lunedì 13 novembre 2023

13.11.2023 - Sap 1,1-7 - Lc 17,1-6 - Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.

 

Dal libro della Sapienza - Sap 1,1-7

Amate la giustizia, voi giudici della terra,
pensate al Signore con bontà d’animo
e cercatelo con cuore semplice.
Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova,
e si manifesta a quelli che non diffidano di lui.
I ragionamenti distorti separano da Dio;
ma la potenza, messa alla prova, spiazza gli stolti.
La sapienza non entra in un’anima che compie il male
né abita in un corpo oppresso dal peccato.
Il santo spirito, che ammaestra, fugge ogni inganno,
si tiene lontano dai discorsi insensati
e viene scacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia.
La sapienza è uno spirito che ama l’uomo,
e tuttavia non lascia impunito il bestemmiatore per i suoi discorsi,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti,
conosce bene i suoi pensieri
e ascolta ogni sua parola.
Lo spirito del Signore riempie la terra
e, tenendo insieme ogni cosa, ne conosce la voce.
1. Per riconoscere la sapienza SI DEVE ABITARE NELLA SAPIENZA E LA SAPIENZA DEVE ABITARE IN NOI. Se nel cuore abita il peccato, non abita la sapienza. Sapienza e peccato sono come la luce e le tenebre. Dove regna la luce non regnano le tenebre. La Sapienza per essere accolta RICHIEDE LA SCELTA DI CAMMINARE NELLA GIUSTIZIA.

2. CHI VUOLE PRATICARE LA GIUSTIZIA DEVE AMARE LA GIUSTIZIA, LA VERITÀ, IL BENE, LA LUCE. Quando l’animo è buono, il cuore è semplice, quando si guarda verso di Lui per chiedergli ogni luce, LUI SEMPRE SI FA TROVARE.  
3. La sapienza è UNO SPIRITO CHE AMA L’UOMO E CREA COMUNIONE. Questa verità è indiscussa. L’UOMO È AMATO DA DIO. L’amore è correzione, ma anche punizione. La Sapienza è un dono così bello che non si può che sperare di ottenerlo.

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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 17,1-6
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe». 
Gli operatori di scandali sono coloro che con il loro comportamento incentivano altri a peccare gravemente, coinvolgendo soprattutto i più deboli e indifesi. Quando saremo sottoposti al giudizio, tutti noi dovremo rispondere anche dei peccati commessi da altri per il nostro cattivo esempio. Verifichiamo nell'esame di coscienza quotidiano se stiamo dando scandalo a qualcuno che abbiamo incontrato. E chiediamo perdono. Possiamo sempre confidare nel perdono del Signore e chiedere di accrescere la nostra fede per perdonare chi commette una colpa sette volte al giorno contro di te. Gesù dice che basta avere una fede piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed è vero, ed è possibile, confida nel Signore!

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In effetti se uno torna sette volte dicendosi pentito sicuramente continuerà a fare lo stesso errore. Come si fa a perdonarlo? Forse è per questo che gli apostoli chiedono a Gesù, subito, di aumentare la fede?

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