martedì 5 agosto 2025

IL FIGLIO È VESCOVO, LA MADRE È SUORA: LA STORIA CHE COMMUOVE IL BRASILE

IL FIGLIO È VESCOVO, LA MADRE È SUORA: LA STORIA CHE COMMUOVE IL BRASILE

Il sogno di una bambina che non voleva sposarsi

 Nel cuore del Mato Grosso do Sul, tra villaggi rurali e strade sterrate, c’è una donna che ha trasformato la sua lunga sofferenza in una luminosa vocazione. Si chiama Sebastiana Onofre Lima. Oggi tutti la conoscono come Suor Sebastiana, ma per oltre cinquant’anni è stata semplicemente "mamma", "vedova", "contadina", e per qualcuno persino "dimenticata". Eppure, in silenzio, non ha mai smesso di credere in un sogno custodito nel cuore fin da bambina: diventare suora.

 Ma la sua vita aveva preso tutt’altra direzione. Si era sposata giovanissima, non per amore ma per dovere. Suo padre, come accadeva spesso in tempi di povertà, la diede in sposa per aiutare la famiglia. Nacquero nove figli. Una madre instancabile, piena di fede, che ogni sera – dopo aver messo a letto la famiglia – si inginocchiava e continuava a pregare.

 “Non volevo sposarmi, volevo farmi suora,” ripeteva.

 Queste parole, pronunciate con candore negli anni, non sono mai state dimenticate da suo figlio, Henrique. Lui la ascoltava, da piccolo, mentre lei parlava a Dio nel silenzio della casa. E un giorno, quando suo marito era ormai sul letto di morte, fu lui stesso a dirglielo:

“Aiuta tua madre ad andare in convento, è il suo sogno.”

 Quel sogno, dopo 36 anni di matrimonio, si è finalmente avverato. A 55 anni, Sebastiana ha varcato la soglia del convento, accolta dalle sorelle Redentoriste. Ha detto sì. Non al marito, non al padre, ma finalmente a Dio.

 Madre e figlio: due vocazioni, un’unica fede

 Henrique aveva sei anni quando sentì la chiamata di Dio. L’aveva vista ogni giorno, lì in casa: una fede viva, quotidiana, tenace. A 14 anni entrò in seminario. Ma la vita non gli rese facile il cammino: a 22 anni dovette interrompere tutto per aiutare la famiglia. Lavorò come camionista, nei campi, nelle strade. Nessuna tonaca, solo fatica e polvere.

 Ma la vocazione non si spegneva. Nel 1991 riprese gli studi. E nel 1999, a 35 anni, Henrique fu ordinato sacerdote. Venti anni dopo quella voce bambina, e con l’intercessione di quella madre che pregava per lui, giorno e notte.

 Nel 2016, Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Dourados. La madre era lì. Non con fiori e abiti eleganti, ma con il velo della consacrazione sul capo. Perché anche lei, ormai, era diventata suora. E non una qualunque: una donna che accompagnava altre vedove, altre madri spezzate, verso la guarigione e la fede.

 “Sono felice come suora,” dice oggi suor Sebastiana.

“Il mio desiderio è sempre stato tirare fuori queste persone dal deserto e condurle a una vita dignitosa.”

Sua madre non è solo una madre. È la sua promotrice vocazionale. Quella che ha vissuto il Vangelo prima di insegnarlo. E lui, oggi vescovo, lo sa bene:

“Sono sicuro che prega molto per me, per la diocesi, per tutta l’opera. Non c’è dubbio che sia un grande sostegno.”

 È raro vedere madre e figlio vivere due vocazioni parallele, così diverse ma così profondamente unite. Una serve i poveri e le donne ferite. L’altro guida una diocesi. Entrambi camminano sulla via di Dio, con lo stesso cuore che batte all’unisono: quello della fede trasmessa, custodita, realizzata.

Quando una madre crede, può accendere in un figlio la luce di una vocazione eterna.

 

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