giovedì 31 agosto 2023

31.08.2023 - 1Ts 3,7-13 - Mt 24,42-51 - Tenetevi pronti.

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési - 1Ts 3,7-13

Fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore.
Quale ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, noi che con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e completare ciò che manca alla vostra fede?
Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi!
Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
1. Chi riempie di gioia santa e pura il cuor di Paolo, chi ha resi saldi i suoi figli spirituali è Dio; e l'apostolo rende grazie a Dio. L'AMORE D'UN CUOR RICONOSCENTE È QUEL CHE DIO ASPETTA DALL'UOMO. Paolo poi desidera rivedere i Tessalonicesi per colmar colle sue istruzioni e colle sue esortazioni le lacune della loro fede. LA FEDE È PROGRESSIVA ED HA BISOGNO D'ESSERE ACCRESCIUTA…
2. Paolo invano ha cercato di RIVEDERE I SUOI FIGLI SPIRITUALI, ma Dio è onnipotente e può ordinar le circostanze in modo da farci giungere fino a voi. LUI GUIDA IL NOSTRO CAMMINO VERSO DI VOI!
3. Paolo infine PREGA IL SIGNORE PERCHÉ AUMENTI IN LORO L’AMORE VERSO TUTTI. Nell’amore il cuore è saldo è attaccato a Cristo, è permeato dalla santità e giunge ad essere irreprensibile fino ad essere accolti nella gran famiglia dei santi di tutti i tempi che saranno PER SEMPRE UNITI AL SIGNORE.

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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,42-51

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Il Signore può apparire da un momento all’altro, senza preavviso. Per questo dobbiamo essere come servi che lavorano con coscienza e impegno in attesa del padrone. Da questa attesa il premio che il padrone darà. Agire diversamente è da imprudenti e fa correre il rischio di buttar via la vita. 
Vegliare significa questo: non permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità. È la preghiera che tiene accesa la lampada del cuore. Specialmente quando sentiamo che l’entusiasmo si raffredda, la preghiera lo riaccende, perché ci riporta a Dio, al centro delle cose. La preghiera risveglia l’anima dal sonno e la focalizza su quello che conta, sul fine dell’esistenza.
"Il Figlio del­l’uomo verrà". Egli è già accanto a noi. Ricerchiamo la stella che guida e orienta il nostro cammino verso di Lui.
E Tu, stai vivendo nell'attesa della Sua venuta oppure vivi alla giornata arrangiandoti come capita?

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Un ladro nella notte. Niente di più inquietante, eppure forse è l’unico che ci può svegliare. La veglia, la vigilanza infatti ci potrà salvare, nient’altro. Siamo pronti ad essere sorpresi?

 

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