sabato 8 novembre 2025

08.11 BEATO GIOVANNI DUNS SCOTO

GIOVANNI DUNS SCOTO (1265/66-1308)

Giovanni Duns Scoto (1265/66-1308), nato a Duns, in Scozia, si formò nella tradizione francescana e all’Università di Parigi, dove frequentò studi teologici approfonditi sotto la guida dei maestri francescani. Invece di aderire alle correnti filosofico-teologiche già consolidate — quella domenicana di Tommaso d’Aquino, quella francescana di Bonaventura e quella eclettica di Enrico di Gand — Duns Scoto fondò la propria scuola, la “scotista”, considerata innovativa quanto una rivoluzione copernicana.

 Ordinato sacerdote nel 1291, iniziò la sua intensa attività accademica a Parigi, interrotta solo dall’esilio dovuto alla crisi tra papa Bonifacio VIII e Filippo IV di Francia. Fu maestro di teologia e partecipò a celebri dispute, come quella sull’Immacolata Concezione, che gli valse i titoli di Doctor Subtilis e Doctor Marianus. Trascorse gli ultimi anni a Colonia, dove morì nel 1308.

 La produzione di Duns Scoto comprende opere filosofiche, commentari teologici, conferenze e trattati, tra cui spiccano i commentari alle Sentenze di Pietro Lombardo, i commentari su Aristotele, il Tractatus de primo principio e l’Ordinatio, considerato il suo capolavoro.

 La sua riflessione si caratterizza per il cristocentrismo assoluto, concependo Cristo come principio ontologico e storico di tutta la realtà, fondamento delle virtù e della conoscenza teologica. Questo porta alla sua originale visione della predestinazione, della Mariologia e dell’Immacolata Concezione, sostenendo che Maria riceve la grazia in un unico decreto con Cristo, preserverà dal peccato originale e sarà Assunta in cielo.

 Duns Scoto affronta anche la ecclesiologia, concependo la Chiesa come società perfetta, con il Papa e i vescovi a guida sacramentale, custode e interprete della Scrittura, incentrata sull’Eucaristia e sul Sacerdozio.

 La sua spiritualità si fonda sulla praxis e sulle virtù, strutturate nel “settenario”: tre teologali (fede, speranza e carità) e quattro cardinali (prudenza, temperanza, fortezza e giustizia), tutte orientate al perfezionamento umano in Cristo.

 Il culto di Duns Scoto si è sviluppato nel corso di sette secoli, strettamente legato alla sua santità e alla difesa dell’Immacolata Concezione. Il processo di conferma del culto iniziò nel 1706 e si concluse nel 1993, quando Giovanni Paolo II lo proclamò “Cantore dell’Incarnazione e Difensore dell’Immacolata”. La memoria liturgica ricorre l’8 novembre.

 

Per noi oggi:

 Cristo al centro di tutto: Duns Scoto pone Cristo come misura di ogni virtù e conoscenza. Oggi, in un mondo che spesso idolatra il successo, il denaro o la notorietà, siamo capaci di misurare le nostre azioni secondo valori profondi e universali, o seguiamo solo ciò che appare conveniente?

 Virtù integrate nella vita concreta: Per lui le virtù teologali e morali non sono astratte, ma strumenti per agire nel mondo. Quanto le nostre convinzioni religiose, etiche o civiche si traducono davvero in azioni concrete, o rimangono parole senza effetti?

 Coraggio intellettuale e fede coerente: Duns Scoto fondò una scuola originale e difese verità controcorrente come l’Immacolata Concezione. Noi oggi siamo capaci di pensare liberamente e difendere le nostre convinzioni profonde, anche quando la cultura dominante ci spinge a compromessi?


A Colonia in Lotaringia, ora in Germania, beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che, di origine scozzese, maestro insigne per sottigliezza di ingegno e mirabile pietà, insegnò filosofia e teologia nelle scuole di Canterbury, Oxford, Parigi e Colonia.

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