domenica 23 novembre 2025

23.11 SAN COLOMBANO

SAN COLOMBANO (543–615)

 San Colombano, monaco irlandese e missionario instancabile, è considerato da Benedetto sedicesimo “uno dei Padri dell’Europa” per il suo ruolo nel rievangelizzare e ricostruire spiritualmente e culturalmente il continente dopo il crollo dell’Impero romano. Fu tra i primi a usare l’espressione totius Europae (“di tutta l’Europa”) in una lettera a san Gregorio Magno, esprimendo così una visione unitaria e cristiana dell’Europa.

 A soli 15 anni lasciò la famiglia per seguire la vocazione monastica, dicendo alla madre: «Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me». Si formò nei monasteri di Cleenish Island e di Bangor, sotto la guida austera dell’abate Comgall, vivendo di preghiera, studio e penitenza. Intorno ai cinquant’anni partì come pellegrino per Cristo (peregrinatio pro Christo) con dodici compagni, desideroso di portare il Vangelo nelle terre d’Europa dove il paganesimo riaffiorava.

 Fondò numerosi monasteri in Francia e in Italia, tra cui quelli di Luxeuil** e Bobbio, che divennero veri centri di spiritualità, cultura e sviluppo agricolo. Gli scriptoria dei suoi monaci conservarono e copiarono preziosi manoscritti religiosi e classici, assicurando la trasmissione della cultura greco-romana. La sua Regola monastica, più severa di quella benedettina ma in seguito assimilata ad essa, univa preghiera, penitenza e studio, affermando così l’indissolubile legame tra fede e cultura.

 Colombano diede un contributo decisivo anche alla pratica della Confessione privata e reiterata, diffondendo in Europa la “penitenza tariffata”, cioè proporzionata alla gravità del peccato. Il suo rigore morale lo portò a denunciare senza timore gli abusi di re e chierici, subendo per questo persecuzioni e arresti.

 Morì nel 615 a Bobbio, dove fondò l’abbazia che divenne un faro di cultura e fede per secoli. La sua vita fu animata da un’unica convinzione: solo nella fedeltà a Dio l’uomo ritrova la propria libertà e somiglianza con il Creatore.

Oggi san Colombano è venerato come patrono dei motociclisti e modello di missionario europeo, che unì spirito evangelico e rinascita culturale del continente.

 

Per noi oggi:

 Senza radici spirituali, l’Europa non ha futuro. Colombano costruì monasteri, non solo chiese: luoghi di preghiera, studio e lavoro che rifondarono la civiltà europea. Oggi ci provoca a chiederci: possiamo difendere i “valori europei” se tagliamo le radici da cui sono nati?

 Evangelizzare è creare cultura. Per Colombano, fede e intelligenza andavano insieme: copiare un libro, coltivare un campo o pregare erano gesti dello stesso amore a Dio. Oggi, in un mondo che separa spiritualità e pensiero, ci sfida: forse la vera riforma non è cambiare la fede, ma viverla in modo intelligente e creativo.

 La libertà non è fare ciò che si vuole, ma scegliere il bene. Il santo irlandese non scese mai a compromessi, nemmeno davanti ai potenti. In un tempo che confonde libertà con relativismo, la sua vita ci interroga: siamo davvero liberi se rinunciamo alla verità pur di non disturbare nessuno?


San Colombano, abate, che di origine irlandese, fattosi pellegrino per Cristo per istruire nel Vangelo le genti della Francia, fondò insieme a molti altri monasteri quello di Luxeuil, che egli stesso governò in una stretta osservanza della regola; costretto all’esilio, attraversò le Alpi e fondò in Emilia il monastero di Bobbio, celebre per la disciplina e gli studi, dove, benemerito della Chiesa, morì in pace e il suo corpo fu deposto in questo giorno.

 

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