martedì 28 febbraio 2023

PECCATO E GRAZIA

 PECCATO E GRAZIA

Con un fiammifero si può incendiare una foresta. Basta un piccolo gesto e il bosco prende fuoco e brucia per giornate intere. Ci vuole una fatica, un lavoro enorme per spegnere quell'incendio; non solo: quando l'incendio è spento la foresta è bruciata. Ricostruire una foresta è un lavoro infinitamente più grande che bruciarla. 

Basta un attimo per rompersi una gamba, ma recuperare la piena salute comporta tempo, fatica, fisioterapia.
COSÌ È PER IL PECCATO: basta un attimo per iniziare una colpa, ma riparare al tutto, ricostruire la foresta, risanare il male, comporta un enorme fatica.
Ecco l'opera di Gesù Cristo: il dono di grazia ha vinto il peccato originale, ha ricostruito la foresta, ha messo l'uomo in buona relazione con DIO, Questo dono è enormemente più grande della colpa.
Adamo disobbediente ha rovinato l'umanità; Gesù obbediente ha portato la vittoria e la salvezza all'umanità. Adamo ha peccato. La sua caduta ha condotto l’umanità intera nella morte. La grazia di Cristo Gesù è così potente, onnipotente da condurre nella vita l’intera umanità. Questo mondo non è condannato al peccato e alla morte. In Cristo, questo mondo può risorgere a vita nuova ed eterna.
Noi nel battesimo ci è stato dato il vantaggio della vittoria sul peccato e sulla morte.
Riscopriamo ogni giorno la bellezza di essere cristiani, immersi in Cristo ogni giorno abbiamo la possibilità di essere obbedienti e fedeli per la nostra salvezza, per la pienezza della nostra vita.

domenica 26 febbraio 2023

Mt 4,1-11: Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato. - COMMENTO AUDIO.

 I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Domenica 26 Febbraio 2023
Mt 4,1-11: Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,1-11
In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: / “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo / ed essi ti porteranno sulle loro mani / perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: / “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: / “Il Signore, Dio tuo, adorerai: / a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

PARTE PRIMA

 

PARTE SECONDA

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VANGELO

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26.02.2023 - Mt 4,1-11 Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

QUARESIMA
«Il Tentatore, quando induce qualcuno al peccato, si allieta non tanto del peccato in sé quanto piuttosto della tristezza dell'anima, che assale l'uomo dopo il peccato. A questo mira il Tentatore. Perché la tristezza è il peggior male del mondo». I| diavolo è colui che dà tristezza. Ma ci viene in aiuto questo tempo di Quaresima, <tempo favorevole per la nostra salvezza».
Approfittiamone! Diceva don Bosco: <<ll demonio ha paura della gente allegra». Rallegriamoci nel Signore... Buona Quaresima!



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venerdì 24 febbraio 2023

NON TI ACCORGI DI QUANTO BUIO C’È NELLA SOCIETÀ?

NON TI ACCORGI DI QUANTO BUIO C’È NELLA SOCIETÀ?

 

Napoleone Bonaparte fu in esilio nella sperduta Isola di Sant'Elena dove morì cinque maggio 1821. In quegli anni di solitudine e di umiliazione, Napoleone capì che le grandezze di questo mondo durano poco e si avvicinò a Gesù riscoprendo la bellezza e la verità del Vangelo.
Disse: “Ho cercato nella storia un personaggio che potesse rassomigliare a Gesù, ma non l'ho trovato, ho cercato qualcosa che potesse assomigliare al Vangelo ma non l'ho trovata, Gesù è unico e il Vangelo è unico, Gesù è veramente il figlio di Dio”.

Anche Gandhi, pur non essendo Cristiano, disse: “le beatitudini pronunciate da Gesù sono la vetta più alta della spiritualità umana”; e Federico Nietzsche, ferocemente ateo dichiarò che Gesù ha volato più in alto di tutti. Ed è vero.

Con le beatitudini Gesù ci ha indicato la formula vincente della felicità, molti non ci credono, ma alla fine sono costretti ad ammettere che ogni altra via lascia l'amaro in bocca.
Vivere le beatitudini è emanare luce.
Cerchiamo anche noi di mandare luce con le nostre azioni di ogni giorno. Tutti abbiamo tante occasioni per mandare luce vivendo il vangelo di Gesù, e oggi c'è tanto bisogno di luce.
Non ti accorgi di quanto buio c’è nella società?

giovedì 23 febbraio 2023

Mt 4,1-11 - I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)
Domenica 26 Febbraio 2023
Mt 4,1-11 - Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

 

1. Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto, per essere messo alla prova. Il diavolo gli propone LA "VIA ALLETTANTE" del successo mondano, della supremazia sugli altri. La vita è una lotta continua contro il demonio... TU STAI LOTTANDO CONTRO IL MALE? SENTI QUESTA LOTTA NEL TUO CUORE?

2. Gesù non risponde al demonio con parole sue ma SI APPOGGIA ALLA SCRITTURA: "È andato, per la sua risposta, a trovare le Parole di Dio e ha risposto con la Parola di Dio"... HA SEGUITO LA LOGICA DI DIO NON IL BUONSENSO... LEGGIAMO, IMPARIAMO LE PAROLE DI DIO...

3. Gesù “è venuto per DISTRUGGERE SATANA! Per distruggere il suo influsso sui nostri cuori” CON LUI SIAMO "VITTORIOSI" CON LUI riconosciamo che la vera grandezza dell’uomo è di adorare Dio, l’unico vero Bene. CON LUI SEMPRE...

BUONA DOMENICA...
+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4, 1-11
In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: / “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo / ed essi ti porteranno sulle loro mani / perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: / “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: / “Il Signore, Dio tuo, adorerai: / a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. 

 

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Rm 5,12-19 - I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Domenica 26 Febbraio 2023
Rm 5,12-19 - Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 5,12-19

IFratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
    1. L'apostolo dice che il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, e tutti fanno esperienza del peccato perché TUTTI HANNO PECCATO, ognuno a proprio modo ha fatto quella scelta sbagliata di Adamo. Ci siamo anche noi!
    2. Ma l'apostolo annuncia l'intervento di Cristo che ha cambiato la situazione: IL DONO DI GRAZIA PORTATO DA GESÙ CAPOVOLGE LA SITUAZIONE DI CONDANNA E DI MORTE determinata da Adamo. LA GRAZIA DI CRISTO GESÙ È COSÌ POTENTE, ONNIPOTENTE DA CONDURRE NELLA VITA L’INTERA UMANITÀ. Il nostro destino è la vita non la morte!
    3. L'apostolo ci tiene a sottolineare che il passaggio non è da uno a uno, IL DONO DI GRAZIA CHE VINCE IL PECCATO ORIGINALE È ENORMEMENTE PIÙ GRANDE DELLA COLPA. Questo mondo non è condannato al peccato e alla morte. IN CRISTO, QUESTO MONDO PUÒ RISORGERE A VITA NUOVA ED ETERNA. 

     

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    Gen 2,7-9; 3,1-7 - I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

    I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

    Domenica 26 Febbraio 2023
    Gen 2,7-9; 3,1-7 - La creazione dei progenitori e il loro peccato.

    Dal libro della Gènesi - Gen 2,7-9; 3,1-7

    Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
    Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
    Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
    Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
      1. Il Signore Dio dà all'uomo la legge MA PONE UN LIMITE: l'albero della conoscenza del bene e del male non deve essere dominato dall’uomo. Questo limite fa sì che l'uomo riconosca di non essere la fonte del bene e del male, il principio della morale. L'UOMO ACCETTA QUESTA ALLEANZA MA NON MANTIENE L'IMPEGNO, e tentato dal serpente cioè dalla sua stessa ragione, dal suo modo di pensare polemico nei confronti di Dio, vede che l'albero proibito è bello.
      2. L'uomo e la donna PENSANO IN MODO AUTONOMO NON SECONDO IL PROGETTO DI DIO e si ribellano, fanno di testa loro, non si fidano di Dio. Pensano che Dio menta, che abbia proibito quell'albero per invidia: È L'ORIGINE DEL PECCATO, il pensiero di un Dio avversario, inaffidabile. Mancando di fiducia si aprirono i loro occhi e si accorsero di essere nudi. MANGIANDO NON HANNO OTTENUTO UNA CONOSCENZA DIVINA, ma hanno ricevuto una consapevolezza della propria nudità del proprio limite. 
      3. Il testo è altamente simbolico non è un quadretto di storia primitiva ma è una sintesi teologica, QUALCOSA CHE AVVIENE SEMPRE, è l'archetipo del peccato. La SFIDUCIA, L'ORGOGLIO dell'uomo che con la sua SUPERBIA vuole fare di testa propria e fallisce. Gesù invece obbediente al Padre porta la Vittoria e la salvezza all'umanità. 

       

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      martedì 21 febbraio 2023

      21.02.2023 - Sir 2,1-13 - Preparati alla tentazione.

      Dal libro del Siràcide - Sir 2,1-13

      Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
      resta saldo nella giustizia e nel timore,
      prepàrati alla tentazione.
      Abbi un cuore retto e sii costante,
      tendi l’orecchio e accogli parole sagge,
      non ti smarrire nel tempo della prova.
      Stai unito a lui senza separartene,
      perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
      Accetta quanto ti capita
      e sii paziente nelle vicende dolorose,
      perché l’oro si prova con il fuoco
      e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
      Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
      raddrizza le tue vie e spera in lui,
      persisti nel suo timore e invecchia in esso.
      Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia
      e non deviate, per non cadere.
      Voi che temete il Signore, confidate in lui,
      e la vostra ricompensa non verrà meno.
      Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici,
      nella felicità eterna e nella misericordia.
      Voi che temete il Signore, amatelo,
      e i vostri cuori saranno ricolmi di luce.
      Considerate le generazioni passate e riflettete:
      chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
      O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
      O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
      Perché il Signore è clemente e misericordioso,
      perdona i peccati e salva al momento della tribolazione,
      protegge coloro che lo ricercano sinceramente.
      1. Il Saggio, che è l’anziano, che è il padre, che è lo stesso Signore, che è lo stesso Dio, fonte e origine della sapienza, educa il figlio. Prima verità: chi si appresta per servire il Signore deve prepararsi alla tentazione. SE TU SCEGLI DI SERVIRE IL SIGNORE, SAPPI CHE VI È UN’ALTRA VOCE CHE TI CHIEDE DI NON SERVIRLO. 

      2. SI VINCE LA TENTAZIONE CON UN CUORE RETTO E NELLA COSTANZA. Ponendo ogni attenzione a NON SMARRIRSI nel tempo della prova. Bisogna STARE UNITI AL SIGNORE senza separarsi da lui. ACCETTARE QUANTO CI CAPITA ed essere pazienti nelle vicende dolorose, CONFIDANDO NEL SIGNORE. Lui sa come dare salvezza ai nostri giorni.

      3. SEMPRE NEL TIMORE DEL SIGNORE SI DEVE VIVERE. Se si devia dal sentiero della giustizia, si cade nell’ingiustizia. Per colui che teme il Signore, DIO LO RICOMPENSA E IL VOSTRO CAMMINO SFOCIA NELLA FELICITÀ ETERNA E NELLA MISERICORDIA. Dio è clemente e misericordioso. Attende sempre che il peccatore si converta. Ma “GUAI” A CHI HA IL CUORE INDOLENTE, il cuore di pietra, a colui che non ha fede, a colui che vive senza sapienza.

      CHE NE FAI DELLA TUA AGGRESSIVITÀ? COME LA GESTISCI?

      CHE NE FAI DELLA TUA AGGRESSIVITÀ? COME LA GESTISCI?


      Che ne fai della tua aggressività? Come la gestisci? Alcuni condannano l’aggressività solamente in caso di morte. Ma la tua aggressività prende molte forme e fa molti morti. L’aggressività (intesa qui come forma di violenza e di sopruso dell’altro perché di per sé l’aggressività è una forma di energia neutra, necessaria per la vita) nasce dalla frustrazione e dall’apprendimento…

      Dalla frustrazione: io ho bisogno di essere coccolato, abbracciato, valorizzato, amato, rispettato, e questi miei bisogni vengono sempre frustrati. Cioè: “Mai niente”. Allora dentro di me sorge rabbia e odio per chi dovrebbe darmi tutto ciò e non me lo dà. Una rabbia così grande che lo distruggerei. Solo che non posso farlo, perché nel momento in cui distruggo chi dovrebbe darmi ciò di cui ho bisogno, per certo so che non potrò più averlo. Quindi, dentro, pieno di frustrazione e di rabbia, ho una voglia matta di distruggere qualcuno ma non posso distruggere lui: quindi devierò la mia rabbia su qualcun altro (che non centra).
      Il mio capo mi tratta sempre come un sopramobile spostandomi di qua e di là secondo i suoi bisogni: io lo odio perché non ha rispetto per me. Ma se mi arrabbio, se esprimo la mia rabbia, temo che poi mi lasci a casa dal lavoro di cui ho necessità assoluta. Quindi arrivo a casa con tutta la mia frustrazione, quando mia moglie mi dice: “Per favore mi prepari la tavola? Mi porti fuori l’umido?, ecc.”, io rivedo in lei il mio capo (ma lei non è il mio capo!) ed esplodo.
      Dall’apprendimento. Mia nonna diceva: “Se stai con i lupi impari a ululare”.
      Quando te la prendi “con gli extracomunitari… con i barboni…”, ecc., quando urli, quando tratti male gli animali, quando alzi la voce, quando dici le parolacce, quando bestemmi, quando ti imponi, quando dici: “Qui comando io e si fa così… stai zitto… taci che non capisci niente… stupido…” tu stai educando un bambino all’aggressività. Lui vede e impara.
      Gesù dice: “NON SOLO NON UCCIDERE MA NESSUNA AGGRESSIVITÀ NELLA TUA VITA”. Perché dove c’è questa aggressività non ci può essere pace, armonia, amore, rispetto della dignità umana...

      lunedì 20 febbraio 2023

      20.02.2022 - Mc 9,14-29 - Credo, Signore; aiuta la mia incredulità.

      + Dal Vangelo secondo Marco - Mc 9,14-29
      In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
      E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
      Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
      Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
      Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
      Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

       

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      20.02.2023 - Sir 1,1-10 - Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza.

      Dal libro del Siràcide - Sir 1,1-10

      Ogni sapienza viene dal Signore
      e con lui rimane per sempre.
      La sabbia del mare, le gocce della pioggia
      e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
      L’altezza del cielo, la distesa della terra
      e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
      Chi ha scrutato la sapienza di Dio,
      che è prima di ogni cosa?
      Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
      e l’intelligenza prudente è da sempre.
      Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
      le sue vie sono i comandamenti eterni.
      La radice della sapienza a chi fu rivelata?
      E le sue sottigliezze chi le conosce?
      Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
      La sua grande esperienza chi la comprende?
      Uno solo è il sapiente e incute timore,
      seduto sopra il suo trono.
      Il Signore stesso ha creato la sapienza,
      l’ha vista e l’ha misurata,
      l’ha effusa su tutte le sue opere,
      a ogni mortale l’ha donata con generosità,
      l’ha elargita a quelli che lo amano.
      1. Prima verità. Verità essenziale, fondamentale. OGNI SAPIENZA VIENE DAL SIGNORE E CON LUI RIMANE PER SEMPRE.  È Lui che rende quanti lo ascoltano profeti di verità e di sapienza nella Chiesa.

      2. Seconda verità: LA SAPIENZA È LA PRIMA OPERA DI DIO. Il Signore ha creato la sapienza, definita come intelligenza prudente, come prima sua creatura. Questa è da sempre.  ESSA VIENE DAL SIGNORE. ESSA È LA SUA PRIMA OPERA.

      3. La PAROLA DI DIO nei cieli è la FONTE DELLA SAPIENZA. Essa GIUNGE A NOI COME COMANDAMENTI ETERNI. Il comandamento eterno va vissuto perché l’uomo cammini di vita in vita. Nessun uomo potrà mai dire: “Sono io la sapienza”. QUESTA VERITÀ È SOLO DI DIO E DI CRISTO GESÙ. Il Figlio Eterno è la Sapienza Eterna del Padre fattasi carne.

      domenica 19 febbraio 2023

      Mt 5,38-48: Amate i vostri nemici. - COMMENTO AUDIO.

      VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

      Domenica 19 Febbraio 2023
      Mt 5,38-48: Amate i vostri nemici.
      ✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,38-48

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
      Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

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      PRIMA LETTURA

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      VANGELO

      https://renzozambotti.blogspot.com/2020/02/mt-538-48-vii-domenica-del-tempo.html

      19.02.2023 - Mt 5,38-48 Amate i vostri nemici.

      + Dal vangelo secondo Matteo - Mt 5, 38-48
      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
      Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 

       

      INCREDIBILE

      <<Siate perfetti come è perfetto !! Padre vostro celeste». Ci viene chiesta la perfezione della carità. dell'amore, che compatisce e perdona. Gesù ci invita a creder all'incredibile: amate i vostri nemici! <<Amatevi, altrimenti vi distruggerete. È tutto qui il Vangelo, sembra dirci Gesù. II cristiano che porge l'altra guancia, non restituisce le offes prega per i nemici, non è un essere eccezionale. È uno che fa soltanto quello che deve fare! Si originale nei fatti e non a parole...



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      VANGELO

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      sabato 18 febbraio 2023

      18.02.2023 - Mc 9,2-13 - Fu trasfigurato davanti a loro.

      + Dal Vangelo secondo Marco - Mc 9, 2-13
      In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
      Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
      Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!».
      E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
      Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
      E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui». 
       


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