giovedì 23 febbraio 2023

Gen 2,7-9; 3,1-7 - I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Domenica 26 Febbraio 2023
Gen 2,7-9; 3,1-7 - La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gènesi - Gen 2,7-9; 3,1-7

Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
    1. Il Signore Dio dà all'uomo la legge MA PONE UN LIMITE: l'albero della conoscenza del bene e del male non deve essere dominato dall’uomo. Questo limite fa sì che l'uomo riconosca di non essere la fonte del bene e del male, il principio della morale. L'UOMO ACCETTA QUESTA ALLEANZA MA NON MANTIENE L'IMPEGNO, e tentato dal serpente cioè dalla sua stessa ragione, dal suo modo di pensare polemico nei confronti di Dio, vede che l'albero proibito è bello.
    2. L'uomo e la donna PENSANO IN MODO AUTONOMO NON SECONDO IL PROGETTO DI DIO e si ribellano, fanno di testa loro, non si fidano di Dio. Pensano che Dio menta, che abbia proibito quell'albero per invidia: È L'ORIGINE DEL PECCATO, il pensiero di un Dio avversario, inaffidabile. Mancando di fiducia si aprirono i loro occhi e si accorsero di essere nudi. MANGIANDO NON HANNO OTTENUTO UNA CONOSCENZA DIVINA, ma hanno ricevuto una consapevolezza della propria nudità del proprio limite. 
    3. Il testo è altamente simbolico non è un quadretto di storia primitiva ma è una sintesi teologica, QUALCOSA CHE AVVIENE SEMPRE, è l'archetipo del peccato. La SFIDUCIA, L'ORGOGLIO dell'uomo che con la sua SUPERBIA vuole fare di testa propria e fallisce. Gesù invece obbediente al Padre porta la Vittoria e la salvezza all'umanità. 

     

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