martedì 11 novembre 2025

NON SEI MERCE: SEI PERLA PREZIOSA.

NON SEI MERCE: SEI PERLA PREZIOSA.

C’è una verità scomoda che pochi hanno il coraggio di dire ai ragazzi di oggi: non tutto ciò che luccica è oro. Il mondo vi offre corpi scolpiti, serate infinite in discoteca, like a pioggia e approvazioni virtuali. Ma dietro queste luci, spesso c’è un vuoto che divora dall’interno. Suor Anna Nobili, ex spogliarellista diventata suora, lo dice senza filtri: “Quando facevo la pole dance, tutti mi trattavano come una prostituta. Gesù mi ha aiutato a capire che il mio corpo non era spazzatura.

 

Il corpo non è una discarica.

Viviamo in un tempo che ci insegna a vendere, mostrare, mercanteggiare il corpo come merce da consumo rapido. Ma il corpo è molto di più. È tempio, linguaggio di bellezza, dono da custodire. I ragazzi e le ragazze che oggi inseguono la perfezione fisica sui social, che si sentono “qualcosa” solo se ricevono attenzioni sessuali o virtuali, sono già caduti in questa trappola. È la stessa in cui era finita Anna: un corpo che tutti volevano usare, ma che nessuno voleva amare davvero.

 

Il mito della felicità notturna

 La vita notturna sembra promettere libertà: nessun giudizio, solo musica, drink, abbracci rapidi, euforia. Anna lo confessa: “Ero felice di notte, ma al mattino mi sentivo sporca e sola”. Non è la stessa dinamica che tanti giovani vivono dopo una serata? La festa, l’ebrezza, il ballo… e poi il ritorno a casa, lo specchio che mostra la stanchezza e la solitudine che nessun filtro di Instagram può nascondere.

 

La vera felicità non si spegne all’alba.

Se la tua gioia dura il tempo di una canzone o di un giro di shot, allora non è felicità: è anestesia. Gesù non è venuto a darci una sbornia spirituale, ma una gioia che non passa. Quando Anna ha incontrato il Vangelo, ha sperimentato qualcosa che nessuna discoteca poteva offrirle: uno sguardo che non la giudicava, non la sfruttava, non la consumava, ma la amava.

 

Il punto di rottura

 Ogni vita ha un bivio. Anna lo ha vissuto a 22 anni, mentre ancora ballava la pole dance. Da un lato, il richiamo delle luci, dei riflettori, della carriera. Dall’altro, la voce sottile di un Dio che non le chiedeva il corpo per un’ora, ma il cuore per sempre.

 

Sei disposto a lasciare andare quello che ti distrugge?

Non basta dire “io sto bene così”. Anche Anna lo diceva, anche noi lo diciamo. Ma nel profondo sappiamo che non è vero. Ci sono relazioni tossiche che ci usano. Ci sono abitudini che ci sporcano dentro. Ci sono schermi che ci ipnotizzano, senza darci niente in cambio. Perché restarci attaccati? Perché non rischiare la libertà?

 

Una bellezza più forte

 Anna oggi è suora, ma non ha smesso di ballare. Danza per Cristo. Ha trasformato quello che era strumento di seduzione in strumento di lode. Ha capito che non era nata per vendersi, ma per donarsi. E il suo messaggio per i giovani è chiaro: “Quando una donna ama se stessa e scopre il proprio valore, non attirerà uomini che la sfrutteranno, ma uomini che la rispetteranno.”

 

Amatevi abbastanza da non accontentarvi delle briciole.

Chi si svende per qualche attenzione, per qualche “cuoricino” online, per una notte in compagnia, sta vivendo al ribasso. Chi scopre la propria bellezza interiore diventa libero, e la libertà attrae. Non è un caso che Gesù, invece di possedere Anna, l’abbia resa libera.

 

Giovani, svegliatevi

 La storia di suor Anna Nobili non è la favola edificante di una santa. È una sfida per chi oggi si trova davanti alle stesse tentazioni. E la domanda che lascia sospesa è questa: volete continuare a vivere anestetizzati di notte e svuotati di giorno, o rischiare una gioia che dura per sempre?

La provocazione del Vangelo non è per i “perfetti”, ma per chi ha il coraggio di ammettere che da solo non ce la fa. Anna ha trovato in Cristo l’unico Uomo che non la ha mai sfruttata. Non è tempo che anche voi smettiate di accontentarvi delle imitazioni e cerchiate l’originale?

 

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