SAN FRANCESCO ANTONIO FASANI (1681-1742)
San Francesco Antonio Fasani (1681-1742), detto “Padre Maestro”, nacque a Lucera in una famiglia profondamente cristiana che favorì la sua vocazione fin dall’infanzia. Chiamato Giovanniello, dimostrò presto doti morali e intellettuali promettenti e fu avviato agli studi presso il Convento dei Frati Minori Conventuali di Lucera. Entrato nell’Ordine assunse i nomi di Francesco e Antonio, consacrandosi a una vita evangelica e apostolica. Completò studi filosofici e teologici a Agnone e ad Assisi, dove fu ordinato sacerdote nel 1705, acquisendo fama di profondo conoscitore della filosofia e della teologia.
Per trentacinque anni visse a Lucera dedicandosi con zelo al ministero sacerdotale e alla formazione dei confratelli. La sua vita spirituale si caratterizzava per la profonda unione con Dio, la pratica dei consigli evangelici e l’intensa devozione all’Immacolata Concezione. Considerava Maria guida e rifugio dei peccatori, diffondendo il culto mariano attraverso prediche, canti e immaginette. La predicazione fu uno strumento centrale del suo apostolato: organizzava corsi di missione, quaresime, novene ed esercizi spirituali, con l’obiettivo di estirpare vizi e peccati, promuovere la virtù e condurre alla conversione.
Grande fu il suo impegno verso i poveri, i malati e i carcerati: distribuiva elemosine, visitava i malati e confortava i condannati a morte, esprimendo concretamente la carità cristiana. La celebrazione della Messa e l’amministrazione dei sacramenti, in particolare la Confessione, costituivano il centro della sua vita sacerdotale, che mirava a rendere i fedeli pienamente partecipi della vita divina. Il suo zelo apostolico produsse abbondanti frutti di conversione e rinnovamento spirituale tra la popolazione della Daunia e del Molise.
Quando nel 1742 fu colpito dall’ultima malattia, la offrì a Dio con fede e letizia, pronunciando le parole che avevano segnato la sua esistenza: “Volontà di Dio, Paradiso mio”. Morì a Lucera, dove aveva operato con fedeltà e dedizione, e il popolo lo celebrò come santo, confermando l’appellativo di “Padre Maestro”. La sua vita rimane testimonianza di carità, zelo sacerdotale e profonda devozione mariana.
Per noi oggi:
La santità non è riservata ai grandi: anche gesti quotidiani di carità e attenzione agli ultimi trasformano la vita.
La cultura e la fede possono camminare insieme: saper comunicare in modo semplice rende la spiritualità accessibile a tutti.
Essere testimoni di Dio implica coraggio: affrontare ostilità e difficoltà senza compromessi per amore degli altri e di Cristo.
A Lucera in Puglia, san Francesco Antonio Fasani, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che, uomo di raffinata cultura pervaso da un grande amore per la predicazione e la penitenza, si adoperò al tal punto per i poveri e i bisognosi da non esitare mai a privarsi della veste per coprire un mendicante e offrire a tutti il suo cristiano sostegno.
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