Gesù per aver permesso questo gesto, dimostrando di non comprendere il progetto di Dio. La donna, umiliandosi profondamente, riconosce in Gesù colui che può liberarla dal peccato e, per il suo grande amore e pentimento, le vengono perdonati i grandi peccati. In che modo il gesto di umiliazione e pentimento della donna ti ispira la tua vita?
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