sabato 1 novembre 2025

01.11 TUTTI I SANTI

TUTTI I SANTI

 La solennità di Tutti i Santi, celebrata il primo novembre, è una delle feste più antiche e universali della Chiesa, nata per onorare tutti i santi, noti e sconosciuti, «uniti in Cristo nella gloria», come ricorda il Martirologio Romano. In questo giorno, la Chiesa pellegrina sulla terra si unisce a quella trionfante del cielo in un unico canto di lode, celebrando la vittoria dei figli di Dio che hanno vissuto la fede fino in fondo e ora partecipano della gloria eterna.

 La festa mette in luce il mistero della comunione dei santi, cioè il legame profondo che unisce tutti i credenti – vivi e defunti – in Cristo. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, questa comunione fa sì che i santi, già presso Dio, continuino a intercedere per noi, sostenendo il cammino dei fedeli ancora in lotta. «La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio»: per questo la Chiesa invita a pregare i santi, perché la loro preghiera rafforzi la nostra fede e illumini il mondo.

 Le origini della festa risalgono ai primi secoli del cristianesimo, quando i fedeli commemoravano la morte dei martiri nei luoghi del loro sacrificio. Già nel quarto secolo, come testimoniato da san Basilio, le Chiese iniziarono a scambiarsi reliquie e a celebrare congiuntamente i martiri. Con il moltiplicarsi delle persecuzioni, soprattutto sotto Diocleziano, divenne impossibile dedicare un giorno a ciascun martire, e nacque così una memoria collettiva. In Oriente si celebrava la prima domenica dopo Pentecoste o il 13 maggio; in Occidente, nel 609, il Pantheon fu consacrato da papa Bonifacio IV come Santa Maria ad Martyres. Fu però Gregorio quarto, nell’835, a fissare definitivamente la data al primo novembre, dandole il significato universale che conserva ancora oggi.

 La festa di Tutti i Santi è dunque un inno alla speranza e alla vocazione universale alla santità: ci ricorda che la santità non è privilegio di pochi, ma chiamata per tutti. È anche un invito a contrapporre alla cultura superficiale di Halloween la luce della comunione, della gioia e della vita eterna che i santi testimoniano.

 In loro la Chiesa riconosce il riflesso della gloria divina e il destino a cui ogni uomo è chiamato: diventare santo per partecipare alla gioia del Cielo.

 

Per noi oggi:

 La santità non è un premio per pochi, ma un dovere per tutti. Se la festa di Tutti i Santi celebra milioni di volti sconosciuti, allora non possiamo più pensare che la santità sia “per altri”: ogni giorno in cui scegliamo la verità, la misericordia, la purezza del cuore, diventiamo parte viva di quella moltitudine. O non siamo noi stessi a rinunciare alla chiamata di Dio?

 Essere santi oggi significa andare controcorrente. In un mondo che esalta successo, apparenza e potere, i santi gridano con la loro vita che la felicità nasce solo dal dono di sé. Se non siamo disposti a “perdere” qualcosa per amore, possiamo ancora dirci cristiani?

 Halloween o Ognissanti: quale festa scegliamo davvero? Mentre la cultura celebra il macabro e la paura, la Chiesa propone la luce della vita eterna. Non è forse arrivato il momento di smettere di imitare la notte e tornare a testimoniare la luce? La vera rivoluzione cristiana oggi è credere che la gioia dei santi è anche possibile per noi.


Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.



Nessun commento:

Posta un commento